just a normal day - 160710 ♥

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lau‚
view post Posted on 21/7/2010, 13:21




Catania, 16.07.2010 ♥


Tutte queste notizie improvvise, ritardi aerei e il tempo che non passa mai. Notte in dormiveglia e senza capire più nulla. La testa in palla, colazione veloce, taxi e poi Feltrinelli.
Una massa di gente sbadiglia assonnata dopo una lunga notte passata su cartoni, teli da spiaggia e cemento. Mi viene assegnato un numero, il 166 e vengo mandata in fondo alla fila. Ritrovo tante persone di cui non avevo nemmeno mai visto il volto, ma che in un certo senso sembravo conoscere, tramite internet. Molte facce già viste, da qualche parte, in alcuni video, foto di meet&greet.
Il tempo passa in fretta, ormai sono le 9 e quasi 400 persone invadono quella strada circondata da taxi, auto della polizia e curiosi. Tra una chiacchiera e l’altra, ricevo una chiamata dai miei genitori. Sento mio padre, di cui la voce sembra quella di un bodyguard o di un poliziotto. Ascoltando le sue parole, corro oltre la libreria senza nemmeno salutare, tanta era l’ansia. Facendomi strada tra poliziotti, li vedo. Ecco i miei genitori al telefono che cercano di chiamare un taxi, la sportina di Ricordi Media Stores tra le mani di mio padre. Intravedo una copertina ormai nota: il dvd e il cd! Seguendo le istruzioni inviate dalla centrale, prendiamo il taxi e arriviamo in piazzale Asia. Circa trenta persone e tutte transennate. Corro e incontro delle ragazze. Ci mettiamo a parlare, ci scambiamo le nostre opinioni sui TH, su come siamo arrivate lì così presto e il tempo scorre in fretta, sotto ad un enorme ombrello bianco che ci ripara dal sole. Alle 11:00 arrivo davanti al tavolino dove una donna mi segna il dvd, poi ricevo il bracciale. Corro nel ring e raggiungo il mio posto: la prima fila! Parlo con delle ragazze francesi che avevo affianco, incontro Annie e pure Simo, l’IDN era in prima fila! Poi con le ragazze conosciute prima ci raggomitoliamo sotto all’ormai famoso ombrello. Mangiamo, beviamo e il tempo non scorre. In un qualche modo cerco di isolarmi nel mio piccolo “igloo” dell’ombrello mentre con l’idrante bagnano. Sento il caos intorno a me, ma cerco di realizzare la situazione: in prima fila, col bracciale guest, Bill e Tom tra poche ore, signing session. Arrivano le 17 e comincia ad arrivare lo staff dei Tokio Hotel: il bodyguard e l’uomo che è sempre affianco a Bill per tenergli la borsa, o per mettergli su una bretella caduta. Poi arrivano i presentatori, Alessandro si dirige verso di noi e ci chiede per curiosità da quanto tempo fossimo lì. Poi cominciano le prove della diretta, Alessandro interpreta Bill e Cadio Tom! Sotto agli altoparlanti, la musica mi stordiva. Bevo l’acqua, benché calda, che distribuiscono per paura di non reggere fino alle 19:00 (dopotutto avevo atteso 8 ore sotto il sole), ma ce la faccio. Le francesi mi dicono di aver visto passare Bill nel backstage, ma io non l’avevo notato. Finalmente salgono. Nonostante gli spintoni, i colpi e i lividi di cui quasi non mi rendo conto, mi appoggio alla transenna e mi godo quell’ora che sembra volare e durare cinque minuti. Sembra quasi impossibile che i gemelli rimangano anche mentre in tv trasmettono l’estratto del dvd e Darkside Of The Sun; ed è proprio in quegli stacchetti che avvengono i momenti più “piccanti”: Tom e Bill che si parlano l’un l’altro nelle orecchie e Natalie che sale per sistemare il loro fondotinta. Finita la diretta, vedo passare Tom dal backstage che si dirige verso il gazebo per la signing. Sono l’ottava ad entrare (come sempre il numero 3 mi accompagna e non fa che portarmi fortuna, per l’appunto sono la terza del secondo gruppo da cinque) subito dopo le due fan francesi, ma non le vedo, tutto intorno a me sembra non esserci,a parte loro, quel tavolo e i bodyguards. Sento rimbombare un lontano “Andiamo, andiamo!” degli uomini della security e neanche il tempo di prendere la mia fotocamera, che il bodyguard che prima era salito sul palco e aveva controllato tutto, mi strappa di mano il dvd. Senza pensare che non possa capire l’italiano, gli urlo un “Aspetta che accendo la fotocamera!!”. Poi vedo Tom che firma il dvd (nemmeno mi aveva visto) e lo passa a Bill. Allora gli sbiascico un “Entschuldigung für mein Aussehen, aber…” [Scusa per il mio aspetto, ma…], neanche il tempo di finire la frase, che mi fa un sorrisone dolcissimo di cui però non riesco tutt’ora a comprendere il significato. Poi mi sposto davanti a Bill e mentre mi firma gli vedo le ciglia finte! Mi allunga il dvd e gli sorrido dicendo un timido “Danke!” e lui mi risponde, in inglese: “You’re welcome!” e mi fa anch’egli un dolce sorriso. Esco e passando tra lo spazio dei due cancelli, vedo le fan fuori senza pass che mi guardano con un volto davvero deluso e triste, ma ormai rassegnato. Ripensandoci sto male per loro, ma in quel momento non pensavo ad altro: ce l’avevo fatta! Ancora tremante, raggiungo mio padre e dietro di me mia mamma che si era fatta autografare il cd. Uscendo dal sentiero di transenne, due ragazze senza pass mi chiedono il bracciale, ma facendo cenno di no mi allontano. Rivedo le due francesi, le saluto con un “Au revoir!” e ci scambiamo un bacetto sulla guancia. Raggiungo viale Africa e mentre aspettiamo il taxi ancora mi sembra incredibile, ero felice ma mi sentivo come vuota, come se potessi ripetere all’infinito tutte quelle ore passate sotto al sole cocente, accompagnata dalla sola forza di volontà. Tornata in hotel, una doccia calda cancella tutto le fatiche della giornata; compaiono i primi lividi, le scottature in tutto il corpo e il male sia alle gambe che alla schiena.
Ma, come già detto, avrei potuto rifarlo mille volte. Metà del sogno si era realizzato. Perché io ero lì, ce l’avevo fatta, ed insieme a persone meravigliose stavamo realizzando il sogno.

 
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annie-
view post Posted on 21/7/2010, 14:48




che bel racconto ç__ç
Proprio ieri parlavamo di quello che si sente quando stai alla signing. Che emozioni Dio mio ç_ç.
tesoro, spero di rivere ancora e ancora giornate come quella. çWç.
 
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1 replies since 21/7/2010, 13:21   46 views
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