Hollywood

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miss_lussuria
view post Posted on 13/7/2011, 21:34




Ciao Sum.. piacere di conoscerti...
che bello una nuova lettrice.. :)
Sono contenta che ti piaccia... ^^
Spero di vedere anche qualche lavoretto delle mie fan un giorno.. :) così potrò ricambiare i complimenti.. *w*
 
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miss_lussuria
view post Posted on 16/7/2011, 16:01




Capitolo quarto



Forse era stato il suo sguardo, o forse le sue parole così centrate.
Fatto sta che ora era lì.
Non era di sicuro un bel posto, ma comunque era il tipo di locale dove sarebbero stati indisturbati.
Come sempre era arrivata in anticipo, forse anche troppo e, quando la ragazza le aveva chiesto l'ordinazione aveva preso una semplice camomilla, anche perché voleva calmare quel suo stato di nervosismo.
Aveva strappato, in segreto sulle gambe, un pezzo di tovagliolo era meglio sfogarsi prima che arrivasse, di certo non sarebbe stato a suo favore farsi vedere nervosa, poi ad un tratto mentre continuava a sorseggiare il concentrato nel bicchiere lui entrò dalla porta.
Indossava quei soliti jeans col cavallo basso e super grandi, una maglia bianca con alcuni disegni in celeste e nelle mani faceva girare il mazzo delle chiavi, adesso dopo averlo visto arrivare per la prima volta voleva nascondersi. Chiamarlo ed ammettere di aver bisogno del suo aiuto era stato qualcosa di deprimente e irreale, aveva disobbedito ad una delle regole più importanti per un soldato, far vedere le proprie debolezze.
Quando si accomodò sulla sedia di fronte a lei, aveva sul viso uno di quei sorrisini compiaciuti che la moretta fece in tempo a fargli togliere.
<<smettila di sorridere, non c'è nulla di divertente.>>Le aveva detto con fare disinvolto e continuando a fissarlo negli occhi.
Smise di sorridere immediatamente, poi parlò per ordinare un caffè.
<<allora Kate, tutto bene?.>> Chiese sorseggiando il liquido marroncino.
<<tom non siamo qui per fare conversazione, se ti ho chiamato e perché credevo volessi aiutarmi.>> Il suo viso continuava ad essere inespressivo quasi primo di emozioni, gesto che nel moro giocò una brutta sensazione.
<<ed è qui che ti sbagli, prima di passare all'abbigliamento dobbiamo fare pratica nella conversazione!!>> Aveva posato il bicchiere sul tavolo e poi aveva sbuffato per un paio di volte.
<<non c'è nulla che non vada nella mia conversazione!>> Squittì la mora.
<<kate, Kate, Kate, ci sono molte cose che non sai.. Innanzitutto ad un uomo piace quando una ragazza gli sorride, tu questo non lo fai mai!>>L'ultima parola ebbe una tonalità di volume leggermente più alta, non voleva di certo essere duro, ma prima gli avrebbe fatto capire le regole prima si sarebbe sbarazzata di lei.
<<non è ve..>> La voce della ragazza fu istantaneamente interrotta dal moro.
<< Regola numero uno, nessuna critica, mai rinfacciarli nulla..>> prese una pausa e poi continuò.<<regola numero due, ridi sempre, anche se non è divertente, tu ridi, agli uomini piace vederti sorridere, come ti ho già detto.>>
Il ragazzo che aveva di fronte le fece segno di guardare una coppietta di fronte a loro, una riccioluta ragazza stava seduta con le gambe incavalcate, il suo sguardo era fisso sul viso di lui che freneticamente continuava a parlare, e a ritmi sempre più frequenti questa scoppiava a ridere, e poi con gesti che potevano sembrare casuali toccava o scontrava il braccio del ragazzo col suo.
Adesso Kate si rendeva conto -grazie a una ragazza stupida che faceva smorfie col viso e a Tom che le aveva spiegato due semplici regole- che la donna che gli uomini dicevano di volere e quella che alla fine prendevano non era affatto la stessa.
Gli uomini vanno vantandosi di volere una donna che gli sappia tener testa che sia emancipata, che riesca ad avere un lavoro tutto suo e si mantenga da sola, una donna intelligente, con opinioni proprie, autosufficiente e sessualmente disponibile . Diciamo una come lei. Ma non era vero. Nemmeno un po'.
Quello che volevano d'avvero era una donna che li coccoli, che li faccia sentire bisognosi d'affetto, con gonne rosa aderenti, filo di perle, guanti e un milioni di sorrisi ammiccanti. Volevano donne in abito da cocktail la sera, in pigiama di seta la notte e tacchi alti per andare dappertutto.
Volevano gattine non tigri, e adesso Kate ne aveva la prova.
D'improvviso il quadro era chiarissimo: fino a quel momento aveva sbagliato tutto.
Non aveva mai accettato ordini dagli uomini: li aveva dati.
Non aveva mai guardato gli uomini con ammirazione, ma piuttosto dall'alto in basso.
Non aveva mai parlato facendo le fusa, non aveva mai camminato ondeggiando i fianchi. Non li aveva affascinati e disarmati per poi recitare la parte di quella difficile da portarsi a letto. Lei li aveva liquidati, criticati, comandati e irritati. Non c'era da meravigliarsi che il sabato sera si ritrovasse da sola con dei libri da leggere.
Si schiarì la voce e poi guardò il moretto di fronte, <<come devo fare?>> Chiese a labbra strette.
Il moro scoppiò a ridere facendo voltare quasi tutti i presenti al loro tavolo.
Quando le sue risa si calmarono il moro la guardò negli occhi per poi parlare ancora tutto sorridente. <<non usare quella tua voce rude, prova ad avere una voce più dolce, qualcosa di simile allo squittio dei topolini, ed a ogni frase aggiungi un sorriso.>>
La mora spalancò gli occhi stupefatta per le parole del ragazzo, aveva immaginato di tutto, dal cambio di look, ai sorrisini da oca, ma che si dovesse pavoneggiare come una gallina, quello MAI!!!
<<non se ne parla, io la mia voce non la cambio, non ha nulla che non vada!>> Disse furiosa.
Tom sbuffo un paio di volte durante quelle ore ma alla fine riuscì a farle cambiare idea.
Troppo eccitato per far finire lì quella prima lezione prima di farla scendere dinnanzi al portone di casa sua, decise di fare manovra verso la 44esima Strett avenue, dove le avrebbe fatto mettere a frutto quell'esperienza. Troppo eccitato per quella situazione le spiegò passo passo cosa avrebbe dovuto fare.
Quando scesero nella Hole dell'hotel Kestin's, lui la spinse verso il bancone del Bar mentre lui si accomodò non lontano per udire la conversazione, ma nemmeno abbastanza vicino perché si accorgessero di lui.
Adesso era lì seduta su uno scomodo sediolino nero con le gambe incavalcate come una perfetta signorina e la borsa poggiata vicino al bancone.
''Kate Spring stai dando prova di insubordinazione!'' si rimproverò. ''Te ne stai in un Bar quando hai un lavoro di cui occuparti.'' Continuò.
Poi ancora intontita per quelle luci troppo soffuse, sussurrò tra sé <<solo chi osa vince!>>, ripetendo il mantra di suo padre.
Si guardò attorno per calmarsi. Il locale era affollatissimo. Giovani fanciulle vivaci che indossavano vestitini corti da riuscire a scorgere le loro mutandine semmai le avessero indosso.
Le conversazioni che udiva era pietose. Ordinò un Screwdriver e continuò il suo giro di occhiate.
Per pochi istanti aveva incontrato lo sguardo del moretto che le aveva detto di non guardarlo nemmeno morto o avrebbero potuto capire qualcosa.
Era seduto davanti a le ad un tavolino in legno di ciliegio e sorseggiava un Cosmopolitan, continuava a fissare il sedere sodo della cameriera e poi quando si accorse dello sguardo arcigno di Kate cambiò immediatamente ritornando sul cocktail che aveva nelle mani.
Si girò per mandare giù un altro po' del drink e quando si accorse che oramai il bicchiere era vuoto sbuffo annoiata.
Respirò a fondo e ordinò un altro bicchiere, ma, mentre stava per prendere il portafoglio, una voce profonda disse: <<ehi, mettilo via: ci penso io>>.
Kate alzò lo sguardo trovandosi accanto a lei un uomo alto sulla 30entina che passava una banconota da 20$ al ragazzo al bar.
I suoi capelli brizzolati e gli occhiali sul viso gli davano un aria da bravo ragazzo e il completo gessato lo rendevano perfetto o quasi. Sembrava fosse solo, e a dire la verità non era niente male.
Guardò per qualche secondo in direzione del chitarrista che sorridente muoveva il capo in segno d'approvazione.
<<bè grazie.>> S'affrettò a dire.
<<salve io sono Brad>> disse l'uomo, tendendo la mano.
Kate allungò il collo, spalancò gli occhi e cercò di fare del suo meglio sorridendo.<<io sono Kate piacere di conoscerti.>> Come le aveva consigliato il moro aveva cambiato leggermente la voce, era appena udibile la variazione ma c'era.
''Non è poi così difficile'' pensò. Non si sentiva affatto stupida, nemmeno la metà di quanto aveva immaginato, anzi se doveva essere sincera, era addirittura divertente interpretare una nuova e diversa Kate.
<<posso sedermi?>>
<<sarebbe un vero piacere>> Rispose, spostando il proprio sgabello in modo da far posto a Brad.
Purtroppo non era ancora esperta nella conversazione, quindi aspetto che fosse lui a parlarle.
<<abiti da queste parti?.>>
<<oh, no sono qui per lavoro. Tu?>>
Effettivamente era lì per lavoro, anche se fare da badante a Tom non si poteva considerarlo esattamente ''LAVORO'', ma comunque così facendo evitava di farlo incontrare con qualche bambina da strapazzo con cui farsi fotografare.
<<oh, io sono qui per lavoro, una noiosa riunione di venditori.>> Disse incurvando leggermente il viso.
<<benvenuto a Los Angeles allora! Che cosa vendi, esattamente?>>
Nella mente ripercorreva le parole del moretto che anche se a distanza le lanciava segnali di fumo, sui gesti da fare, se qualcuno l'avesse visto l'avrebbe scambiato per un gay pazzo, che si contorceva e faceva sorrisini ammiccanti in diverse direzioni.
''Ricorda: qualunque lavora faccia, dimostrati interessata. Affascinata. Fai molti complimenti.!'' Le aveva ricordato prima di scendere dall'auto.
<< Mobili per ufficio. Scrivanie. Poltroncine. Schedari. So che non è una lavoro bellissimo ma..>>
<<oh Brad non devi certo scusarti!, se non fosse per gente come te, io non avrei i mezzi per lavorare.>> Puntualizzo aggiungendo un grande sorriso.
Nella sua mente una Kate in preda alle convulsioni per quel lavoro insulso e stupido, come si faceva ad andare in giro a vendere scrivanie?..
Mentre la conversazione si faceva sempre più vivace Tom si era alzato dal suo tavolino per andare in bagno, gesto che fece rilassare i muscoli della moretta che fino a quel momento erano stati tesi.
<<e dimmi cosa ci fa una bella ragazza come te alla Madison Avenue?.>>
Erano arrivati a parlare del lavoro che conduceva lei, non aveva detto di essere la co-produttrice ed avvocato dell'Universal, sarebbe stato un lavoro che avrebbe surclassato quello dell'uomo, così aveva inventato di lavorare alla Madison Avenue.
<<uligo il reparto intimo del centro commerciale TEARS.>>Disse accennando un nuovo sorriso.
Come aveva percepito il ragazzo si sentì sollevato nel percepire quella notizia.
<<perbacco dev'essere divertente.>>
<<oh sì, molt..>>
Fu in quel momento che arrivò. Un urto violento alla schiena che le fece cadere gli occhiali dal naso e il sedere dallo sgabello.
Tom aveva visto in tempo quella scena, era appena uscito dal bagno e per lo spavento spalancò gli occhi e fece uscire un grido soffocato.
Kate si era guardata attorno, a spintonarla era stato un uomo gigantesco che indossava una tuta grigio scuro, che noncurante si stava dirigendo verso il fondo del bancone del bar.
L'uomo che era assieme a lei l'aveva aiutata ad aggiustarsi e riprendersi, ma nonostante la sua gentilezza negli occhi della ragazza una specie di fiammella continuava a bruciare tutto.
Aveva scambiato due parole col signore e poi di filata si era diretta verso quell'energumeno.
Non sapeva esattamente cosa fare, ma qualcosa da dentro lo fece muovere, correndo verso la ragazza.
La ragazza però era arrivata già da qualche secondo tempo di potersi assicurare della persona.
<<mi scusi?>> Aveva detto dandogli un colpetto sulla spalla, in modo da farlo girare.
L'uomo si era voltato innalzandosi dallo sgabello e postandosi di fronte alla ragazza.
<<signore, non riesco a credere che lei urti una signora e non si degni nemmeno di chiederle scusa.!>> Puntualizzò.
Il grassone di fronte ai suoi occhi si cacciò nella bocca le noccioline che erano nelle sue mani, masticandole in viso.
<<io avrei urtato te?>>
<<si, mi ha fatto cadere dallo sgabello e per poco non mi ha fratturato l'anca.>> Per concludere quella scena aveva sorriso cercando invano di mantenere la calma.
<<a me sembra che la tua anca stia a posto, bambola, perciò non capisco cosa cazzo ti è preso. Io non ho urtato nessuno e perciò non chiederò scusa.>>
Kate stentava a credere alle sue orecchie. Le mani unte, la dizione rozza, la maleducazione. Era troppo.
Quando Tom arrivò lì davanti assistette ad una scena raccapricciante. << Stammi bene a sentire, brutto grassone tifoso di baseball troppo cresciuto>>
Kate le aveva preso il colletto della polo tra le mani e si era avvicinata abbastanza da stare a due centimetri dal suo viso.
Aveva posto il ginocchio sui testicoli e aveva fatto un altro lungo respiro. << tu non sai con chi hai a che fare, sono cintura nera di 13 modi diversi per mandarti a fare in culo, ho picchiato uomini più grossi di te, e se non hai intenzione di chiedermi scusa nei prossimi 4 secondi, giuro che ti mando a fare una vacanza di natale nella prigione di Riker dove per Natale ti ritroverai a fare calze di lana assieme a Bob e Tyrone o a chiunque ti trovi carino nel distretto numero otto.!!>>
La testa di Brad per poco non cadde sul pavimento, dopo due secondi era sparito dal bancone.
<<okay. Okay, scusami non volevo.>>
Kate lasciò andare l'uomo che cadde di peso sullo sgabello.
Tom che era alle sue spalle per tutto il tempo aveva perso la voce e tutte le sue corde vocali.
Soddisfatta da quelle parole ritornò al suo posto riprese la sua borsa e si diresse innervosita e compiaciuta verso l'uscita.
Per il tempo che trascorsero nella macchina Tom continuò a rimanere muto.
L'aria era morta come ogni cosa nel raggio di quattro metri.
<<senti, lo so che non è andata come previsto la serata, ma nessuno, e ripeto nessuno può mancare d'educazione alla società, o a me.!>>
Si giustificò scendendo dall'auto.<<quindi se ora non vuoi più aiutarmi lo capisco.>>
Prima che la portiera fu completamente chiusa la sua voce si sentì forte.
<<kate.>> Quando il suo viso fu di nuovo visibile continuò.<< sei stata bravissima.!>> Le disse sorridendo.



nuovo capitolo.. :)... ora sono stanchissima.. non ho riposato per controllarlo 3 o 4 volte.!!! spero vi piaccia.. ^^
 
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Zary96
view post Posted on 18/7/2011, 11:05




Bello =D
 
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17 replies since 6/7/2011, 20:00   255 views
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