Ecco ragazze...come sempre anche se siamo pochini spero cl cuore che arrivino nuove lettrici! intanto ecco un bel capitolo spero vi piaccia!
Buona Lettura
Capitolo 2
La sera.-Ehi! Bentornata! Pensavo non tornassi più da
Loitsche..-
-Sei pazzo?! E non stare con te e i
ragazzi?...Mai!-
-Bene, ma piccola tedesca vedi che sei
mezz’ora in ritado!-
-Lo so…scusami Ryan ma…devo ancora
abituarmi al fuso orario…e poi non vorrai mica
licenziare la tua migliore barrista?!-
-Bhe…veramente…-
-Non che più cara amica?-
-Ok…ok…per stavolta è andata! Una birra alla
chiusura?-
-Con piacere capo!-
La serata trascorse come tutte le serate.
Nulla di più nulla di meno.
I soliti universitari…le solite universitarie….le
solite universitarie straniere zoccole che
facevano di tutto per rimorchiare i loro
colleghi…
Lena amava Los Angeles, la gente qui era più
serena, tranquilla, spensierata. A nessuno
importava veramente chi fossi. Si faceva
amicizia in fretta e in altrettanta fretta si finiva
a letto, ma a lei poco importava. Le sue
amiche non la capivano. Lei stessa avvolte,
non si riconosceva, ma finire a letto con
qualcuno era l’ultimo dei suoi pensieri.
Ora...da un paio di anni a dire il vero...
-Che serata!-
-Eh già….-
-Allora…- bevve un sorso..- che si dice nel tuo
paesino?-
-Ma…niente di che! Le persone sono sempre le
stesse, la mentalità è rimasta sempre
uguale….casa mia è sempre uguale…-
-E lui…? L’hai rivisto?-
Sospirò Lena….al ricordo di lui…
-No….- un altro lungo pesante sospiro..- non
l’ho visto….dicono che non sia più tornato a
Loitsche…-
-Te l’hanno detto i suoi amici?-
-No…lui…lui non ha molti amici…apparte
me…e….un altro ragazzo…lui non ha amici…-
-Ma tu non sei sua amica..-
-Già….è una vita che non sono sua amica….-
bevve un piccolo sorso – o meglio…non siamo
mai stati amici…-
-E allora perché lo cerchi ancora?-
Lena non rispose….
Non sapeva rispondere a questa domanda…
Sentiva un dolore dentro pervaderla ogni
giorno….ogni momento…
Quel ricordo…
Quelle parole…
Le facevano compagnia…
Sempre….
Da quel giorno…
-Non lo so neanche io Ryan…credimi…-
-Io credo che tu meriti molto di più….e credo
che debba smetterla ti cercarlo…di sapere
come sta…di sapere che fine abbia fatto…-
-So che fine ha fatto…-
-Sul serio?-
-Si…-
-E allora? Perché non sei andata a cercarlo?-
-Perché non posso…-
Flashback
-Lena!-
-Oh…signor…-
-Oh cielo Lena…non mi chiamare signora…se
non sbaglio mi davi del tu?-
-Si…hai…hai ragione…-
-Com stai? Che fine hai fatto? Non ti ho vista
più in giro da quando….-
La signora divenne grigia in viso.
Lena la ricordava diversa…più giovane…meno
triste…. Quella signora alla quale voleva bene
come una madre era
invecchiata….inspiegabilmente in quell’istante
Lena si rese conto che il tempo cambiava le
cose, anche quelle che sembravano più
immutabili…col tempo cambiavano…
-Mi sono trasferita…adesso vivo a Los Angeles
sto frequentando l’accademia.-
-Bene! Hai realizzato il tuo sogno!-
-Già….-
Lena si sentiva in forte disagio. Erano anni che
non incontrava quella persona a lei tanto
famigliare…quante cose avrebbe voluto
chiederle, quante altre avrebbe voluto
dirle….ma si sentiva in imbarazzo… non ne era
capace…
-E….invece…-
-Loro anche sono partiti…-
-Ah…-
-Già…anche loro hanno realizzato il loro
sogno…finalmente sono felici…-
Era strano, una madre dovrebbe essere felice
per il proprio figlio. Per la realizzazione del
proprio figlio. Ma in realtà, quel magnifico
volto, molto simile a quello del figlio, celava un
dolore…una tristezza che colmava con la
felicità dei suoi figli…
-Sono…sono felice per loro…sul
serio…A…adesso vado….torno a casa…è stato
bello rivederti….davvero…-
-Lena!-
-Si?-
-Ti voleva bene….credimi….anche se…-
-Ormai è tutto passato…non ha più
importanza…-
-Lena!- ti voltasti, mentre dentro morivi
lentamente – avvolte mi chiede ancora di te…-
-Quindi sai che fine hanno fatto?-
-Proprio così…-
-E sua madre ti ha detto che ha chiesto di te?!-
-Già….-
-Ma allora perché non lo chiami non lo cerchi!
Io non ti capisco!-
-Non posso farlo capisci…rovinerei la sua
vita….lui ha lottato per tutto questo! Da
sempre…lui e suo fratello hanno sempre
sognato tutto ciò! E’ il loro mondo Ryan e io
non posso spuntare dal nulla e rovinare tutto!-
-Oh santa ragazza…se ce l’avessi io un
bonazzo come il tuo ex! Ah….non posso
parlare sei ancora troppo piccola per certe
cose!-
-Ryan…ti prego….non dire nulla…sai che se
uscisse il suo nome sarebbe un problema!-
-Certo che lo so…starò muto…proprio come un
pesce!Ma invece dimmi una cosa…..-
-Che vuoi sapere?-
-Il fratello….ecco per caso non è che….-
-No…- ridesti di gusto, Ryan era così buffo..-
no…mi dispiace Ryan…non potrebbe mai
essere il tuo tipo ideale…-
-Ah…peccato….sai potevamo fare due piccioni
con una fava!-
-RYAN!-
-Shh…va bene, va bene…era così per dire!-
-Io vado….domani mattina ho esame!-
-In bocca al lupo tesoro…spaccali tutti!-
Uscisti dal locale.
La luna era alta in cielo.
Guardasti l’orologio….
Erano già le due di notte…
Avevi poche ore per ripassare…
-Anche questa notte non si dorme Lena…TAXI!-
sussurasti a te stessa...
Mente la macchina continua a scorrere veloce
per la strada ricordi la prima volta che lo
incontrasti…ti sembra ancora ieri….ti sembra
che il tempo non sia mai passato…ma non è la
verità..
-Anche io lo penso spesso
Simone…ma…è la vita….-
Sorridesti falsamente...
-Lena…se tu potessi chiamarlo…vi
sentireste…sai Tom…-
-Lo so…so com’è Tom…-
-Lena…io sono seriamente preoccupata…per
lui…non ascolta neanche più suo fratello!-
-Non posso farci niente Simone…non è più un
mio problema…-
-Problema? Ma Lena…voi stavate insieme…vi
amavate…-
-Amarci? Simone…secondo te era amore
quello che Tom provava per me?! Ogni notte
con una diversa! Ogni volta la stessa scusa…la
stessa storia…io qui a Loitsche e lui in giro per
la Germania a fare baldoria!-
-Lena…tesoro…-
-No…no Simone…mi ha fatto troppo male! Lo
capisci?! Io sono stata male per lui! E ancora ci
sto male!-
-Ma a lui spiace ne sono sicura!-
-E perché allora mi ha lasciata?! Perché mi ha
tradita con tutte quelle groupie?! Perché? Che
male avevo fatto io?! Ci conoscevamo da una
vita…sapevo com’era…eppure…eppure mi ero
fidata di lui…e…a cosa è servito? A cosa?!
Guardami Simone! Guardami….- Lo ricordi ancora come se fosse stato
stamattina…
I suoi occhi…i tuoi occhi pieni di lacrime…
Mentre ti guardava addolorata...
Apri la porta di casa…
Regna il silenzio…
Tutte le ragazze sono andate a dormire…ma tu
non riesci…
Non ci riesci…
Parlare con Ryan è servito…si….a far uscire un
sacco di ricordi da quel piccolo
scompartimento della tua testolina..
-Guardami Simone….lo vedi porto ancora le
ferite sulla mia pelle di quella notte maledetta!
E a cosa è servito?!-
-Lena…tesoro…-
-Ti voglio bene Simone…ma ti prego…non mi
parlare di perdonarlo…non dirmi che lo devo
capire…perché io lo odio…ora come ora lo
odio….ma lo amo talmente tanto da continuare
a pensarlo….ogni momento..notte e
giorno….per questo me ne sono andata da
qui….come potevo…come potevo vivere col
ricordo dei posti…con ricordo che parlava di
noi….-
-Lena…-
-Addio…Simone…è stato bello
rivederti…-Certe cose non si posso raccontare…
Certi ricordi, fanno male anche al solo
ricordo….
Sai che sono in America.
L’hai saputo due giorni fa, hai saputo che si
sono trasferiti a Los Angeles….
Il pensiero che da un momento all’altro tu
possa incontrarli ti fa stare male…ti da ai
nervi…tremi…tremi dalla paura di affrontare i
suoi occhi…tremi dal rimpianto di non avergli
detto la verità….tremi…perché lui sai che non ci
crederebbe… tremi al pensiero di quella notte
in ospedale.
Sola
Senza nessuno accanto a te…
Ricordi il freddo.
La freddezza nei gesti…
Nelle parole delle persone che ti circondavano.
Poi il buio......