Me Blind., OS.

« Older   Newer »
  Share  
½ nyna
view post Posted on 7/6/2011, 20:23




Qualche piccola premessa,
lasciando perdere i rating perchè non li so fare e credo anche che,come non li leggo io,non li leggano nemmeno gli altri.
Questa OS non ha probabilmente senso,e anche se nella mia testa lo ha,non sono di certo in completa capacità di esprimere sentimenti così forti.
In ogni caso mi è venuta in mente qualche ora fa,sentendo la canzone linkata nel testo,della quale invito tutti a leggere anche testo e traduzione,in modo che,forse,riusciate meglio a capire cosa significa questo "amore" per me.
In ogni caso ovviamento non sono io la protagonista della OS,non lo sono così tanto insomma,è tutto accentuato per rendere meglio l'idea.
Spero che vi piaccia,ma mi vergogno anche un po' quindi non so nemmeno perchè la sto postando.
P.s è lunghetta :D
Vabbè enjoy it .-.


Me Blind.



Chi di noi non ha mai pensato al suicidio?Tutti abbiamo considerato l’idea almeno una volta.
La verità è che ciò che la gente trova di più eccitante nell’idea del condursi alla morte ,è l’allettante immagine del proprio funerale. L’idea che la gente ci compianga,che,anche per un’ora,l’attenzione di tutti sia proprio su di noi e sui turbamenti di ciò che era il nostro essere, rende la nostra anima di autocommiseratori in continua ricerca di attenzione quasi lieta.
In realtà,per fortuna,ben poche persone hanno il coraggio di compiere un tale gesto.
Che invece,con una buona dose di follia,raggiunge il gesto è beffato per un’ultima volta dalla realtà,proprio sul punto di morire.Realizza infatti che,no,lui non sarà nella lista degli invitati al suo funerale e che per quante parole e accuse possa aver lasciato ai posteri,probabilmente saranno lette di sfuggita e poi dimenticate per sempre.
Di questo si era accorta anche lei,ma non poteva immaginare,che nemmeno la sua ultima volontà sarebbe stata rispettata,nemmeno il suo ultimo briciolo di speranza.D’altra parte come poteva pretendere che chi aveva ignorato la sua esistenza da viva potesse rispettare i sentimenti di un corpo vuoto?


Ogni volta in prima fila,questa era la sua vita,dopo due o tre date cominciava a spuntare qualche livido sullo sterno a causa della pressione sulle transenne,ma non importava,l’emozione che provava quando quei quattro ragazzi tedeschi uscivano da un uovo metallico sul fondo del palco ripagava ogni livido e anche la fitta al cuore che provava ogni volta che sparivano dentro alla stessa costruzione metallica che aveva dato vita alla sua emozione,che aveva dato vita a lei.
Non ricordava la vita prima di questo,e i piccoli lampi della libertà precedente che ogni tanto le balenavano in testa le apparivano comunque privi di ogni tipo di motivazione,di obbiettivo.
Quella non era semplicemente la vita di una fan ossessiva,no,quella era una guerra,una guerra contro l’insicurezza di chi aveva sempre dovuto proteggersi dietro ad un sogno per fronteggiare la realtà.
La realtà era una cosa che la aveva sempre spaventata molto,e per questo cercava di non fronteggiarla mai.
Lo avrebbe avuto,lui coi suoi occhi nocciola,il suo fisico slanciato e il kajal sugli occhi,lo avrebbe avuto,o forse no.Ma non importava,importava che potesse continuare a sognare di averlo,lui dalle apparenze surreali nel suo mondo di sogni,lui che eclissava e fronteggiava l’esistenza di una bambina debole,di una ragazzina debole e infine di una ragazza di diciott’anni che stava per festeggiare proprio il suo compleanno nel migliore dei modi che aveva,o forse nell’unico modo che aveva.
Di nuovo lì dentro,di nuovo fuori dalla realtà,e il tutto le piaceva così tanto che aveva anche smesso di portare con se amiche o conoscenti proprio per rendere questa una realtà totalmente parallela che,rispettando l’assioma geometrico,non poteva quindi mai intersecare quello che veramente lei era.
C’era un solo momento nelle due ore di estraniazione,che la riportava alla vita concreta:la fine.Quando l’uovo si chiudeva,le ragazze cominciavano a chiacchierare e ridere fra loro,qualcuno piangeva,qualcuno ancora cantava,qualcuno chiedeva il bis.Ma lui se ne era andato e nel suo animo qualcosa la minacciava che non sarebbe più tornato,tanto che uscendo dal palazzetto aveva ultimamente preso a mormorare il ritornello di una canzone della quale ricordava solo quelle parole:”Don’t go and leave me”.
Salendo però sul treno per la prossima data tutto tornava apposto,l’aria sembrava di nuovo profumata,lei smetteva di esistere nuovamente e tutto era bellissimo,bellissimo e surreale,come lui,come i suoi occhi col kajal.

Ecco cosa provava quando era giunta,in netto anticipo con la maggior parte delle altre fan,davanti al nuovo palazzetto.
Il cellulare che squillava sotto una valanga di auguri era riposto,in modalità silenziosa,sul fondo della borsa,non voleva nemmeno ricordarsi di stare crescendo,non voleva nemmeno ricordarsi che esistesse una lei fuori dal quelle transenne che tanto la rassicuravano.
La notte passò velocemente sotto il sussidio di qualche sonnifero che utilizzava per conciliare il sonno nell’attesa,in modo da essere completamente pronta a fronteggiare tutto il giorno successivo,come un vero soldato.
L’entrata nel palazzetto fu piuttosto burrascosa,e,anche se lei,apatica nei confronti del mondo esterno,non se ne accorse,ci fu qualche ragazza che ne uscì ferita,nemmeno lievemente.
Nonostante tutto ad un certo punto si accesero le luci e il piccolo benvenuto elettronico scatenò le urla attorno a lei.
Durante il concerto però altre ragazze si fecero male e fu necessario un piccolo break durante il quale,nel buio,le sembrò di scorgere qualcuno parlare con uno dei grandi omoni della sicurezza.
Ma poi lui risalì su palco e,con la sua voce,sostenuto dai suoi fedeli compagni,fece velocemente sparire la realtà un’altra volta.
Lo spettacolo finì troppo velocemente come ogni volta ed eccolo il piccolo crack dal suo petto.
“Lui non tornerà” ripeteva il suo subconscio nonostante lei sapesse benissimo che in quindici giorni sarebbe stata nuovamente lì.
“Don’t go and leave me”

Persa in una dimensione ovattata non si accorse per un bel pezzo dell’omone che aveva scorto parlare con qualcuno nel break che stava picchiettando sulla sua spalla.
<<seguimi>>disse.
Ad un certo punto tutto si fece bellissimo,tutto sembrava brillare,sapeva quello che stava succedendo,lui la aveva notata,ossì la aveva notata eccome!
La sua età mentale regredì a maggio 2005 quando,a 13 anni aveva detto a suo papà che lo avrebbe sposato un giorno.
Non fu sorpresa dalla proposta,non lo fu per nulla,si era immaginata la scena talmente tante volte che non le sembrava nemmeno tanto fantastica o imprevedibile,se lo aspettava da sempre,sapeva di meritarselo,sapeva che era lei a dover essere scelta.
Durante l’attesa nel guardaroba si sistemò al meglio e ripensò a quanto fosse allettante ciò che stava per succedere:sarebbe arrivato lui e la avrebbe invitata a bere qualcosa…
No non a bere qualcosa,Bill avrebbe avuto un’idea molto più fantasiosa e romantica.
Poi si sarebbero sentiti e rivisti alla prossima data fino a che lui,dichiarandosi incapace di stare senza di lei,la avrebbe invitata a finire il tour con lui.
Sarebbe diventata anche molto amica con Tom,anzi,lui sarebbe diventato il suo migliore amico e confidente e poi sarebbe andata in bicicletta coi Gs.
Sorrise all’idea.Stava per abbandonare la realtà per sempre.

Quando Bill entrò fiancheggiato dai compagni non provò emozione ma amore,amore per lui,o per il lui che aveva sognato fino ad ora.
Lo fissò annuendo,senza neppure ascoltare quello che stava dicendo e captando quindi solo qualche parola come “normative di sicurezza”,”presenza ad ogni data”,”ambasciatrice”.
Quando abbandonarono la stanza riprese conoscenza.
Si sistemò ancora i capelli in attesa che Bill venisse a prenderla per portarla fuori,e ringraziò che il suo ragazzo fosse un gran ritardatario perché ebbe molto tempo per farsi bella.
Dopo un po’ però il tempo cominciava ad essere troppo lungo,qualcosa non tornava,lui non stava arrivando.Forse Tom era geloso?Si chiese.

Rimase in quella saletta,con gli occhi velati e la testa completamente satura della pazzia che aveva prodotto in tutti quegli anni,per quasi due ore finchè lo stesso uomo possente non la accompagnò fuori.
Tuonava,rimase fuori,sotto la pioggia,per un bel po’ finchè un fulmine non si scatenò in una luce accecante nella sua testa,accompagnata da un a fitta fortissima.Cadde a terra,un’altra fitta,più forte.La pioggia picchiettava e il suo rumore diventava assordante,la luce dei fulmini era insopportabile,la accecava.
Aveva paura,fin troppa e decise di accasciarsi fra le transenne della coda del giorno prima che non erano ancora state smantellata. Riuscì con fatica ad accasciarsi a terra.Portò la testa fra le ginocchia.
“Sei qui,fra le transenne,lui tornerà è tutto a posto,lui tornerà…Lui tornerà.” Riprese timidamente il controllo e si accorse di avere fra le mani un piccolo plico di fogli pinzati,lesse il titolo fra le gocce di pioggia che lo sbiadivano “NORMATIVE DI SICUREZZA”.D’un tratto il foglio divenne troppo bianco,il cielo troppo grigio e la sua maglia troppo rossa….
“Lui non tornerà…”
Don’t go and leave me.

Pian piano ciò che freddamente era scaturito da quelle labbra così perfette cominciò a rimbombare nel suo cranio:
“Abbiamo notato che sei presente ad ogni data e visti i problemi di sicurezza di stasera,decidiamo di affidarti le normative,in modo da divulgarle il più possibile anche durante la coda.
Ti siamo grati per il tuo supporto e per questo abbiamo aggiunto anche una piccola cartolina autografata.”

Le voci si facevano sempre più forti nella sua testa,e furono poi interrotte da un grido fortissimo che la assordò.
Impiegò qualche minuto a capire che quell’urlo lancinante proveniva dalle sue labbra.
Decise che doveva farsi coraggio,cercò la cartolina autografata ma appena la prese in mano si fece scottante e dovette lasciarla cadere,presto la pioggia la avrebbe resa un mucchietto di carta indecifrabile.
Chiuse gli occhi e cercò per l’ultima volta di riprendere il controllo,come aveva sempre fatto,rifugiandosi nella realtà parallela,ma una fitta più forte la obbligò a spalancarli.
Respirava a fatica,come se l’aria fosse diventata un blocco solido e la sua bocca spalancata dal dolore fosse troppo piccola per farla passare.I colori attorno,il rumore della pioggia,il bagliore dei lampi,non riusciva più a sopportarli,le provocavano dolori atroci.Alla voce di Bill che risuonava nella sua testa si aggiunse nuovamente il vecchio motivetto accompagnato da quel deciso “Lui non tornerà”.

Strinse forte la testa,non poteva sopportarla,non poteva sopportarla,era lì,la minacciava,la voleva,ma lei non voleva tenere gli occhi aperti nemmeno un secondo,vederla,sentirla,le faceva troppo male.Ma per quanto tenesse gli occhi saldati non poteva evitare che la luce cercasse di entrare.Si sentiva come una cieca che rivede la luce dopo tanto tempo .Cieca,Blind. Ecco cosa aveva fatto di sé in questi anni,una cieca,incapace di cogliere e fronteggiare tutto ciò che era inerente alla vita vera,e ora non ne era più in grado.
Non era in grado di accettare che non era andata come aveva deciso,programmato,nella vita che stava vivendo nella sua testa.Non poteva vederlo perché i colori la accecavano,non poteva sentirlo perché il rumore la assordava,non poteva conviverci perché non era forte abbastanza.


Don't go and leave me,
And please don't drive me blind.


Ecco come finiva il motivetto.

Doveva farla smettere,non voleva che entrasse in lei,ma per quanto gridasse non riusciva a chiuderla fuori,era assetata della sua mente,la voleva.
Riuscì a prendere la borsa,la avrebbe fatta smettere,con le cattive.Mise mano ai sonniferi e li ingurgitò,tutti.
Ora gliela avrebbe fatta vedere,Bill la amava,lui sarebbe andato al suo funerale,lui avrebbe pianto per lei e si sarebbe reso conto che aveva sbagliato.
In preda ad ultimo attimo di lucidità dovuto al primo affetto dei calmanti compose un messaggio e lo inviò a sua madre:”Bill al mio funerale”
Riuscì ad immaginarsi la scena,lui era bellissimo vestito tutto di nero e con gli occhioni nocciola arrossati,si chinava su di lei,vitrea e bellissima…Ma alla fine la realtà entrò fortissima,Crack.
“Lui non tornerà,lui non c'è mai stato,tu sei cieca e non lo hai capito”

La trovarono così la mattina dopo. Morta,vuota e sola,come era sempre stata,ma ora aveva dovuto abbassare le difese e da sola,senza le sue illusioni,non ce l’aveva fatta.


“Condoglianze vivissime dalla Universal Music,vi siamo vicini nel vostro dolore.
Ci dispiace di non poter partecipare alle funzioni ma il nostro programma è molto incalzante e non possiamo abbandonarlo”

Bill Kaulitz firmò quel bigliettino in una grigia mattina,nella Hall del suo lussuoso Hotel scuotendo la testa.
<<la avevo vista,mentre le parlavamo,che non aveva tutte le rotelle a posto quella.>> Disse,restituendo il biglietto firmato a Jost.




 
Top
th&twilightxs
view post Posted on 8/6/2011, 17:43




mamma mia, tristissima, davvero tristissima ma altrettanto bella!
Davvero!
Bravaa
Mi sn piaciute un sacco le descrizioni delle sue emozioni.
wow davvero senza parole senza parole.
Complimentoni :D
 
Top
Freiheit97
view post Posted on 8/6/2011, 17:50




Triste, fottutamente triste... Lo spezzarsi di un sogno e la triste consapevolezza di non significare nulla per la persona amata, ma di essere solamente una tra tante, troppe persone con la stessa passione e lo stesso amore, e si sa... L'amore puó uccidere.
Sei stata bravissima ad esprimere tutte queste sensazioni, complimenti vivissimi :)
 
Top
½ nyna
view post Posted on 8/6/2011, 22:17




E' interessante scrivere cose senza senso,e trovare che persone che leleggono e in realtà ne traggano un senso assolutamente diverso.

CITAZIONE
Lo spezzarsi di un sogno e la triste consapevolezza di non significare nulla per la persona amata, ma di essere solamente una tra tante, troppe persone con la stessa passione e lo stesso amore

Ecco in realtà io non avrei voluto parlare di amore ma è interessantissimo come ognuno ci trovi un cosa diversa.

Rileggendola ora tralaltro mi rendo conto di quale enorme cazzata,senza ne capo ne coda,mia sia messa a scrivere.
Credo che dietro ad ogni sognatore si nasconda un animo debole,incapace di fonteggiare la realtà.In realtà in molti passano da giovani sognatori ad adulti con grande semplicità ma crescendo mi rendo conto di essere sempre più restia a voler fare questo passo.
Ecco cosa credo volesse esprmere tutto questo,la paura che un giorno la realtà mi venga a cercare e non sono del tutto sicura di essere in grado di fronteggiarla.

Vabbè basta io mi dileguo,mi fa piacere che vi sia piaciuta e spero non mi crediate una megalomane alla quale piace fare la tragica perchè vi assicuro che non sono proprio così,ma ogni tanto ci sta ^^
 
Top
Freiheit97
view post Posted on 9/6/2011, 14:19




CITAZIONE
Ecco in realtà io non avrei voluto parlare di amore ma è interessantissimo come ognuno ci trovi un cosa diversa

Credo che sia normale, ognuno trae dai pensieri scritti quello che si avvicina di più a ciò che prova in quel momento, non ho commentato così per fare la saccente o altro, semplicemente perchè è stato quello che mi ha trasmesso la tua storia. Comunque, qualunque fosse il significato vero e proprio che hai voluto dare a questa storia non cambia il fatto che sei davvero una brava scrittrice :)
 
Top
RadioGaga
view post Posted on 14/6/2011, 22:48




è stata molto realistica... soprattutto nelle ultime rihghe
brava!
 
Top
½ nyna
view post Posted on 23/6/2011, 17:21




Grazie ^^
 
Top
6 replies since 7/6/2011, 20:23   111 views
  Share