Kampf der Liebe (Ich bin Humanoid), Da una parte una battaglia d'amore, dall'altra una guerra per la libertà. Eppure di storia ce n'è una...

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ELIOTbynight
icon12  view post Posted on 29/9/2010, 15:09




Da una parte una battaglia d'amore, dall'altra una guerra per la libertà.
Da un lato un malvagio tiranno divorato dalla sete di potere tenta di sottomettere l'intera popolazione di una dimensione parallela,
dall'altro un cantante innamorato combatte per stare insieme alla sua amata.

Eppure di storia ce n'è una...








Prologo

Non avrei mai creduto di essere così tranquilla.
Di solito in situazioni del genere ci si mette le mani nei capelli, non si riesce a stare fermi, si esclamano frasi sconnesse.
Si sclera.
Ecco, queste cose sono da sclero.
Perché quando si sta per vedere la propria band del cuore, solitamente, non si può far altro che sclerare.
Ma lo sclero è solo uno dei tanti modi per manifestare la propria eccitazione. Io la manifesto in un altro modo.
Facendo sclerare mamma al posto mio.

- Mamma, mi dai il tuo cellulare? Il mio fa le foto sfocate, invece con il tuo si vedono che è una meraviglia!-
- D’accordo, tieni.-
- Grazie.-
Maneggio il telefonino di mamma con cautela. E’ sottile e fragile, se lo rompo sono fritta. Lo infilo in tasca e metto il mio, più spesso, nella borsa a tracolla grigia. Dopodichè emetto l’ennesimo sospiro.
- Tesoro, metti ansia anche a me, se continui a sospirare!-
- Mamma, vorrei vedere te al mio posto! Sto per vedere i Tokio Hotel, ti rendi conto dell’importanza che ha l’incontro che avrò fra poco con loro?-
- Come fai a chiamarlo incontro? E’ la premiere di … cos’è, “Arthur”, lì …?-
- “Arthur und die Minimoys 2”! -
- Comunque, chiamarlo incontro è esagerato, stai solo per farti fare l’autografo e vederli mentre fanno l’intervista!-
- E non è roba da poco, mamma!!- dico infine esasperata.
Sorrido tra me. Sto per vedere quei quattro ragazzi che, pur essendo comuni mortali, hanno cambiato la mia vita e quella di altri milioni di persone. Ed io sarò là, ad ammirare i loro sorrisi, a sentire le loro voci, a sciogliermi ogni volta che incroceranno il mio sguardo perso.

Mi guardo intorno.
Sono in una grande sala, molto simile ad una sala da concerto, ma molto più spoglia. L’unica cosa è il palco, schiacciato alla mia destra. Alla mia sinistra, invece, il cumulo di fan che aspettano di andare vicino al “Red Carpet” alle mie spalle, che poi un Red Carpet non è perché non c’è. A separarci dal palchetto rosso su cui ci sono quattro sedie pronte per essere scaldate dai fondoschiena dei TH c’è una lunga fila di transenne, a cui non vedo l’ora di avvinghiarmi.

Il tempo di infilare la mano in tasca per vedere che ora è, quando degli strilli d’aquila mi spaventano e d’istinto mi giro correndo verso il palchetto rosso insieme a quella mandria di ragazze imbufalite, strillando a mia volta. Avrò lasciato mamma di stucco.
Subito mi manca il respiro e la transenna mi preme sulla pancia. Quanto spingono!
Dalla tracolla estraggo la mia copia di “Humanoid”. Lo apro e lo preparo sul dvd azzurrognolo, l’unica parte autografabile a causa dei colori scuri della custodia.
In poco tempo eccoli. Sbucano dal corridoio da sinistra, uno dopo l’altro.
Mi sporgo in avanti e allungo un braccio. Senza pensare.

Il primo ad uscire è Bill, che alza le braccia e saluta con il suo solito sorriso angelico. Cammina a passo veloce tendendo le mani e toccandone alcune. Io lo sfioro per un pelo, appena il tempo di spalancare le orbite dall’emozione.
Dopo il cantante arriva Tom, che fa la stessa cosa. Stavolta riesco a toccarlo e quasi a prenderlo per un polso. Subito un brivido mi attraversa la spina dorsale.
Ecco Georg. Mi immobilizzo come una stupida a fissarlo, probabilmente senza più un colorito normale sul volto. La mia mano è ancora a mezz’aria e il bassista la sfiora per mezzo secondo.
Infine Gustav riesce a svegliarmi dal mio stato di catalessi stringendomi il polso per un secondo buono. Ricomincio a muovermi e ad urlare all’istante.
Poi …

Vuoto. La mente si annebbia.

Adesso vedo l’immagine del palchetto rosso e i Tokio Hotel seduti che salutano e sorridono alla folla di fan.
Ah, ora ricomincio a vedere tutto bene, per qualche istante mi si era appannata la vista.
Con tutte le ragazze inizio a cantare tutti i ritornelli del nuovo cd, uno dopo l’altro, sotto gli occhi compiaciuti del gruppo.
All’improvviso una decina di fan italiane alla mia destra comincia a cantare quella famosa canzone che fa così: “Sei bellissimaaaaaa”. Però al maschile, cambiandola in un assordante “Sei bellissimooooo”.

Ancora vuoto. Come un attimo di smarrimento.

E la mia vista si sposta sui TH che stanno ripassando davanti alle fan.
Ma inaspettatamente Bill si ferma davanti a me.
In inglese mi chiede cosa significava quella canzone che poco fa avevano urlato le fan italiane, mentre mi firma il dvd.
Nel mio modo più spontaneo rispondo che significa appunto che lui è bellissimo, o una cosa del genere. Ma in effetti non riesco bene a capire cosa dico, sta accadendo tutto così in fretta.
E poi …
Improvvisamente tutto sembra fermarsi, come se andasse al rallentatore.
E dentro di me ho l’impressione di sapere già cosa sta per succedere.


- Thank you … - mi dice.
Rimango immobile, mentre grida di gelosia mi assordano.
Mi tocco la guancia destra.
Mi ha dato un bacio.
Bill. Mi ha dato un bacio. Sulla guancia.
Nei miei occhi lampeggia ancora la sua immagine con gli occhi dolcemente chiusi e le sue labbra sul mio viso.
Il mio sguardo perso, stupito, meravigliato. La mia incapacità di reagire.

E ancora un altro vuoto che non riesco a colmare.

La mia vista si annebbia di nuovo e la prossima immagine che vedo è quella della sala vuota.
L’unica presenza sono io e alcuni tecnici e membri dello staff.
Sono ancora lì, appoggiata alla transenna. Ferma a fissare il pavimento ancora sconvolta.
Mi si avvicina un tipo pelato e mi fa:
- Come mai sei ancora qui? La band non se ne può andare se tutte le fan non sono andate via … -
- Non sa che è successo?-
Lui scuote la testa e io rispondo:
- Bill mi ha dato un bacio, lo sa? Proprio qui.-
E intanto indico il mio zigomo destro.
- Ah, sì … L’hanno visto tutti!-
- Già e le fan stavano per tirare i capelli a me e a lui!- borbotto nervosa.
- E beh, vorrei vedere! Bill è un bel ragazzo, vero?-
- Sì … E’ così dolce, simpatico … ha una voce incredibile e un carisma unico e … e poi quegli occhi di biscia, quello sguardo provocante, quel super sopracciglio che quando lo inarca mi manda in fibrillazione e … Ma che sto dicendo?!?-
Il tizio mi guarda strano e io gli spiego:
- Per carità, è tutto vero, però … è strano parlare di Bill così, perché il mio preferito è Georg … -
- E come mai il tuo preferito è Georg?-
- Boh … L’ho scelto io … -
- Ma la tua scelta avrebbe potuto vedere come preferito anche gli altri tre?-
Faccio sì con la testa e lui mi fa:
- Ah, ecco … Allora lui non è veramente il tuo preferito … Forse è stata una scelta obbligata, o comunque che non ti è stata dettata dal cuore … -
- Ma … -
- Pensaci!-

All’improvviso eccoli. Li vedo arrivare.
Neanche il tempo di reagire che Bill è già davanti a me con gli altri tre dietro.
Sorridente, mi domanda, stavolta in tedesco:
- Hey, perché sei ancora qui?-
E io, più seria che mai, gli chiedo nella stessa lingua:
- Bill … Perché mi hai baciata?-


**********



HOHOHOOOO XD
Finalmente posto la mia Kampf *w* è la mia ff preferita finora, quella riuscita meglio, a mio parere xD
Che ve ne pare del prologo? Vi ispira?
 
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AirinVein
view post Posted on 29/9/2010, 19:38




e come se ispira !!!!!!!!!!!!!!!! letto il prologo il resto l'ho letto tutto d'un fiato !!!!
 
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ELIOTbynight
view post Posted on 29/9/2010, 20:31




CITAZIONE
letto il prologo il resto l'ho letto tutto d'un fiato !!!!

in che senso "il resto"? scusa ma come hai scritto non ho capito O.O
 
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AirinVein
view post Posted on 30/9/2010, 15:17




CITAZIONE (ELIOTbynight @ 29/9/2010, 21:31)
CITAZIONE
letto il prologo il resto l'ho letto tutto d'un fiato !!!!

in che senso "il resto"? scusa ma come hai scritto non ho capito O.O

volevo scrivere "dopo i primi righi del prologo tutto il resto (del prologo) l'ho letto d'un fiato " ma a volte le mie mani scrivono ciò che il cervello non vuole ...perdonami ..comunque è stupendo !
 
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ELIOTbynight
view post Posted on 30/9/2010, 16:32




Ah, ho capito adesso XD Comunque ti ringrazio molto e spero che continuerai a leggerla...
Bene, io vado avanti con il primo capitolo!!
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Primo capitolo: Eine andere Welt (Un altro mondo)

Il suono della sveglia ruppe il silenzio mattutino. Quel bip-bip ripetuto e quasi ipnotico penetrò nel cervello della 17enne, svegliandola.
Con un gemito nervoso alzò un braccio verso la mensola di legno e spense l’aggeggio incriminato. Un ultimo abbraccio al cuscino e si mise finalmente a sedere sul suo letto, scompigliando ancora di più la coperta blu e il lenzuolo azzurro accumulati ai suoi piedi.
“Devo aver fatto di nuovo la lotta nel letto!” pensò lei passandosi una mano davanti agli occhi chiudendoli.
Di colpo ricordò.
“Mamma mia … Che sogno che ho fatto!”
L’unica cosa che sul momento riusciva ad avere in mente era l’immagine di Bill intento a baciarla sulla guancia destra, i propri occhi verdi spalancati dallo stupore e soprattutto quelli teneramente chiusi del cantante.
La mano, dagli occhi, scese sulla guancia vicino all’orecchio.
“Dio, che carino …” pensò lei arrossendo senza accorgersene.
Con questi strani pensieri in testa si alzò e ciabattò fino al bagno.
Romy non era una liceale qualunque.
- Holly … -
Romy aveva un enorme ed importante segreto da custodire, che la rendeva diversa da tutti gli altri.
- Holly, non cominciare … -
Romy era l’unica a conoscere l’esistenza degli Umanoidi.
- … Holly, vieni fuori!-
Nello stesso momento in cui Romy accese la luce, lo specchio si appannò ed apparve una T e un’H rovesciata. Subito una nuvola di vapore si sollevò e da essa comparve una graziosa, lucida libellula dorata.
- Come hai fatto a percepire la mia presenza?- domandò l’insetto ronzando sul naso dell’adolescente.
- E’ stato troppo facile.- rispose lei fissando la libellula con arroganza. - So quando ci sei perché comincio a sentire caldo. E siccome siamo quasi a dicembre non poteva essere una sensazione dovuta al tempo. -
- Già, il fatto che uso il vapore come mezzo di trasporto dalla mia dimensione alla tua si nota non poco … -
- Scusa la curiosità, ma come mai ogni volta che vieni a trovarmi appare da qualche parte il segno dei Tokio Hotel?-
- Per convenzione. - disse Holly posandosi sulla sbarra che reggeva l’asciugamano grande. - Dato che quegli strani ragazzi hanno involontariamente dedicato una canzone alla nostra dimensione, abbiamo pensato così di render loro omaggio!-
Romy sospirò, aprendo l‘acqua del rubinetto per sciacquarsi il viso:
- Ho capito … -
Mentre apriva e chiudeva gli occhi ad intermittenza per farci passare l’acqua sopra, pensava e ripensava alla scena appena sognata. Sentì la libellula ridacchiare e appena chiuse il rubinetto sbottò:
- Ti prego, se sei venuta solo per farmi una delle tue solite ramanzine sentimentali, evita!-
Holly si sollevò per permettere a Romy di prendere l’asciugamano e passarlo sul viso, intanto esclamò divertita:
- Sai benissimo che non funzioneranno le tue paranoie per fermarmi!-
La 17enne preferì non rispondere e tornò in camera facendo attenzione a dove metteva i piedi.
Mentre la ragazza si vestiva, la libellula sussurrò per non svegliare la sorellina di Romy:
- Beh? Non hai nulla da raccontarmi?-
- Holly, lascia perdere … -
- Non dirmi che il sogno che ti ho fatto fare è stato inutile?!-
- E invece te lo dico: tanto è inutile!-
- Piantala di mentire a te stessa, dai … L’hai detto anche tu che stai facendo zig-zag tra Bill e Georg!-
Colpo basso.
- Cambiamo argomento, per favore!-
- Okay … Tanto anche Flo ti dirà le stesse cose quando più tardi lo incontrerai … -
- Mmh, dobbiamo andare da Flammar oggi?-
- Sì … La situazione si sta facendo critica, da noi … -
- Holly, perché non me l’hai detto subito?!? Devo muovermi!!-
In meno di cinque minuti Romy era pronta. Con il lungo cappotto nero, la soffice sciarpa grigia e lo zaino casual appeso alla spalla destra uscì velocemente di casa seguita dalla libellula. Camminò quasi correndo sul marciapiede bagnato dalla pioggia notturna per dirigersi verso la fermata del pullman poco distante da lì.
Arrivata col fiato corto sotto la tettoia, la piccola amica le domandò:
- Che ore sono?-
- Le 7 meno 10. Il pullman dovrebbe arrivare a momenti.-
- Allora procediamo subito … Sei pronta?-
Romy annuì ed osservò Holly posizionarsi davanti al suo naso ed emettere una polverina bianca dalle ali. La ragazza inspirò immediatamente quella sostanza dolciastra, chiuse gli occhi e pronunciò, imitando una voce metallica:
- Humanoid … -
Un vento forte e caldo le scompigliò i capelli e dopo qualche secondo sentì la libellula esclamare:
- Si parte!!-
Romy si sentì subito accaldata, il vapore stava facendo diventare lucido il suo viso. Continuò a tenere gli occhi chiusi, ma attraverso le palpebre una luce forte arrivava alle sue pupille.
“Chissà cosa direbbero i miei compagni di classe se sapessero quello che sto facendo … Sto viaggiando da una dimensione ad un’altra, popolata da esseri completamente sconosciuti per noi! Scommetto che Taylor si schiferebbe a vedere come sono fatti dentro gli Umanoidi, ihih! Lei è così altezzosa … Non capirebbe. Forse nessuno, a parte me, capirebbe. E poi …”
- Ben arrivata, Romy!-
Una gentile voce maschile svegliò la ragazza dai suoi pensieri.
- Ehi, Holly, com’è andato il viaggio? Hai avuto difficoltà?- disse un uomo sulla trentina vedendo la libellula posarsi sul suo dito.
L’insetto rispose:
- No. Me la sono cavata bene, è stato veloce. -
Romy sbatté le palpebre un paio di volte per focalizzare il luogo dov’era arrivata.
Le fu fin troppo familiare. Lo studio personale di Flammar, il leader dell’intera popolazione umanoide.
Era enorme. Decine di librerie coprivano le pareti, fatta eccezione per due grandi finestre che illuminavano l’ambiente, una a destra e una a sinistra. Al fondo c’era una lunga scrivania e un’alta poltrona su cui era placidamente seduto il padrone di casa.
- Come vanno le cose da te, Romy?-
- Oh, bene … Grazie, Flammar. E qui?-
Il giovane, dai corti capelli neri e il fisico asciutto, sospirò tristemente.
- Eh, Romy … Le cose non vanno affatto bene, purtroppo. Ieri è successo di nuovo. Due volte.-
- Che cosa?!?-
Romy corse verso di lui, che intanto si era avvicinato alla finestra seguito da Holly.
Il paesaggio era sempre lo stesso che Romy vedeva ogni volta che andava nella dimensione degli Umanoidi.
Rottami, fili elettrici, pozze di sangue, varie parti meccaniche sparse per terra. Le strade sterrate erano quasi deserte, le case erano silenziose e l’aria era addensata perché appesantita dal fumo e da un costante odore di bruciato.
Tutte le volte che Romy contemplava quella scena sentiva un peso sullo stomaco e deglutiva preoccupata. Quanto desiderava che tutta quella sofferenza finisse!
- Ieri è successo di nuovo?- domandò con voce bassa a Flo.
- Temo proprio di sì. E’ stato terribile. Avrei voluto chiamarti, ma la cosa si stava facendo talmente violenta che forse ci avresti rimesso la pelle!-
- Flammar, sai benissimo che io non posso morire nella vostra dimensione … -
Lui alzò la voce:
- Sì, ma non puoi rischiare di rimanere qui per sempre o di non rivederci mai più! E’ una questione troppo importante!-
Romy ammutolì all’improvvisa agitazione del leader, il quale subito si scusò:
- Perdonami, non ce l’ho con te. Però capisci che … -
- Certo, certo. Stai tranquillo, comprendo perfettamente l’importanza della cosa. Non ti devi preoccupare per me.-
In realtà, come Flammar, anche Romy aveva paura di non riuscire a metter fine a quella brutta situazione …
a quella brutta guerra.
All’improvviso si sentì un’esplosione.
- Accipicchia, che cos’era?!?- esclamò Holly posandosi sul vetro.
- Oh, no, ancora …!- mormorò lui precipitandosi verso la porta per uscire.
Romy appoggiò la fronte alla finestra e notò una colonna di fumo nero che si alzava davanti al palazzo di Flammar.
Senza dire nulla si staccò dalla finestra e corse fuori, scese giù per lo scalone a chiocciola, attraversò il grande Atrio delle Udienze e infine si fermò col fiatone appoggiandosi alla spalla di Flo, che era rimasto immobile sulla soglia del portone.
Proprio davanti a loro si presentava uno spettacolo orribile.
Erano loro, gli umanoidi. Robot con sembianze umane, con un lucido strato di metallo argenteo al posto della pelle e due piccoli diamanti al posto degli occhi. Se non fosse stato per questi particolari, gli umanoidi erano completamente identici agli esseri umani. Ma dentro non erano altro che una fitta rete di ingranaggi, rotelle e fili elettrici.
Però Romy teneva moltissimo agli umanoidi, soprattutto per la loro caratteristica principale: il loro cuore era umano e ciò che scorreva nei loro circuiti era sangue. Erano stati costruiti così, non c’era altro modo per farli funzionare se non un normale apparato circolatorio con cuore umano e sangue umano.
Ed era proprio sangue quella sostanza rossa che si spargeva a perdita d’occhio per terra attorno all’ennesimo cadavere.
- Ne è esploso un altro … - fece Flammar con tono quasi impercettibile.
- Probabilmente stava correndo qui per chiedere di incontrarti, Flo!- disse Holly arrivata alle sue spalle con un ronzio.
Romy fece qualche passo avanti per uscire completamente dal palazzo. Non riusciva a staccare gli occhi da quel corpo in fiamme. Braccia e gambe stavano bruciando e non erano ben visibili a causa del fumo nero che si alzava inquietante. Dalla schiena sgorgava un rigagnolo di sangue, all’altezza del cuore un enorme buco da cui spuntavano alcuni fili spezzati ancora elettrici.
Gli avevano strappato il cuore dalla schiena.
Romy si guardò intorno. Qualcuno doveva essere stato e quel qualcuno non poteva essere andato lontano.
- Se prendo quel bastardo di un Convertito … - imprecò la ragazza stringendo i pugni.
Flammar, senza muoversi, tentò di calmarla:
- Romy, non fare mosse azzardate. Ormai è irrecuperabile, non vale la pena di arrabbiarsi.-
Lei annuì e tornò indietro, cominciando a risalire le scale.
- Non posso credere che non possiamo fare nulla per mettere fine a questa guerra … -
- Neanch’io, Romy, ma non possiamo permetterci rischi. Tu sei la mia erede, non puoi metterti in pericolo. Nessuno deve mettersi in pericolo. -
- … Va bene, Flo. -
Tornati nello studio di Flammar, Holly pensò bene di cambiare argomento.
- Flo, hai presente quel sogno di cui ti ho parlato?-
Il leader degli Umanoidi, anche lui umano a differenza del suo popolo, rispose:
- Sì, perché?-
- Gliel’ho fatto fare!-
- Ah, bene! E Romy cosa ne dice?-
- E’ più testarda di quanto immaginassi!-
Romy sbuffò e si buttò stancamente in una delle poltrone bianche a fianco alla libreria.
- Tanto lo sapete che mi piace Georg!- esclamò scocciata.
- Tanto lo sai che non è vero!- la prese in giro Holly.
- Ma come fai a saperlo??-
- Lo so, lo vedo da come pensi a Georg e come pensi a Bill!-
- Scusa, come dovrei pensarci?-
- Tu sei cotta del fisico da modella, non del palestrato superfigo!-
- Holly, la vuoi piantare?!?-
- E tu la smetti di mentire a te stessa??-
- Ragazze, per favore!!!- le sgridò Flo. - Siete una peggio dell’altra! … Romy, non dovresti andare a scuola?-
- Ho ancora un po’ di tempo dato che un’ora della mia dimensione equivale a un giorno della vostra, ma … d’accordo.-
Romy si alzò e fece segno alla libellula di avvicinarsi:
- Accompagnami, dai!-
Alle parole dell’erede di Flammar, Holly liberò una grande quantità di vapore che avvolse lei e la ragazza.
- Ehi … - disse Flo prima di vederle scomparire. - Pensaci, perché Bill ti piace davvero!-
Il tempo di alzare gli occhi al cielo e Romy si ritrovò alla fermata proprio mentre il pullman stava arrivando.

Edited by ELIOTbynight - 30/9/2010, 18:01
 
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AirinVein
view post Posted on 2/10/2010, 14:57




che figataaaaaaaaaaaaaa !! tu hai una fntasia incredibile !!! ti prego continua !!!! ieri guardavo io ,robot e leggendo questo capitolo mi sono immaginata gli umanoidi come i robot del film !!! già la adoro questa storia...ma a lei piace bill o georg? lo scoprirò ??
 
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ELIOTbynight
view post Posted on 2/10/2010, 15:25




Se continuerai a seguire la fiction, scoprirai tuuuuutto ;)
Intanto continuo a postare!!!
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Secondo capitolo: Zur Schule (A scuola)

- Dillo!-
- Cosa?-
- Che avevo ragione!-
- Ma neanche per idea!-
- Sai benissimo che ho ragione!-
- E te lo devo dire per forza? Siccome ne hai già la certezza evita di stressarmi ancora!-
All’acidità di Romy, Michelle sospirò:
- Non perderai mai la tua inguaribile testa dura!-
- Appunto, Michi, quindi non parliamone più … -
“Cavolo, non bastava Holly … Ora ci mancava pure la mia migliore amica!”
Michelle, bionda ed occhialuta studentessa modello, era l’unica persona di cui Romy poteva veramente fidarsi, in quella classe. La sua vivace personalità, la sua comprensione e la sua sensibilità avevano fatto colpo. E fu amicizia al primo giorno del primo anno di superiori.
Gli altri non avevano avuto un grande effetto positivo su di lei. A partire da Taylor, la Paris Hilton della 5C. In ogni istituto professionale come la “Fischer Hauptschule” c’era almeno un’attraente peppia ricca sfondata antipatica al massimo come lei. Tutti erano passati sotto la sua crudele astuzia nel prendere in giro la gente, tutti avevano provato a fidarsi di lei.
Tutti tranne Romy, che l’aveva inquadrata per quel che realmente era fin dal primo giorno di scuola. Per questo Taylor ci stava alla larga. Diceva di non volersi abbassare al suo livello, ma in realtà con Romy non voleva avere complicazioni, né problemi. Perciò la studiava da lontano, aspettando il momento giusto per dimostrarle che “era meglio lei”.
Per quanto riguardava gli altri compagni di Romy, erano “normalissimi” adolescenti: i maschi casinisti, il gruppetto dei secchioni snob, gli emo masochisti ed anarchici, i tamarri esaltati.
Romy pensava che quella fosse una buona scuola, l’unica pecca erano i compagni che diffidavano di lei. Infatti l’avevano sempre vista come una persona misteriosa e riservata. Questo non piaceva, in quella movimentata generazione, e Romy si sentiva abbastanza indesiderata tra loro.
Ma l’istituto Fischer era diverso da tutta la Germania per un altro fondamentale motivo.
- Ciao a tutti!!-
- Ciao, Tom!-
- Ehilà, Tom, com’è?-
- Tutto a posto, non mi lamento!-
- Per forza, non hai niente di cui lamentarti! Ci manca solo che Tom Kaulitz si lamenti!-
- Ma smettila, Robert, anche un chitarrista famoso come me si lamenta!-
- Ah, sì? E di cosa??-
- … Del prof di matematica!-
- Bwahahah! Sei troppo un grande!-
Un brivido gelido immobilizzava Romy tutte le mattine ogni volta che uno di loro varcava la soglia dell’aula. Ricordò per l’ennesima volta il dettagliatissimo e trasparente discorso del preside dell’inizio dell’anno, sul fatto che sono degli studenti come tutti gli altri, che non bisogna star loro troppo addosso ecc …
La situazione era decisamente cambiata da quando all’inizio dell’anno i Tokio Hotel avevano cominciato a frequentare quella scuola. Ma sottosotto era rimasto lo stesso squallido istituto pieno di cattiva gente, peggiorato dal fatto che tutti gli studenti non volevano quella band tra i piedi.
Tutti tranne Romy, che li amava con tutta se stessa. Talmente tanto che veniva presa in giro anche dai professori e dai compagni, certe volte. Fortunatamente fu una cosa temporanea e dopo due mesetti circa tutti si abituarono alla presenza del gruppo nella scuola.
Sì, avete indovinato …
Tutti tranne Romy.
- Che cosa ti ho sempre detto? Nulla accade per caso! E se all’improvviso sogni Bill che ti dà un bacio su … -
- Zitta, abbassa la voce!- la interruppe Romy facendola sedere al suo fianco.
Michi continuò:
- Dicevo, se hai sognato una cosa così d’impatto dovrà pur esserci un motivo! E io non ne vedo altri, a parte il fatto che ti piace il fratello di Tom!!-
- Michi ti prego, basta … Non è giornata!-
“Il paesaggio lugubre della dimensione umanoide di prima mattina non mi fa certo bene!”
- Ok, cambiamo argomento … Che abbiamo alla prima ora, già?-
- Inglese!-
- Meno male, così mi rilasso un po’!-
Romy si chinò per aprire lo zaino e prendere il libro, ma quando rialzò la testa si accorse che anche Gustav era entrato in classe. Altro brivido lungo la spina dorsale.
- Vuoi un chewing-gum come antistress?- chiese Michelle conoscendo l’imbarazzo che provava l’amica.
- No, grazie, ora mi passa … -
Le ultime parole famose: appena entrò Georg Romy si immobilizzò. L’unica cosa che si muoveva erano gli occhi, che continuavano a seguire i movimenti del bassista. Nemmeno l’assordante suono della campanella che annunciava l’inizio delle lezioni riuscì a smuovere la ragazza.
- Michelle … - mormorò dopo trenta secondi abbondanti.
- Ehi, che c’è? Stai sudando come un cavallo!-
- M-mi-mi viene da … -
Romy si portò una mano alla bocca, spalancando gli occhi a dismisura. Michi capì e appena si accorse che Georg era arrivato prese per mano l’amica ed esclamò:
- Accipicchia, vieni! Andiamo in bagno!-
In un attimo furono nel corridoio ed aumentarono il passo non appena Romy emise un gemito di dolore.

- Ci perderemo l’inizio dell’ora … -
- Ma lascia perdere l’ora, piuttosto pensa a … -
Neanche il tempo di finire la frase che Romy sputò la pasta al sugo della sera prima nella turca del bagno.
- … Ecco!- sospirò Michelle continuando a tenerle la fronte alzata. - Possibile che ogni volta che vedi Georg devi fare così?-
Un’altra vomitata.
- Non è colpa mia … -
- Lo so, ma che fai se lo incontri, che ne so, in centro? Vomiti sul marciapiede??-
- Figurati se lo incontro in pieno centro, famoso com’è!-
Altra vomitata, altro sospiro da parte di Michelle.
- Tutto questo non ha senso. Perché devi vomitare ogni volta per una persona che in fondo nemmeno ti piace??-
- Non ricomic … -
Lo stomaco di Romy non si decideva a smettere di traballare e lei non poté concludere il rimprovero perché tossì violentemente spaventando leggermente l’amica bionda.
- Ok, basta che la smetti anche tu, altrimenti in classe si insospettiscono!-
- Ti pare facile? … Dai, andiamo, ho finito … -
- Wow, era ora!-
Quando Romy si affacciò alla porta dell’aula chiedendo permesso, tutti gli studenti (ma proprio tutti, fino all’ennesimo distratto al fondo) la raggelarono con lo sguardo. Solo i Tokio Hotel si limitarono a vedere chi era entrato per poi continuare a farsi i fatti propri.
Michelle ruppe il silenzio immediatamente calato nella stanza, riaccompagnando l’amica al suo banco:
- Scusi, professore, Romy si sentiva male e l’ho accompagnata in bagno … Ma ora sta bene, vero?-
Romy sorrise forzatamente ed annuì per convincere di più il professore.
- D’accordo, ma preferirei essere avvisato!- fece lui con disappunto.
Michelle e Romy si sedettero ai propri banchi, nel perfetto centro della classe sotto gli occhi di tutti.
- Ignorali … Vedrai che la mattinata passa in fretta, dai!- sussurrò Michi.
- Speriamo proprio! Sai benissimo che non mi piace essere al centro dell’attenzione, soprattutto qui dentro … Infatti mi odiano tutti!-
Romy alzò lo sguardo verso la lavagna per capire almeno di cosa stesse parlando l’insegnante, quando si accorse con stupore che il banco in prima fila davanti a lei era vuoto.
- Uh, non c’è Bill … - disse tra sé sperando di non essere sentita.
- Hai detto qualcosa?- domandò Michelle.
- No, no … Tutto ok … -
“Magari entra alla seconda ora … Scommetto che avrà perso tutto il suo tempo a truccarsi e sistemarsi la cresta, ihihih! Per forza che va male a scuola, si perde tutte le ore … Non capisco come faccia ad avere 6 di media … Forse c’è un giro di grana, forse Bill paga i prof! Eheheh, non mi sorprenderebbe …”
La penna sul quaderno di Romy si fermò.
“… Ma perché sto continuando a pensare a Bill??”
Siccome era ovvio che Romy nutriva un certo interesse per il cantante sebbene non se ne fosse ancora accorta, lei non riusciva a togliersi dalla testa i mille motivi per cui Bill avrebbe potuto rimanere assente o per cui sarebbe potuto entrare un’ora più tardi.
Romy riprese a scrivere scuotendo la testa, senza speranza di riuscire a pensare ad altro.
Quasi quasi preferì vivere nell’ansia, concentrandosi sul fatto che Georg era dietro di lei, ed iniziò a pensare “Spero di avere i capelli a posto, spero di avere i capelli a posto …”
 
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AirinVein
view post Posted on 3/10/2010, 10:05




oddio povera !!! non è mica funzionale però vomitare ogni volta che vede passare georg...che fine ha fatto bill ???
 
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ELIOTbynight
view post Posted on 3/10/2010, 17:53




Scoprirai tutto presto =)
Intanto continuo a postareeee! ^^
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Terzo capitolo: Meinung ändern (Cambiare idea)

A Romy quasi non cadde lo zaino dalla spalla quando sentì improvvisamente caldo.
“Oh no, non dirmi che sta arrivando …”
Sul suo orologio, dal quadrante completamente nero, le lancette bianche si fermarono formando una T. Invece l’H apparve sullo schermo del suo cellulare, quando aprì l’sms inaspettatamente arrivato inviato da un numero sconosciuto.
“Ma dov’è?”
Romy si fermò nel corridoio, lasciando che i compagni la superassero per cambiare aula. Holly non si era ancora fatta vedere.
“Giuro che se è venuta solo per combinare guai …”
Si bloccò.
Davanti a lei, dalla rampa delle scale, stava arrivando Bill. Era tutto trafelato, respirava a fatica e continuava a sistemarsi la borsa a tracolla sulla spalla.
- Auff, ciao Romy! Gli altri sono già in aula 6 per matematica?-
Il cantante si fermò per aspettare una risposta dalla ragazza, la quale scosse la testa e disse:
- Ehm, sìsì, stanno già andando … -
Fece dietrofront e senza badare a Bill camminò spedita verso l’aula 6.
Bill entrò per primo, ma Romy si pietrificò sulla porta quando si accorse che Holly era placidamente appoggiata sul vetro della finestra.
- Accidenti a te, verme!- imprecò sottovoce.
Volle rimangiarsi subito la parola, perché vide Holly staccarsi e volare minacciosamente verso di lei.
“Sono fritta!”
Chiuse gli occhi ermeticamente aspettandosi chissà quale magia da parte della libellula, ma sentì solo la sua voce sussurrare:
- Tieniti pronta … ihihih!-
Mentre tutti si sedevano e Romy prendeva posto al fondo accanto a Michelle, Holly si posò delicatamente sulla maniglia della porta.
- Professore, mi scusi il ritardo! Guardi, ho la giustifica … -
Senza rendersene conto Romy prese a fissare il crestato.
- Va bene, Kaulitz, ma cerchi di limitare questi frequenti ritardi, per favore!- fece l’insegnante.
Bill annuì preoccupato e si affrettò ad accomodarsi vicino al fratello, che gli teneva il posto coi piedi.
“Da Holly ci si può aspettare di tutto … Aiuto!” pensò Romy sospirando ansiosa tenendo gli occhi fissi inconsciamente su Bill.
Michelle stava per chiederle il motivo della sua aria preoccupata, quando la mora sentì il professore esclamare il proprio cognome.
- Treiben! Venga qui che la interrogo!-
Primo: la matematica era zona minata per Romy.
Secondo: la presenza di Holly la inquietava.
Terzo: la preoccupazione per gli umanoidi e l’indecisione tra Bill e Georg l’avevano innervosita.
Totale: Romy era disperatamente infuriata.
E quando Romy è disperatamente infuriata è capace di scatenare un finimondo.
Accumulò tutto il suo autocontrollo, soprattutto quando giunse alla lavagna con gli occhi insistenti della libellula addosso.
“Oggi non è giornata … Beh, non mi resta che rassegnarmi!”
Mentre scriveva la traccia di una difficile equazione sentiva lo sguardo dei compagni su di sé e si sentì ridicola.
“Come sono patetica … Holly, questa me la paghi: so che sei stata tu! Tu e il tuo vizio di entrare nella mente degli altri!”
Il potere speciale di Holly era proprio questo: poteva entrare senza difficoltà nei pensieri della gente, vederli e modificarli a piacere. Per lei far decidere al prof di interrogare Romy era stata una passeggiata.
Così come fu facile cancellare letteralmente la vista di Romy per farle vedere soltanto l’immagine di Bill che nel sogno la baciava.
“Oh, no … Questo no! Holly, ti prego …”
Romy sbatté le palpebre e tornò a vedere la lavagna. Ma la sua vista tornò sull’immagine del sogno non appena finì di scrivere la traccia. Provò a strizzare ancora gli occhi, ma quella immagine era ancora lì. Tentò di tutto: scosse la testa, si strofinò gli occhi … Che le palpebre fossero chiuse o aperte nulla cambiava. Quella visione era sempre lì.
- Scusi, si sente bene?- fece il professore vedendola in difficoltà.
- No … Non riesco a vedere … -
“Holly, smettila … Smettila, per favore …”
Appena vide Romy far cadere il gessetto a terra e portare una mano sulla fronte appoggiandosi alla lavagna, il prof capì che era una cosa seria.
- Stia tranquilla, adesso la … Kaulitz, tutti e due! Silenzio!! Ecco Bill, accompagni la signorina in infermeria, così si rende utile!-
“Holly, lo stai facendo apposta!! Basta, mi stai uccidendo …”
Sentì delle gracili dita afferrarle il polso e rabbrividì.
“Non ce la faccio più … Toglimi questa immagine dalla testa, ti prego …”
- Romy, che cos’hai? Dai, cammina, che ti porto in infermeria … -
Una fitta alle tempie, un capogiro e finalmente Romy svenne davanti a tutta la classe senza vedere più nulla.

Si risvegliò con una vaga sensazione di calore, come se fosse stata in una sauna: Holly se n’era appena andata.
Era stesa sul lettino dell’infermeria, con un grande senso di stanchezza addosso.
- Romy, finalmente sei sveglia!-
Per poco non le andò di traverso la saliva che stava inghiottendo.
- Ge-Georg … Cosa fai qui??- domandò girandosi verso di lui, in piedi alla sua destra.
- Gli ho chiesto io di accompagnarmi!- fece Bill seduto alla sinistra di Romy, stupendola.
- Oh … Vi ringrazio!-
“Anche questa è opera di Holly, lo so!!”
- Come ti senti, adesso?- continuò il cantante.
Dopo un rapido autocontrollo Romy rispose:
- Ora sto bene. Benissimo!-
Sembrava un paradosso persino per lei. Fino a un po’ di tempo prima stava delirando, ora si sentiva incredibilmente rilassata.
- Ok. Allora vado a chiamare l’infermiera … - disse il bassista sorridendole.
Appena chiuse la porta, Romy pensò che c’era qualcosa di strano.
Al sorriso di Georg avrebbe dovuto sentirsi di nuovo male, avere la nausea da vomito e un collasso mentale.
Invece niente, solo stupore nel provare indifferenza.
“Mah! Eppure Holly è già tornata da Flammar, non mi sta più manipolando il cervello …”
Un sospiro di Bill attirò l’attenzione di Romy su di lui.
Era veramente carino, quella mattina.
Lui, con un sorriso, disse:
- Non capisco come mai i nostri compagni ti guardano male. Sei simpatica, in fondo! Anche per Georg, Gustav e mio fratello!-
- Sì, certo … Dici così solo perché sono una vostra fan!-
- No, guarda che è vero! Mi sarebbe dispiaciuto se ti fossi sentita male sul serio … -
Romy non credeva alle proprie orecchie. La cosa si stava facendo sempre più strana ed inaspettata, tanto che l’eventualità che fosse opera di Holly c’era ancora, per lei.
- … Lo pensi veramente?-
Quando il crestato allargò il suo sorriso ed annuì, qualcosa scattò dentro di lei.
“Stavolta Holly non c’entra …”
Per la prima volta Romy pensò che Holly, Michelle e anche Flammar avevano ragione, perché il dolce sorriso di Bill le sciolse il cuore. Provò qualcosa di diverso da ciò che provava quando vedeva Georg. Anziché manifestare imbarazzo e nervosismo, con Bill scoprì di sentirsi magnificamente calma e leggera. Si sentiva bene.
Sorrise a sua volta:
- Grazie, Bill … -
Si mise a sedere e lo abbracciò.
- Di niente, Romy, figurati … -
Tutto cambiò.
E bastò quell’abbraccio a farle capire che i suoi amici avevano avuto ragione fin dall’inizio.
“Non mi lasciare mai, Bill … Tu sei l’unico che mi fa sentire così bene …”
Bill ebbe la vaga sensazione che Romy lo stesse stringendo di più e ricambiò soddisfatto.

- Eh … -
Proprio quando erano quasi arrivate sotto casa sua, Michelle si fermò:
- No, adesso basta!-
- Uh? Michi, cosa c’è?- domandò ingenuamente Romy fermandosi anche lei.
- Non fare la gnorri, è da quando siamo uscite da scuola che sospiri come una dannata!-
- Ah … Davvero?-
- Sì!!! Vuoi dirmi che ti succede oggi? Prima diventi una belva, poi ti fai prendere all’ansia, sveni e finisci in infermeria … e adesso sei felice come una svampita innamorata!-
Stava per aggiungere altro, ma si bloccò di colpo. Rifletté silenziosamente sulle ultime due parole, in particolare sull’ultima, mentre Romy sorrideva compiaciuta.
Allora Michelle capì che qualcosa era successo, in infermeria con Bill.
- Roooooo! Finalmente!!-
- Già … L’ho abbracciato, sai?-
- Wow!! E il bacio quando ve lo date??-
- Michi!!! Non pensiamoci neanche, tanto figurati se gli piaccio … -
- Dai, pensa positivo! Ora, però, devo andare, si sta facendo tardi. Ciao, a domani!-
Michelle scomparve dentro al portone e Romy non poté fare altro che sospirare ancora, felice.
 
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AirinVein
view post Posted on 3/10/2010, 19:00




e allora le piace bill !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! comunque io adoro Holly !!! continua !!
 
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«Evil_Panda»
view post Posted on 4/10/2010, 09:55




ulalààà xDD me la legge anche qui xD
evabbè posso solo uppare,e aspettare che si allrivi al punto dove sono rimasta
ciau^^
 
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ELIOTbynight
view post Posted on 4/10/2010, 14:43




Conny, sei anche qui?? XD che piacereeeee ^^
Benissimo, allora se sono così gradita, posto ancora ;)
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Quarto capitolo: die Ursache aller (la causa di tutto)

La mattina seguente, davanti al bar, c’era un gran fermento. Come tutti i giorni, del resto.
Però, quella mattina, l’atmosfera era più movimentata del solito, senza un motivo preciso.
Appoggiato allo stipite della porta c’era Tom, intento a studiare attentamente il colore delle sue scarpe bianche. Di colpo, come se avesse percepito qualcosa, alzò la testa e dal fondo del corridoio vide arrivare il fratello seguito da G&G.
- Ce l’hai fatta!- sentenziò appena Bill gli fu vicino.
- Ero impegnato a sopportare la predica della vicepreside!- rispose l’altro scocciato.
Gustav lo prese ironicamente in giro:
- Guarda caso, sempre te!-
- Ha-ha-ha … Vorrei vedere te al mio posto!-
Da lì i ragazzi cominciarono a parlare del più e del meno, dalla settimana piena di verifiche agli incontri serali con i giornalisti.
Mentre si chiedevano come avrebbero trovato il tempo di studiare, a pochi metri di distanza c’era Michelle intenta ad attirare l’attenzione di Romy, con scarse speranze.
- Sai, quasi quasi eri meglio quando sbavavi dietro a Georg!-
- Sssh! Zitta, Michi!-
Romy era nascosta dietro al muro che separava il corridoio del bar dalla rampa delle scale e non toglieva gli occhi di dosso da Bill.
- Ha delle mani bellissime, non so che darei per toccarle!-
- Questa, ormai, è andata … -
- Ecco, ecco, sta parlando! Che tenero!-
- Ohi! Terra chiama Romy!! La pianti di delirare o no??-
- Oddio, Michi, sta ridendo!! Adesso muoio, adesso muoio … -
- ROMY, SVEGLIATI!-
A malincuore dovette girarsi verso Michelle:
- Uffa, mi lasci sclerare in pace?-
- No! Accidentaccio, non ti riconosco più! Basta una semplice cotta per farti perdere il lume della ragione!-
Romy vedeva, nei suoi occhi, che l’amica non era solo arrabbiata, ma anche preoccupata.
- Michi, come faccio a darti retta? Sono cotta di lui e non capisco più niente, dovresti comprenderlo!-
- Romy, tu non sei cotta. Lui ti piace. E’ diverso.-
Le parole di Michelle la lasciarono di stucco.
- Eh?-
- Tu fai tanta scena del tipo “oddio, Bill è bellissimo, adesso mi sciolgo”, ma lo vedo che in realtà preferiresti tacere.-
- … Uhm, come fai a saperlo?-
- Lo capisco. Quando ieri mi hai raccontato dell’abbraccio e stamattina mi hai detto ciò che hai provato, gli occhi ti brillavano e non riuscivi neanche a smettere di sorridere. Tu lo ami veramente, Romy, non è una semplice cotta. E non c’è bisogno di uno sclero assurdo per capirlo.-
Michelle aveva ragione. Una cotta consiste in una inevitabile ossessione verso una persona, ma quando si ama qualcuno sul serio, basta saperlo senza troppe cerimonie e si è felici.
- Scusa lo sclero, Michelle. E’ che nessun altro mi è mai piaciuto come lui ed è una sensazione nuova per me!-
Le due amiche si abbracciarono brevemente e Michi disse:
- Non fa niente, ma temevo che la situazione sarebbe peggiorata!-
Romy ridacchiò contenta e la sua risatina giunse anche alle orecchie dei Tokio Hotel.
- A proposito dei nostri compagni, che ne dite di Romy?- fece Tom. - E’ un po’ diversa dagli altri, non trovate?-
- Hai ragione, è una persona particolare. Sa il fatto suo anche se non lo dimostra tanto spesso.- rispose Georg.
Bill insistette per metter parola:
- Sì, è vero! Ieri ho passato quasi tutta l’ultima ora con lei in infermeria, è molto simpatica ed è tutt’altro che una sprovveduta!-
- Concordo con Bill, per quel poco che la conosco mi sembra una tipa in gamba!- aggiunse Gustav.
Georg proseguì, appoggiandosi al muro vicino a Tom:
- Cavolo, quando ieri me la sono vista lì svenire mi stavo spaventando. Poi l’infermiera ha detto che era soltanto un calo di pressione, per fortuna!-
- Io, se non fossi stato a chiacchierare con Tom, l’avrei portata in infermeria senza che me lo dicesse il prof!- fece Bill fissando il pavimento imbarazzato.
Gli altri tre si stupirono, Tom in particolare.
- Ma guarda, da quando sei così apprensivo nei confronti di Romy?- domandò il treccinato sornione.
- Non cominciare a pensare male, Tom! E’ un’amica!-
Ma Bill si arrabbiò quando il fratello lanciò un’occhiata furba al bassista e al batterista, che risero guardando il cantante divertiti.

- Bene Romy, oggi voglio insegnarti come puoi trasformarti in umanoide!- disse Flammar come se fosse robetta da niente.
L’erede non credette alle proprie orecchie:
- Che cosa hai detto?? Io … umanoide?!?-
- Certo!- rispose Holly. - E ti assicuro che è uno spettacolo!-
- Accidenti … Non pensavo nemmeno che fosse possibile. Tu lo sai fare, Flo?-
Alla domanda di Romy il leader si asserì.
- Sì. L’ho fatto, una volta. Proprio quando sono diventato leader.-
- Wow! Ma … come mai quella faccia scura? E’ successo qualcosa di brutto quando ti sei trasformato?-
- Già, Romy. E’ stata l’unica volta in cui ho potuto farlo, perché il Codice Umanoide non consente ai leader di trasformarsi. E’ d’obbligo, per loro, rimanere umani per garantire giustizia e sicurezza.-
Romy si appoggiò sul davanzale dell’enorme finestra, fissando Flammar seduto sulla sua inseparabile poltrona, e domandò:
- Scusa, Flo, ma … com’è possibile che io diventi umanoide? Voglio dire … Gli umanoidi sono robot. Io sono un essere umano. Se divento umanoide, dentro di me ci saranno tutti gli ingranaggi sofisticati che hanno loro?-
- Ihihih, no! La tua pelle diventa metallica e interagisce col tuo corpo attraverso i vasi sanguigni, come i normali umanoidi. L’unica differenza tra te e loro sarebbe che tu hai un corpo umano e la pelle metallica, mentre loro, di umano, hanno solo il cuore e l’apparato circolatorio.-
- E a che cosa mi può servire?-
- Molto più di quanto pensi, fidati … -
Sul momento Romy non era tanto convinta.
- Ma adesso basta parlare!- esclamò Holly. - Andiamo a fare un giro?-
- Ok, perché no?- sorrise Flammar alzandosi.
A Romy non sembrava esattamente il momento adatto, ma non disse nulla e li seguì fuori dal palazzo.
Imboccarono la strada principale, che aveva l’aspetto di un larghissimo viale alberato … senza alberi. Al loro posto c’erano delle spesse colonne di ferro simili ai pali della luce.
Romy si guardava bene attorno. Non era mai stata per le strade di quella dimensione. Tutto sommato non era molto diversa dal mondo umano.
- Flammar … Mi stavo chiedendo: cosa ha scatenato questa guerra?-
Flo abbassò lo sguardo, senza rispondere. Romy continuò:
- Io ho sempre saputo che la popolazione è divisa in umanoidi buoni e Convertiti, robot che ce l’hanno con quelli buoni. Ma perché? Non me l’hai mai spiegato e non ho mai voluto essere troppo indiscreta da … -
- E’ stata colpa mia.-
Romy si fermò. Flo aveva appena detto che la causa di tutta quella sofferenza era lui stesso?
- Flo, te l’ho già detto un casino di volte che non è colpa tua!!- fece Holly posandosi sulla sua spalla.
- Se non fosse stato per me, Litio non avrebbe mai scoperto l’esistenza degli Umanoidi!- esclamò il leader.
Romy riprese a camminare, decisa a difenderlo.
- Raccontami tutto, Flo, ti prego!-
A Flammar non restò altro da fare che accontentare la sua erede.
- Ok, in fondo hai tutto il diritto di saperlo … -
Flammar cominciò a raccontare, mentre si incamminavano verso la piazza principale che si vedeva in lontananza.
- Quando ero l’erede e il leader di allora stava per cedermi il suo incarico, decise di insegnarmi a diventare umanoide. Però non ebbe il tempo di insegnarmelo di persona. Così, tornato nel mondo umano, supplicai Holly di insegnarmelo lei. E proprio mentre mi stavo trasformando Litio, un essere umano, mi vide e mi seguì fin qui. Rimase affascinato da questa dimensione e dalla sua popolazione, talmente tanto che volle prenderne il potere. Ma come dice il Codice Umanoide, un leader può essere nominato solo dal leader in carica, dopo essere stato erede.-
- Come una successione, giusto?- chiese Romy.
- Esatto. Nel caso di Litio, che erede non era stato, era necessaria l’approvazione di tutti gli umanoidi, nessuno escluso. Per sua sfortuna le eccezioni ci furono, e anche numerose. Così, quando diventai io leader si infuriò e mandò i suoi seguaci, i Convertiti, a perseguitare gli umanoidi perché cambiassero idea. E così nacque questa guerra … -
- Ma è terribile!- fece la ragazza con una grande angoscia dentro di sé. - E come mai i Convertiti strappano il cuore agli umanoidi buoni?-
Holly rispose:
- Per eliminarli. E spesso usano i cuori per costruire altri umanoidi che la pensano come loro, basta una modifica nei microchip del cervello … Così crescono di numero e si assicurano il successo.-
- Li dobbiamo fermare! Dobbiamo fermare Litio!!- esclamò Romy.
- Magari fosse così semplice … - sospirò Flo. - Nessuno, neanche io, sa dove si trova Litio. Solo alcuni Convertiti privilegiati.-
- E allora io li troverò e li costringerò a parlare!- fece l’erede convinta più che mai.
 
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AirinVein
view post Posted on 5/10/2010, 14:47




bella la parte in qui Flo racconta la storia degli Umanoidi !!!
 
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ELIOTbynight
view post Posted on 7/10/2010, 20:19




in CUI, semmai xD
bene, andiamo avanti, dunque!
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Quinto capitolo: Die Transformation (La trasformazione)

Flammar si fermò al centro della piazza principale e disse:
- Frena, Romy, frena. Comincia con l’imparare a trasformarti in umanoide, poi ai Convertiti penseremo con calma … -
Detto questo, tirò fuori dalla tasca un ciondolo.
- Tieni. Giusto per dargli un gradevole tocco estetico!-
La ragazza osservò l’immagine del ciondolo e sorrise.
- Avrei dovuto immaginarlo … Il segno dei Tokio Hotel!-
- Mettitelo al collo e pronuncia “Humanoid”, dai!- la incitò la libellula.
Romy era emozionatissima. L’idea di diventare una di loro la faceva sentire forte.
Proprio mentre se lo metteva al collo, si alzò un grido. Subito dopo, il rumore di una mitragliatrice.
- Sono loro!!!- fece Holly volando via per nascondersi.
La gente intorno cominciò ad urlare e a scappare dappertutto. Dalla parte opposta della piazza c’erano tre umanoidi vestiti di grigio, di cui due avevano una mitragliatrice in mano.
Flammar prese Romy per un braccio e la trascinò indietro:
- Corri!-
Lei si lasciò trascinare in direzione del palazzo, ma dopo essersi voltata per vedere cosa succedeva si fermò.
- Romy, che fai?? Dobbiamo andare via di qui!!-
Ma l’erede non rispose e guardò per istanti interminabili gli umanoidi feriti dalla sparatoria cadere a terra.
- Flo, non me ne posso andare!-
E con voce metallica Romy pronunciò, chiudendo gli occhi:
- Humanoid … -
Subito il ciondolo si accese come una lampadina ed emise un sibilo simile ad un computer. Il cordino che reggeva il ciondolo aderì al collo di Romy e da lì partì una serie di fili elettrici che velocemente avvolsero la ragazza. Infine i fili si fusero insieme, formando un tiepido e sottile strato di metallo sulla pelle di Romy.
Era diventata umanoide.
Si guardò prima le mani, poi si toccò il viso, anch’esso metallico. Passò una mano nei folti capelli castani e sentì che anche il cuoio capelluto era diventato di metallo.
- Wow! Emozionante!-
Si tappò la bocca, stupita. Anche la voce era leggermente metallica!
Flammar si avvicinò.
- Sei stata bravissima … Ma adesso non c’è tempo da perdere. Se proprio vuoi intervenire, fai pure. Però devo insegnarti come usare i poteri speciali dell’essere umanoide.-
Romy annuì e fece qualche passo verso i Convertiti, che continuavano a sparare e ridersela.
- Se non volete farvi colpire, venite con noi!- esclamavano.
- Sei pronta, Romy?-
- Non hai nemmeno bisogno di chiederlo, Flo!-
- Allora premi subito il simbolo dei TH che hai sul collo!-
Detto fatto: l’erede portò immediatamente la mano sul collo e premette il ciondolo, divenuto un pulsante.
Subito sentì uno strano calore ai piedi. Se li guardò e sbalordita si accorse che nella trasformazione si erano formati degli stivali speciali, che in quel momento stavano sollevando Romy perché dai tacchi fuoriusciva un potente getto di fuoco.
- Ma sono stivali a razzo!!- disse quando ormai fu proprio per aria.
- Potente, eh?- fece Flo. - Adesso vai là e fai in modo che non siano più un problema!-
- Con piacere!-
Romy prese coraggio. Le lingue di fuoco aumentarono la potenza non appena lei lo desiderò.
- Ehi, posso moderare la potenza a mio piacimento!- osservò meravigliata.
Si spinse in avanti e in pochi secondi arrivò fino ai Convertiti.
Loro non ebbero il tempo di capire cosa stava accadendo, perché all’improvviso videro le loro mitragliatrici esplodere nelle loro mani. Bastò un colpo di tacco da parte di Romy, aumentando la quantità di fuoco.
Mentre i robot indietreggiavano, Romy traballò e cadde, essendo poi non così tanto pratica. Gli stivali si spensero, ma lei non si lasciò intimorire. Si rialzò rapidamente e li sfidò:
- Se volete continuare a seminare terrore dovrete passare sul mio cadavere!-
- E tu chi saresti?- fece il più scontroso dei tre con tono perfido.
- Mi chiamo Romy e sono l’erede di Flammar. E farò qualunque cosa pur di metter fine a questa guerra!!-
Dopo un attimo di esitazione, stupiti dalla faccia tosta della ragazza, i Convertiti corsero via lanciandole sguardi maligni.
Flammar e Holly giunsero alle sue spalle.
- Sei stata una forza!!- fece l’insetto ronzandole intorno. - Certo, la caduta potevi risparmiartela … -
Tutte le persone che erano rimaste lì si radunarono attorno a lei e la acclamarono.
- Ti sei fatta conoscere, Romy!- fece Flammar.
Lei sorrise lusingata e contenta di aver tenuto testa ai Convertiti.

Se la campanella dell’intervallo non servì a risvegliare Romy dai suoi pensieri, ci pensò Michelle:
- Guarda guarda cosa ti vedo al collo … Dove hai preso quel super ciondolo?-
- Uh, questo? Ehm … In un negozio speciale, purtroppo non ricordo dove … -
- Non vado matta per i TH, né per i loro gadget, ma quella collana è fantastica!!-
Non poteva dire all’amica che gliel’aveva dato il leader degli umanoidi, così Romy si limitò a sospirare.
- L’ora dopo abbiamo chimica, Ro. Hai fatto i compiti?-
La mora cadde proprio dalle nuvole.
- Mamma mia, i compiti! Ieri mi sono completamente dimenticata di farli … Avevo altro a cui pensare!-
- Cioè la cresta ambulante! Sei proprio andata per lui, eh?-
Romy annuì:
- Già. Ormai non penso ad altro … Ultimamente ci ho riflettuto a lungo. Più lo penso e più mi rendo conto che mi piace davvero!-
- Finalmente ce l’hai fatta a capirlo, eh?-
- Sì … Peccato che lui mi consideri solamente una simpatica compagna di classe … - sospirò lei accasciandosi sul banco.
- Chissà, se ti fai avanti magari ci sta!- disse Michi divertita, alzandosi per andare nel corridoio.
Romy la seguì replicando:
- Ma per favore! Perché mai, con tutte le aspiranti modelle che girano per la scuola, dovrebbe mettersi proprio con me??-
La bionda si affacciò nel corridoio, si appoggiò allo stipite della porta e guardò la mora sorniona.
- Perché sei carina anche tu e perchè hai un sacco di belle qualità. Te l’ho detto: pensa positivo! Potrebbe succedere di tutto, sai?-
Romy preferì lasciar perdere i commenti che Michelle faceva a sproposito.
- Guardalo là, Romy! E’ proprio all’angolo laggiù!-
Michi indicò all’amica il cantante appoggiato alla ringhiera delle scale, che stava parlando con il fratello.
- Grazie, Michelle. Ora, se permetti, avrei qualcuno da ammirare da lontano … -
- D’accordo … Ma non farti notare!- fece la bionda facendo l’occhiolino e tornando in aula.
Romy si appoggiò al muro e prese a fissare Bill, mordendosi il labbro inferiore.
D’improvviso le venne in mente il sogno in cui la baciava sulla guancia.
“Sarà stata anche solo opera di Holly, ma è stato un sogno stupendo. Cavolo, se aveva ragione: perché non me ne sono resa conto prima? Credevo di provare qualcosa di speciale per Georg, invece è Bill quello che mi è sempre piaciuto. Non me ne accorgevo perché Georg mi aveva come ipnotizzata, ma adesso so cosa provo veramente e per chi … ”
Ebbe un piacevole brividino lungo la schiena e sorrise.
“Credo proprio di amarti, Bill …”
Si era talmente rilassata pensando a lui che la campanella di fine ricreazione la prese alla sprovvista.
- Accipicchia, è già passato l’intervallo?- si domandò sbirciando l‘orologio. - Eh, già … Come passano in fretta le cose belle … -
Con stupore si accorse che Bill non era più nel punto che stava fissando. Ebbe un attimo di panico, ma poi si rese conto che era semplicemente rientrato in classe con gli altri ed era rimasta quasi sola nel corridoio.
- Che cretina che sono! Meglio se vado, altrimenti cambieranno aula senza di me … -
Stava per rientrare in classe, quando dalla porta chi uscì? Proprio lui …
- Ehi, Romy! Non vai in classe?-
Le mani della ragazza cominciarono a tremare.
- Ehm sì, ora vado, stavo giusto tornando dal bagno!- fece tutto d’un fiato.
Poi notò che Bill aveva la giacca e la tracolla e si chiese se stesse uscendo.
Infatti il cantante, vedendo il suo disappunto, le spiegò:
- Io esco prima, ho un importante appuntamento alla stampa che non posso rimandare … Ci vediamo domani, ok?-
- Certo, naturalm … -
Non ebbe il tempo di finire la frase, non ne ebbe neanche la forza.
Bill si sporse in avanti e la baciò velocemente sulle guance, prima di avviarsi verso le scale.
- Ciao Romy, a domani!!-
Se non si fosse girato e non avesse iniziato a scendere le scale di corsa, si sarebbe probabilmente accorto del colorito paonazzo di Romy e della sua faccia meravigliata.
D’istinto lei ricordò il suo sogno e si portò la mano sulla guancia destra.
- A domani, Bill … - mormorò tra sé con le farfalle nello stomaco.
E finalmente si degnò di tornare in aula, con un sorriso ebete stampato in viso.
 
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AirinVein
view post Posted on 10/10/2010, 08:01




stupendaaaaaaaaaaaaaaaaaa !!
questa fan fiction l'adoro proprio perchè è diversa da le altre !!!
la parte in CUI si trasforma è divina !
e finalmente ha capito che nel suo cuore c'è bill !!!

ti prego posta mi chiedo sempre se prima o poi anche bill si innamorerà !!
 
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95 replies since 29/9/2010, 15:09   787 views
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