Dato che ho qualche capitolo pronto ecco qui altri 2 capitoli...
2nd Chapter
"It's party time!"
Quanti bei ragazzi giravano in quella sala! Peccato che Sophie stesse lavorando. Quella sera aveva il compito di accompagnare le star nei privè. Aveva anche accompagnato un gruppo tedesco molto famoso, di cui però non ricordava bene il nome. Aveva a che fare con un albergo però. Quei ragazzi erano alquanto strani; non riusciva nemmeno a capire se uno di loro fosse un uomo o una donna.
Erano quasi le due del mattino, quando vide arrivare davanti la scintillante figura di Lauren che per l’occasione aveva indossato un vestitino, molto ino, comprato la mattina stessa, pieno di paillette che riflettevano mille luci. Perfetto per attirare l’attenzione.
-Sophie, non aspettarmi questa notte, tornerò domani mattina…!!!- disse Lo con voce molto felice all’amica che momentaneamente era in pausa.
-Che intenzioni hai!? – le chiese retoricamente, sapendo già la risposta e sistemando il foulard nero intorno al collo.
-Mah…diciamo che ho incontrato un bel ragazzo che…- rispose con sguardo sognante, senza lasciarle finire la frase. Sapeva quali fossero le sue intenzioni e di sicuro non avrebbe trascorso la notte giocando a scacchi.
-Prima di tutto, dimmi chi è il fortunato e poi domani mattina, quando torni fai piano. Voglio dormire.- Lauren era assolutamente troppo rumorosa ogni volta che si muoveva!
-Si, si...ok...il fortunato è Justin Timberlake, ancora non ci credo!- rispose Lo, mentre con una mano teneva uno specchietto circolare, con l’altra tentava di mettersi il gloss rosso ciliegia sulle labbra e di ravvivare i capelli appena mosci.
I capelli non potevano, anzi non dovevano abbandonarla proprio ora che arrivava il più bello! Aveva speso circa quattro ore dal parrucchiere per ottenere quel tipo di Hair-Style. Non appena si accomodò su quella poltrona, davanti al grande specchio del salone di bellezza, in cui era solita andare, chiarì subito con Stefan, il suo parrucchiere preferito, il look che voleva ottenere.
“ Applichiamo qualche extentions per dare più volume e poi arricciamo per bene questa ciurma di capelli!!!!” gli aveva detto.
-Fammi tornare a lavorare. Domani mi racconti come è andata.- concluse Sophie per poi tornare a lavorare ossia: mettersi in mostra insieme ad altre due ragazze per un po’ sotto la consolle del DJ che proprio in quel momento riproduceva l’ultimo successo di David Guetta: Memories.
Pensò che in altre circostanze si sarebbe buttata in pista e avrebbe ballato a tempo di musica, ma così non era; ero pagata, e pure bene, per stare li a far la bella statuina. Lanciò uno sguardo alla sua sinistra. Aveva udito lo schiocco di uno schiaffo. Un noto agente musicale tedesco, David Jost, se non sbagliava,stava litigando con la sua compagna.
– Come hai potuto farlo, qui davanti ai miei occhi oltre tutto?- disse la sua fidanzata dai capelli biondi, che con i tacchi 12 raggiungeva la sua altezza.
-Aspetta Christina, non scappare- le aveva detto l’uomo afferrandole un polso. Lei si liberò presto della presa e scappò verso la terrazza del locale.
Notò del rossetto rosso, rimasto sul colletto della camicia bianca dell' uomo, e pensò che quella macchia era la causa del loro litigio. E come dare torto a quella Christina!? Uomini… Fidati se hai coraggio! Ti fanno credere chissà cosa all’inizio e alla prima occasione ti tradiscono. Tuttavia doveva ammettere che quell’ uomo era attraente; anche se quello che attirava le donne verso lui non era esclusivamente il suo aspetto fisico. Molte donne erano interessate mille volte di più al denaro. E quell’ uomo faceva il produttore musicale, insomma il suo successo fra le donne , soprattutto quelle più giovani, derivava dal fatto che lui fosse ricco. Che mondo…
Riprese il mio cammino verso le casse dello stereo HI- FI, si sistemò in piedi, sotto uno dei tre megaschermi appesi sulle pareti del locale, accanto a Stephani -ragazza con un adorabile carrè scalato biondo-.
Era una sua collega, nonché cara amica. Subito avevano instaurato una bella amicizia. Eravano arrivate insieme alla location dell’ evento, scortate dalla Mercedes nera dell’amica.
Ancora un' ora, poi sarebbe potuta tornare a casa , accompagnata di nuovo da Stephani e avrebbe dedicato tutte le sue attenzioni al comodissimo letto per l’intera giornata.
-Wow Guarda chi c’ è laggiù!!!- esclamò Stephani, indicando con lo sguardo un punto impreciso del privè al secondo piano. Sophie si voltò appena per seguire il suo sguardo. Vide un gruppetto di ragazzi che chiacchieravano su uno dei tanti divanetti in pelle bianca.
-Cos’è che attira particolarmente la tua attenzione??- non sapeva dove Stephani voleva andare a parare.
– Guarda chi è appoggiato alla ringhiera!-
Volsi di nuovo lo sguardo in alto, dove tra la folla, vidi la figura di un ragazzo impegnato a esplorare la bocca di una ragazza avvinghiata al suo corpo peggio di una cozza. – Chi sarebbe scusa?- chiese ingenuamente .
-Tom Kaulitz, il chitarrista dei Tokio Hotel! Mi fa impazzire.- Stephani sembrava essere su un altro mondo. -Prima è sceso al bar e mi ha offerto un drink, abbiamo fatto qualche foto e poi…-
- …Poi?- domandò, incitandola ad andare avanti col racconto.
– E poi mi ha lasciato dicendo che doveva tornare nel privè.- rammentò delusa e subito dopo aggiunse guardando l’orologio da polso:- Fra poco possiamo andare via.-
Raggiunsero lo stretto corridoio adiacente alla sala dell’ animata festa, facendosi spazio fra l’ oceano di persone. Cercarono il camerino allestito per lo staff , leggendo il foglio bianco attaccato ad ogni porta. Dal corridoio riuscivamo ancora a sentire il suono ovattato della musica alta, ma non solo quella. Più si avvicinavamo alla stanza dello staff, maggiori e più vicini erano i gemiti che udivano. Giunte davanti al camerino ebbero la conferma che qualcuno aveva trovato un posto migliore dove scopare.
- Mi spieghi ora che facciamo? - chiese disperata Sophie perché non vedeva l’ ora di tornare a casa.
Stephani decisa, appoggiò la mano sulla maniglia della porta scorrevole. Con il minimo sforzo l’ aprì di poco, tanto bastava da creare una fessurina per sbirciare quello che stava succedendo all’ interno.
-Cosa vuoi fare? – domandò Sophie, credendo che fosse impazzita. Non era necessario avere la conferma di quello che stavano facendo li dentro. Il problema era un altro!!! Stephani appoggiò la schiena contro il muro alla destra della porta e voltò la testa per guardarne attraverso la fessurina.
Sophie rimase un attimo a guardare quella scena. Sembrava improvvisamente catapultata in un film poliziesco.
- Non vedo nulla- Stephani guardò meglio. Non c’era anima viva. Poi guardò meglio e notò che nella stanza c' era una porta lasciata mezza aperta e capì che i due amanti si erano rifugiati là dentro da eventuali occhi indiscreti. - Entriamo, non sono qua dentro- annunciò Stephani, intenzionata ad entrare. -Sono nel camerino degli organizzatori. Non ci vedranno. Entriamo piano, prendiamo le nostre cose e usciamo subito. Ok? -
- Se questo è l’ unico modo per tornare a casa …- sospirò senza speranza Sophie. Era stata fin troppo lunga quella giornata.
Si muoveva a passi estremamente cauti, Essere scoperta era l’ ultima cosa che voleva. Voleva risparmiarmi l' imbarazzo.
Indossai velocemente la mantella nera e il basco rosso, nel frattempo che tentava di afferrare la borsa. Purtroppo inciampò e si trovò poco dopo a gattoni a terra. I suoi occhi blu furono attirati dalla scena hard riflessa nello specchio come una calamita: un uomo nudo, appoggiato allo schienale di una poltrona grigia. La sua testa era inclinata all’ indietro e una smorfia era disegnata sul quel volto, facendo intendere a chiunque si fosse trovato al posto di Sophie che era preso da un intenso piacere, provocato dalla donna a cavalcioni che si muoveva ritmicamente sopra di lui. Vedeva solo il fondoschiena di quella donna. E a giudicare da quello che vedeva non era molto giovane. Non si sarebbero accorti della sua presenza. La sua fede cadde in pezzi quando quell’ uomo alzò la testa e il suo sguardo sfiorò Sophie, spostarsi rapidamente più in là, dove non l’ avrebbe vista. Raccolse gli oggetti che le scivolarono dalla borsa e sgattaiolò via.
–Corri- iniziò a gridare sotto voce a Stephani, appoggiata sullo stipite della porta. Era davvero spaventata e sicura che era stata vista.
Non riusciva a capire se il tonfo che aveva udito era reale o era la sua testa che lo aveva riprodotto. In quel momento la sua mente era altrove. Posò gli occhi fuori dalla porta per un attimo e vide di sfuggita qualcosa che somigliava a una scia rossa e nera. Pensò di impazzire e focalizzò più attenzione sul corpo della donna che gli stava baciando il collo. Aveva meglio da fare; il suo passatempo preferito. Sentì per l’ennesima volta sospirare di piacere quella donna, sebbene non lo facesse impazzire dal punto di vista estetico…
Ricordò le parole dell’amico , non appena salirono a ritirare il premio vinto agli EMA’ s. Georg gli sussurrò all’orecchio:-Scommetto che non hai le palle….- Gli disse, alludendo alla fidanzata di David, il manager del gruppo in cui suonava, e sul fatto che non avrebbe avuto coraggio di andarci a letto la prossima volta che ci provava con lui.
Ce le aveva le palle, e come se le aveva. Anche se ora erano un tantino svuotate. Si ritrovava a scopare in uno sgabuzzino con la persona con cui non avrebbe proprio dovuto. La compagna di David: Christina. Conosceva da tempo la simpatia di Christina nei suoi confronti e questa sera lui ne aveva approfittato. Christina aveva da poco litigato con David, quando uscì sulla terrazza per fumare una sigaretta. Trovò la sua “spasimante” appoggiata al muro che fissava il cielo coperto di nuvole. Le aveva chiesto il motivo per cui si trovasse li fuori sola, quando tutti se la spassavano al party. Lei raccontò che aveva litigato con David perché ci aveva provato per l’ennesima volta con una cubista. - Gli uomini sono tutti dei bastardi. – l’ aveva rassicurata con aria di superficialità mentre si accendeva una Marlboro light.
Christina iniziò a singhiozzare e lo attirò verso di lei. Poi… Non c’è bisogno che racconti come andò a finire.
-Tom, è stato uno sbaglio- dichiarò preoccupata Christina, sistemandosi i vestiti non appena finirono di soddisfare i propri istinti.
-Hai pareggiato il conto.- Tom le disse. Alla fine aveva ragione.
-Quanti tradimenti hai dovuto ingoiare e far finta di niente !? Troppi forse.- aggiunse Tom legando una bandana nera intorno alla fronte. - Prendila come la tua vendetta.-
Christina annuì non completamente convinta e disse: - Nessuno deve saperlo. –
Note finali: Ripeto che ciò che ho scritto è solo frutto della mia fantasia. Spero vi piaccia.
La prossima volta che entro voglio vedere tanti commenti sia belli che brutti...non importa!
Goodbye
3rd Chapter
" Piece of news"
Sophie scrutò la propria immagine dallo specchio del bagno. Si era appena svegliata e anche se sapeva che era normale avere la faccia gonfia dopo aver dormito quella mattina il suo viso sembrava ancora più pallido e stanco del solito. Aveva delle maledette borse sotto gli occhi gonfi e stanchi causate dalla nottata trascorsa a lavorare. Si spostò sul divano in soggiorno. Si raggomitolò in una caldissima coperta di pile celeste ed accese la tv.
-Buongiorno, pensavo non ti svegliassi più- la prese in giro Brittany. Sophie simulò una risata sarcastica. - Guarda che io ho lavorato questa notte. Sono tornata alle quattro!-
-Si, si… bel lavoro ti sei trovata.-
-Uffa! Lo sai perché lo faccio. Pagano bene.- Sophie decise di troncare la conversazione sul nascere. Brit la pensava in quel modo, ossia tutte le ragazze che facevano quel lavoro erano ragazze facili, stupide, ingenue… Sophie però non lo era; era l’eccezione. Non era ne ingenua, ne stupida ne tanto meno facile. Si alzò dalla superficie soffice del divano per andare a prepararsi una calda tazza di latte coi cereali, seguita da Brit. - Lauren è tornata?- le chiese interessata.
-Mi pare-
-Dov’è ora?- chiese Sophie con la bocca piena di cereali.
- Dorme. Dev’essere tornata questa mattina alle sette.- Brit si sedette sulla panca di legno della cucina accanto a Sophie.
-Accipicchia! Ha fatto i fuochi artificio questa notte. Sai ha passato la notte con quello gnocco di Justin Timbrlake. Non sai come la invidio.- Annunciò Sophie con una smorfia. Non era da tutti giorni passare la notte con una star, soprattutto se questa è Justin Timberlake.
- A chi lo dici. - sospirò Brit guardando il cielo coperto da nuvoloni neri fuori dalla finestra.
-Di che ti lamenti che sei fidanzata? A proposito come è andata la cena con i suoi?-
-Vuoi proprio saperlo? Vuole sposarmi.- Sophie posò il cucchiaio nella ciotola e scoppiò in una grossa risata rumorosa. Non era sicura di aver sentito bene?
-Si, me lo ha chiesto quando eravamo in macchina. Aspetta un secondo.- disse Brit alzandosi e scappando dalla cucina. Quando tornò le mostrò il solitario nella scatoletta nera di velluto. Sophie non seppe interpretare l’espressione sulla faccia della coinquilina. Non sapeva se quello che leggeva nei suoi occhi fosse orgoglio o pura preoccupazione. - Ma sei sicura? Sei ancora giovane.- - A dire la verità, non lo so. Però lo amo e questo basta. Lucas ha accettato un lavoro in Italia e io voglio seguirlo.-
-Tesoro! - esclamò entusiasta Sophie che abbracciò forte la sua amica, una delle poche care, amiche che aveva.
-Non sai come sono felice per te! Anche se mi mancherai da morire.- Brit rispose all’ abbraccio e poi le sussurrò -Voglio che te sia una delle damigelle insieme a Lauren!-
- Solo se il vestito che dovremmo mettere è decente.- Si staccarono da quell’ abbraccio, simbolo del bene che si volevano. Si guardarono un po’ negli occhi prima che udirono un urlo disumano che proveniva dal bagno. Entrambe corsero in bagno dove trovarono Lauren seduta sul pavimento, appoggiata alla vasca, che chiudeva in un pugno il polso e continuava a ripetere “ Che schifo. Che schifo. Che schifo.” Che risveglio traumatico!!! – Cos’è successo?- chiese Brittany mentre le se avvicinava.
Un ragno mi ha camminato sulla mano!!!!- Lauren era sotto shock.
Tu ci hai fatto venire un infarto per un ragnetto??- chiese Sohie.
Non era un ragnetto!- Era grosso e peloso…bleah-
-Se vabbè-
Lauren si alzo in piedi e ando a sedersi sul divano in soggiorno.
- Bene, ora ci racconti tutto- disse Ele alludendo a quello che era successo quella notte applaudendo felice
- Ok. Mettetevi sedute.- rispose Lauren. – Ci vorrà un bel po’-
Le due amiche molto curiose si sedettero, pronte ad ascoltare la storia interessante.
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Erano le tre del pomeriggio quando Tom fu costretto ad abbandonare il meraviglioso mondo dei sogni. A quanto pare David, il suo manager, voleva parlare alla band. Che avesse già scoperto quello che aveva fatto insieme alla sua ragazza??? Questo non lo sapeva. Se così fosse stato poteva già dire addio alla sua carriera di giovane, bravo e bello chitarrista dei Tokio Hotel. Meglio non pensarci si ripeté. Forse voleva solo parlare del tour in vista. Entro nell’ ufficio di David dove trovò Georg, suo fratello Bill e Gustav già seduti davanti alla scrivania di David che era uscito per rispondere a una telefonata privata. Avevano tutti la stessa faccia stanca, come lui. David rientrò dopo pochi minuti, si sedette alla sua poltrona e comunicò la notizia ai ragazzi. A quanto pare David, all' after- party aveva incontrato un noto produttore di una nota casa discografica e questi aveva invitato lui e il gruppo a un party per l’ ultimo dell’ anno.
– Allora ragazzi, siamo stati invitati tutti al party di un produttore dell’ Universal il giorno di Capodanno. – A quell’ affermazione i quattro ragazzi sbarrarono gli occhi. – Quindi mi raccomando ragazzi non fatevi riconoscere. – Il primo a protestare fu Bill, il cantante. – Cosa!?- La sua faccia era fra lo stupito e incazzato. Bene! Mai fare piani! Addio vacanze di fine anno. – Ho già prenotato da due mesi la mia vacanza su un’ isola tropicale! Ora dovrò pagare una penale per adempimento! Ti rendi conto David?- Per Bill quel periodo dell’ anno era sacro. Era l’unico momento per staccare la spina dal mondo reale. Volevano levargli anche la sua vacanza. Si sarebbe sicuramente vendicato.
- Non importa Bill, calmati- rispose David come se nulla fosse successo. – Comprerai meno scarpe!-
- Tom non dici nulla?- chiese Bill ancora più iracondo al gemello che fin’ ora non era intervenuto.
- Che devo dire!? Significa che partiremo prima dell’ inizio del tour!- consolò il fratello Tom, sempre dispiaciuto. Ma sapeva accettare meglio le condizioni che imponeva quel lavoro. La fama aveva il suo prezzo.
- E va bene- esclamò Bill infranto.
- L’ importante è che ci siano donne, tante donne!- disse il chitarista e tutti scoppiarono a ridere.
- Ben detto fratello- Georg una pacca sulla spalla di Tom.
- Te zitto che sei fidanzato- parlò per la prima volta Gustav, il batterista del gruppo.
- A me basta guardare!- rispose Georg.
- A me invece piace essere attivo-
- Si quando dormi- dichiarò Bill infastidito dallo scherzare dei ragazzi.
I ragazzi non si trattennero ancora molto nell’ ufficio di David che doveva controllare un contratto.
Due di loro decisero di passare del tempo in palestra per scaricare un po’ di tensione.
Georg iniziò a fare pesi -Cos’ hai combinato ieri sera SexGot?- domandò impegnato a contare ogni piegamento che effettuava.
- Secondo te?- rispose Tom impegnato in una corsa sul tapis roulant.
- Non lo so. Per questo te l’ho chiesto-
- Vuoi sapere cos’ è successo!?!?- Tom scese dal tapis roulant e si avvicinò a Georg per non farsi sentire da nessuno.
- Diciamo che ho vinto la scommessa.- dichiarò Tom con un sorrisino soddisfatto sul volto.
- Spero per te che David non lo venga mai a sapere. –
- Solo se Christina parlasse Ma non le converrebbe. David le chiuderebbe tutte le strade nel mondo del lavoro e lei vuole diventare costumista, dopo averla cacciata di casa.- Tom era sicuro che Christina non avrebbe parlato.
- Beh, lo spero, altrimenti ci rimette tutto il gruppo.- disse Georg che andò a sedersi sulla panca addominali.
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Sophie non era molto brava a cucinare,ma era sempre meglio di Brittany che l’aveva supplicata di preparare una buona cenetta per lei e Lucas, il suo futuro marito; ciò nonostante si stava davvero impegnando. Aveva passato tutto il pomeriggio in cucina. Sia lei che Lauren avrebbero dovuto lasciare casa libera per un po’.
Mise a cuocere in forno una teglia di lasagna, un piatto tipico italiano e scrisse su un foglio di carta i tempi di cottura. Appese sul frigo il foglio con una camita e si andò a preparare, dato che aveva poco tempo.
-Lauren- urlò Sophie dalla sua stanza.
-Cosa hai combinato?- rispose Lauren seduta in soggiorno, presa nella lettura di un giornale di gossip.
-Mi presti il tuo montgomery verde?- chiese Sophie che intanto era arrivata davanti all’ amica .
-Basta che non ci spiaccichi un altro chewingum, come l’ uttima volta-
-Non è detto che deve succedere sempre!- rispose Sophie.- Sarebbe ora di prepararci. Tra un po’ arriva Lucas e Brittany vuole casa libera.-
Lauren si alzò per andare a prepararsi e lasciò la rivista sul tavolo. Sulla copertina c’ era la foto di un ragazzo. Sophie era sicura che quello fosse il ragazzo con cui aveva avuto quel’imbarazzante “incontro” all’ after- show. Ancora una volta in cuor suo sperò di aver immaginato i suoi occhi su di lei e di non incontrarlo di nuovo.
Finalmente dopo mezz’ ora Lauren e Sophie uscirono di casa dirette verso un fastfood a Lichtenberg, un quartiere di Berlino est, con la macchina di Lauren.
Sophie beveva il suo frullato alla fragola comodamente seduta su una poltrona dalla forma strana e Lauren davanti a lei che le raccontava della giornata appena passata.
- Hey guarda laggiù quel ragazzo. È carino vero?- disse Lauren mentre mangiava le sue patatine fritte. – No, ha un viso troppo anonimo- disse Sophie. Non riusciva a trovare un ragazzo che le piacesse.
- Si, però devi anche accontentarti. Quanto tempo è che non esci con esci con qalcuno!?- disse Lauren spazientita.
-Da un po’- Aveva ragione. Non si accontentava mai e si lamentava di non avere un ragazzo. Era troppo selettiva. Cosa poteva farci??? Prima o poi ci sarebbe stato qualcuno adatto a lei…no!?!?
- Non ti mando a chiedere il numero a quel ragazzo solo perché non piace nemmeno a me!-
- Non ci sarei andata lo stesso!-
Finita la cena di tante cosine fritte, piene di calorie tornarono in auto per andare a casa di Stephanie che le avrebbe ospitate per la notte, dal momento che avevano promesso a Brit la casa libera tutta la notte. Stephanie abitava dall’ altra parte della città. Il viaggio sarebbe durato almeno mezz’ora. Quando Sophie si sedette sul sedile anteriore dell’ auto il suo telefono iniziò a suonare. Le era arrivato un messaggio dal suo amico Andreas.
“ Chiamami appena puoi. Cosa devi fare a Neujahr (Capodanno)?”
E ora?
To be continued...
Ci vediamo alla prossima puntata!
Voi commantate, mi fa piacere sapere come la pensate
Edited by RadioGaga - 15/6/2011, 17:28