Kampf der Liebe (Ich bin Humanoid), Da una parte una battaglia d'amore, dall'altra una guerra per la libertà. Eppure di storia ce n'è una...

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ELIOTbynight
view post Posted on 11/10/2010, 15:29




Ma ti ringrazio un casino!!!!! ^^
bene, dal prossimo capitolo cominciano i casini xD
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Sesto capitolo: Der Brief (La lettera)

Qualche giorno dopo Romy arrivò in classe con una busta tra le mani. Michelle, curiosa di sapere cosa si era inventata l’amica, le domandò:
- Che cos’hai lì? Una lettera d’amore per lo spilungone dalle unghiette d’oro?-
Il sorriso della mora si spense per lasciar spazio ad una smorfia indignata.
- Uffa, hai indovinato! Troppo prevedibile, vero?-
La bionda fece sì con la testa ed invitò con un gesto della mano l’amica a sedersi.
- E quando gliela vuoi dare? Perché quella lettera gliela vuoi dare e far leggere, vero?-
- Non dovrebbe essere difficile infilargliela di nascosto nella tracolla, no?- fece Romy diventando leggermente rossa.
Michelle sorrise, vedendola così. Le faceva una tenerezza incredibile.
- Posso darle un‘occhiatina?-
- No!- rispose l’altra arrossendo ancora di più.
- Ok. Chissà quali sdolcinerie gli avrai scritto … -
- Ma no, non sono stata tanto smielata … Gli ho scritto che mi piace senza troppi giri di parole … -
- E per dirgli che ti piace gli scrivi un’intera lettera?-
- Beh, è ovvio che non ho messo solo la frase “mi piaci” … Sai, ora che mi fai tutte queste domande non sono più sicura di volergliela dare!-
- No Romy, che dici? E’ un grande atto di coraggio quello che stai per fare. Vedrai che non sarà inutile!-
Romy guardò l’amica con riconoscenza e la abbracciò con la lettera ancora in mano.
- Grazie, Michi … Gliela infilo nella borsa durante l’intervallo!-

- Professoressa, posso andare in bagno?-
- Non ce la fa fino alla campanella, Treiben?-
- Eh, temo proprio di no … -
- Allora può andare!-
Romy si alzò e rapidamente uscì dall’aula. Bill, seduto al fondo vicino a Gustav, sospirò pensieroso.
- Solo un’amica, eh?- fece il batterista. - Fossi in te mi farei un bell’esamino di coscienza e cercherei di capirci di più.-
Il cantante lo guardò strano.
- Scusa, che cosa c’è da capire?-
- Ah, sei talmente ingenuo … Lascia stare, che è meglio!-
- Mah …!-
Bill scosse la testa e tornò a concentrarsi sulla spiegazione della prof.
“E’ ovvio che mi piace Romy, Gustav! Ma è più bello se mi tengo il segreto per me …”
Stava fingendo di fare l’ingenuo. Era entrato talmente bene nella parte che a momenti si dimenticava che stava facendo il finto tonto.
Ma solo a momenti.
Intanto Romy entrava nell’ultima cabina in fondo e appena si chiuse la porta alle spalle sussurrò:
- Holly, che ci fai qui??-
Dall’alto, sbucando da una nuvola di vapore, scese proprio Holly.
La ragazza sbottò scocciata:
- Perché, con tutto il tempo che abbiamo, devi venire a trovarmi proprio mentre sono a scuola? Michelle stava per insospettirsi quando ha visto il simbolo dei TH apparire magicamente sul mio quaderno di scienze!!-
- Avrai finto di averlo disegnato, immagino … Comunque ti ricordo che non abbiamo gli stessi tempi: uno dei miei giorni equivale a una delle tue ore e non posso farci niente se arrivo nei momenti meno opportuni!-
Romy sospirò e preferì cambiare argomento.
- Che c’è? Come mai sei venuta qua?-
- Ci sono importanti novità: Flo ha identificato uno dei Convertiti di Litio che sa dove si trova il suo padrone!-
Romy lasciò perdere la scocciatura di avere la libellula tra i piedi anche a scuola per lasciar posto ad una grande contentezza.
- Ma è magnifico!!! Voglio sapere presto chi è!-
- Lo saprai non appena tornerai nella mia dimensione, non preoccuparti!-
Holly si appoggiò delicatamente sul dito che l’erede le porgeva e sorrise.
- Sono certa che grazie a te questa brutta guerra finirà. Sei eccezionale Romy, non dimenticarlo … -
- Grazie, amica mia. Grazie anche per avermi fatto conoscere il tuo straordinario mondo. Ci tengo tanto e farò di tutto per difenderlo!-
In quegli istanti Romy ricordò quando incontrò Holly per la prima volta e le parlò degli Umanoidi. Ricordò quando ne vide uno e ne rimase affascinata e quando venne nominata erede.
Avevano cambiato la sua vita.
Stava per aggiungere qualcosa, ma la campanella suonò.
- Devo tornare in classe, Holly. Devo infilare una lettera nella borsa di Bill!-
- Gli hai scritto una lettera d’amore?? Che tenera!!!-
- Sarò tenera quanto vuoi, ma adesso devo andare … Vuoi tornare da Flammar?-
- No, ti sorveglio dall’alto. Controllo che tutto fili liscio!-
- Ti ringrazio, è davvero gentile da parte tua … - disse Romy uscendo dal bagno.
Appena rientrò in aula vide Bill passarle di fianco per uscire nel corridoio e le si raggelò il sangue.
- Vai, Ro!!- fece Michelle sottovoce consegnandole la lettera che Romy aveva lasciato sul banco.
- Speriamo che non se ne accorga prima dell’uscita da scuola … - sospirò l’amica tra sé.
Si girò e vide il banco di Bill vicino alla finestra. Si avvicinò con cautela e si assicurò che non ci fosse gente intorno.
Si decise e sbirciò dentro la tracolla nera, appesa alla sedia. Notò un’apertura vicino alla cerniera e decise di piegare leggermente la lettera per infilarla lì.
Ebbe appena il tempo di allungare il braccio e sentì la voce di Bill esclamare:
- Non mi ricordo se l’ho portato, aspetta che controllo se ce l’ho … -
“Aiuto!! Ma non era nel corridoio?!?”
Presa dal panico mise le mani dietro la schiena e quando Bill arrivò si appoggiò al muro, fissandolo preoccupata.
- Ah, temo di averlo dimenticato … Romy?-
Bill alzò improvvisamente lo sguardo su di lei, che si sforzò di non avvampare.
- Senti, potresti prestarmi il libro di matematica? Io e mio fratello ce lo siamo dimenticato di nuovo!-
A quello sguardo supplichevole Romy si staccò dal muro e mormorò con voce roca:
- E’ sul mio banco, se vuoi … -
- Ti ringrazio!!-
Il cantante le sorrise e andò a prendere il libro.
“Ha un sorriso da favola … Gliel’ho scritto, nella lettera? Penso di sì … Uh, la lettera!!”
Con un gesto rapido mise la lettera nella tracolla e sorrise guardando Bill copiare in fretta e furia gli esercizi sul quaderno insieme a Tom.
Si appoggiò al davanzale della finestra e pensò:
“Adesso mi sento molto più tranquilla!”
Decise di uscire nel corridoio e fare un giro fino al bar, quando Holly le si parò davanti sulla soglia della porta.
- Ehi, nasconditi!- fece Romy racchiudendola nell’incavo delle mani.
Sentiva l’insetto ronzare nervosamente, così finse di affacciarsi alla finestra per poter parlare con lei.
- Sei un’emerita stupida!!- sussurrò la libellula appena fu libera.
- Perché?? Ho messo la lettera nella borsa, no?- disse Romy appoggiandosi sul davanzale.
- Ho letto i tuoi pensieri … e non ci posso credere!! Come mai, di grazia, hai firmato solo con le iniziali???-
- Non volevo mettere il mio nome, chissà cosa avrebbe pensato Bill!!-
- E non migliori la situazione, mettendo solo R.T.!!-
- Veramente ho messo T.R. … Sai, per rendere l’identificazione più difficile!-
Holly si schiaffò una zampetta sulla testa, frullando le ali.
- Non ti arrabbiare, almeno penserà a tutte le ragazze della scuola prima di me. Voglio dirgli più avanti che quella lettera gliel’ho scritta io … -
- Romy, prima glielo dici e meglio sarà, credimi!-
La ragazza non aggiunse altro ed osservò Holly volare via e scomparire lontana in una nube di vapore.
- … Intanto vediamo come reagisce a T.R., poi si vedrà!- fece Romy tra sé convinta di aver ragione.
 
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ciottalove
view post Posted on 11/10/2010, 15:52




nuova lettrice! :) fantastica!!! anche a Bill piace Romy!! speriamo che si mettono insieme!!! stupenda! sei bravissima!!!:pon: posta presto il nuovo capitolo!!! :)
 
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AirinVein
view post Posted on 11/10/2010, 18:23




amo questo capitolo !!! l'amour l'amour ù.ù ...sono contenta che anche bill sia innamorato !!

SPOILER (click to view)
se non ti dispiace dai un'occhiatina alla mia ficci utopia ? grazie :smile:
 
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ELIOTbynight
view post Posted on 13/10/2010, 19:52




Ciotta, sei gentilissima, grazie mille!!
Airin, quando avrò abbastanza tempo mi leggerò la tua ficcy =) intanto vielen dank per il commento ^^
Bene... io posterei xD
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Settimo capitolo: Das Missverständnis (L’equivoco)

Romy si sentiva piuttosto tranquilla mentre saliva sul pullman per tornare a casa. Soprattutto perché non lo prendeva con Bill e se lui si fosse accorto della lettera alla fine delle lezioni non avrebbe potuto incrociarla per chiederle spiegazioni.
A parte questo era calma grazie al fatto di aver firmato solo con le iniziali. Nonostante la scenata di Holly, pensava che fosse stata una buona idea.
Ma la mattina seguente a scuola capì come mai la libellula aveva invece ragione.
- Oh, no! Che cosa ho fatto?!?- esclamò all’improvviso entrando in classe con Michelle.
- Cosa? Che succede, Ro?- chiese la bionda sorpresa.
- Michelle, credo di aver combinato un disastro!!!- disse la mora mettendosi le mani nei capelli.
Michi appoggiò il suo zaino e quello di Romy sui loro banchi e fece:
- Ehi, calmati e dimmi che è successo … -
Romy sospirò:
- Hai presente la lettera?-
- Certamente! Perché?-
- Ho firmato mettendo solo le mie iniziali!-
- Davvero? … e qual è il problema? Secondo me hai fatto bene mettendo solo R.T., per correre meno rischi!-
- Veramente ho messo T.R. ed ecco perché ho combinato un casino!-
- T.R.?-
Michelle ci pensò un attimo e in un lampo capì anche lei.
- Oh no, Romy!!!-
- Sono morta, fottuta, stecchita, fatta a fette! E adesso??-
Nemmeno l’amica sapeva cosa fare.
- Non ci resta che sperare che Bill non se ne sia accorto o che non abbia ancora letto la lettera!-
- Sì, figurati … -
Infatti Bill, come le due ragazze temevano, entrò in classe con un’inquietante espressione scandalizzata stampata in viso. Nonostante le parole confortanti del fratello e degli altri componenti della band, l’ansia e l’imbarazzo del cantante non si placavano.
Ma qual’era il motivo di tanta disperazione?
La risposta entrò in aula proprio al suono della campanella.
Taylor Raumschiff.
Romy cominciò a odiarsi per l’errore commesso: mai le sarebbe venuto in mente che firmando con T.R. Bill avrebbe pensato che il mittente della lettera fosse la bisbetica Taylor.
Si sedette al proprio banco con la testa fra le mani, la fedele Michelle accanto preoccupata anche lei.
- Va bene, vado, va bene … - disse Bill avvicinandosi all’antipatica presunta autrice della lettera.
Taylor era seduta sul suo banco con le gambe accavallate, intenta a limarsi le unghie. Il crestato si fermò un attimo a guardarla: il suo sguardo si posò sugli stivali di pelle e sulle gambe snelle avvolte nelle calze a rete, per poi alzarsi sul bacino, sul generoso petto e per fermarsi sui capelli lunghi, ricci e castani scuri. Rabbrividì.
- T-Taylor … Ascolta, ti dovrei dire una-una cosa … -
La ragazza alzò a malapena gli occhi dalle dita, giusto per capire chi le stava parlando.
Romy cominciò a mordersi una matita, pregando che il professore arrivasse in quell’istante.
Ma non arrivò e Bill proseguì:
- So che … che tu provi certe cose … pe-però … Io, cioè … Insomma, non è … -
Non sapeva come formulare la frase e quando si accorse che stava balbettando iniziò a sudare freddo. In più si sentì maggiormente imbarazzato perché i compagni presero a ridacchiare.
- Ehm … Insomma, cioè … Que-quello che voglio dire … -
Taylor, in maniera estremamente arrogante, fece segno a Bill di venire al punto, senza dire una parola.
Romy fissò la “rivale” con rabbia, quasi sul punto di rompere la matita con le mani.
Bill stava per aggiungere qualcosa, ma Robert, pazzo bulletto leccapiedi del chitarrista, fece:
- Ihih, guardate! La checca si è preso una cotta per la peppia e non sa come dirglielo, poverino, ahahahah!-
I maschi seduti dietro di lui risero a ruota, facendo spaventare il povero Bill, sempre più scoraggiato.
- Zitti voi, ragazzi!!- esclamò con un cenno dell’indice Taylor scendendo dal banco. - Sentiamo cosa ha da dirmi la checca in questione … -
Il rumore della matita di Romy che si rompeva fu completamente ignorato, infatti l’attenzione di tutti era sul leader dei TH.
- Vedi … C-ciò che provo per te … non è … Ah, è così difficile … -
Per Bill era una cosa seria. Lui aveva sempre odiato ferire la gente come pensava di stare per fare.
Ma l’improvvisa risatina stridula di Taylor fermò completamente le sue intenzioni di voler continuare a parlare.
- Senti, non voglio avere niente a che fare con te, quindi risparmia il fiato!-
Robert e la sua schiera di ragazzi risero ancora, stavolta con più gusto.
- Ma aspetta!- tentò di dire Bill. - Ho letto la lettera e … -
La riccia sbottò, sorpresa:
- Eh? Quale lettera?-
Il cantante era perplesso. Non gliel’aveva inviata lei?
- Non inventarti storie per incantarmi, verme, tanto non funziona!- aggiunse Taylor, facendolo sentire definitivamente ed effettivamente un verme.
Romy non ce la fece più e si sentì obbligata a prendere le difese del suo Bill.
- Scusa, chi sarebbe il verme?!?- esclamò alzandosi sbattendo le mani sul banco.
A passo spedito raggiunse rapidamente Taylor sotto gli occhi stupiti della classe e soprattutto di Bill.
- Ullallà, è arrivata l’ochetta!- sbottò l’altra superando il cantante per andare incontro a Romy.
Quest’ultima ribatté:
- Ha parlato … Guarda, la voce di un’oca, in confronto alla tua, è musica per le mie orecchie!!-
Tutti, tranne i TH, Romy, Taylor e Michelle, alzarono un boato di sorpresa.
Taylor si ricordò improvvisamente di cosa era capace Romy, di quanto fosse furba e di quanto potesse essere facile per lei metterla in ridicolo. Si morse il labbro inferiore nervosamente, non sapendo sul momento cosa rispondere.
Bill, ancora sconvolto, le chiese:
- Aspetta, quindi non sei stata tu a scrivermi una lettera?-
- Certo che no!- fece lei in modo arrogante. -E perché avrei dovuto??-
- Beh, ho visto le tue iniziali e ho pensato che … -
- Ah, ma piantala!!-
- Taylor, smettila! Non vedi che lo fai star male?- esclamò Romy fissando il cantante con poco nascosta preoccupazione.
E in effetti, anche se era sollevato dal fatto che quella peppia non gli andava affatto dietro, Bill ci era rimasto male per la sua reazione poco carina e Romy faceva bene a preoccuparsi per lui.
- Senti, io non so nemmeno perché ti sei intromessa, né chi te ne ha dato il permesso, quindi taci!!-
Romy non sopportò un secondo di più l’arroganza di Taylor e sentì la rabbia invaderla.
Si avvicinò e disse:
- Primo. Sono una fan dei Tokio Hotel e difenderli da una vipera come te mi sembra il minimo per ringraziarli di esistere … -
Secondo boato da parte della classe, mentre Bill e la band sorrisero lusingati.
- Secondo. Bill non ha il diritto di essere preso in giro per una cosa che ritiene importante, quindi devi smetterla di rispondergli male … -
“Vai così, Romy, vai così!” pensò Michelle.
- E terzo … -
A Taylor si accese una lampadina.
Se qualcuno aveva veramente mandato una lettera a Bill e il mittente aveva le sue stesse iniziali, l’unica che avrebbe potuto essere era colei che aveva davanti. In fondo era l’unica a provare una speciale devozione per il cantante.
Decise di sfruttare la situazione.
- … Terzo cosa?? Meglio se stai zitta, piccola sciocca, altrimenti ci guadagni poco!-
Romy stava per aggiungere qualcosa, ma il professore entrò in aula e quando vide le due ragazze in piedi con atteggiamenti poco amichevoli ordinò:
- Treiben e Raumschiff, ai vostri posti!-
Prima di allontanarsi, però, Taylor mormorò diabolicamente:
- Anzi, ci perderai soltanto!-
Romy la ignorò e tornò al suo banco, lasciando Bill meravigliato.

L’ultima campanella suonò, liberando Romy da quell’atmosfera pesante tipica dell’ora di matematica.
- Michelle, scusa se non ti aspetto, ma devo tornare a casa presto perché mia mamma deve uscire e non può badare a lungo a mia sorella!-
- Stai tranquilla, capisco benissimo. Ha solo 8 mesi, è così piccola … Vai pure, ci vediamo presto!-
Bill vide la ragazza correre via e fece una smorfia di disappunto.
Mentre scendeva le scale insieme agli altri membri del gruppo non riusciva a togliersi dalla testa la discussione avuta la mattina con Taylor e soprattutto l’intervento di Romy.
“Tutti erano lì che ridevano, Taylor mi fissava con quell’espressione orribile … e Romy ha preso le mie difese …”
Già da quella mattina in cui era stato con lei in infermeria Bill pensava che Romy fosse veramente una persona speciale per cui forse provava qualcosa di speciale. Ma siccome credeva che fosse solo una vaga impressione poco importante, fingeva di considerarla solo un’amica e lasciava stare. E raramente si ricordava che in realtà Romy era qualcosa di più grande per lui, anche se non se ne rendeva perfettamente conto.
Però, dopo che lei lo aveva difeso con Taylor, non poté più rimanere indifferente.
“Non posso starmene zitto … Devo dirle qualcosa!”
- Tom, vi raggiungo tra qualche minuto … -
Detto questo si lanciò giù per l’ultima rampa di scale alla ricerca di Romy.
- Dove sei … Dove sei … - sussurrava tra sé.
Appena fuori dall’edificio riuscì a vederla sul marciapiede di fronte.
- ROMY!!!-
Ma lei camminava svelta verso la fermata del pullman senza sentirlo.
Bill cominciò a correre come un fulmine, senza speranza che qualcuno potesse fermarlo. Non avrebbe avuto pace se non la avesse raggiunta e l’avesse ringraziata come si deve.
“Glielo devo dire … Glielo devo dire …”

… ich lauf durch die Strassen …
… durch die Wüsten …
… bis zu dir …



Attraversò la trafficatissima strada e corse come un matto finché non le fu dietro.
- Romy!!-
Finalmente lei si girò e sorpresa di trovarsi il cantante davanti si immobilizzò.
- Bill? Che c’è?? Hai un fiatone … -
Lui sentì gli angoli della bocca allargarsi automaticamente in un soddisfatto sorriso.
- Volevo … Sì, volevo ringraziarti … per quello che hai fatto stamattina … Grazie mille!-
Lei arrossì di colpo e abbassando lo sguardo rispose:
- Di niente, figurati … E hai corso così tanto solamente per dirmelo?-
Bill ammutolì.
“L’ho fatto davvero?”
Era sul serio arrivato al punto di correre fino allo sfinimento in mezzo al traffico col rischio di essere investito … per un semplice grazie?
- Sì … Ci tenevo … - fece lui arrossendo un pochino.
- Beh, comunque prego. Non potevo permettere a Taylor di prenderti in giro!-
Lui annuì felice, estremamente riconoscente.
- Ora devo andare, però … Ci vediamo la prossima settimana. Buona domenica!-
Con un sorriso la ragazza salì sul pullman appena arrivato, mentre Bill la salutava con la mano.
Il crestato sorrise e pensò che senza di lei non sarebbe uscito vivo da quell’istituto, quel giorno.
- Grazie, Romy … -

__________

N.B.
Talvolta, in corsivo, metto alcune frasi di "Kampf der Liebe", la canzone che mi ha ispirata maggiormente per questa ff... se volete metto la traduzione in spoiler ogni volta che troverete una citazione... =D
 
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AirinVein
view post Posted on 14/10/2010, 13:13




*_* *_* *_*...amo romy !!


quella taylor :mazza:
 
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ELIOTbynight
view post Posted on 16/10/2010, 14:52




Hahaha XD
Me postaaa ^^
___________

Ottavo capitolo: Glück, Rache ... und einen Stern (Felicità, vendetta … e una stella)

- Ah, non so proprio cosa mi abbia preso, Holly … -
- L’amore porta a fare delle cose incredibilmente grandi, sai?-
- Forse anche troppo! Chissà quanto morta mi vorrà adesso Taylor!-
- Lascia stare Taylor, non può farti nulla di male … -
La domenica pomeriggio Romy era sola in casa con la sorellina. Mentre la piccola Selenia giocava con un peluche nella culla, Holly e Romy chiacchieravano del più e del meno. O meglio, parlavano di cosa era successo il giorno prima.
- E Bill come ha reagito??-
- Sapessi!!! All’uscita da scuola stavo per prendere il pullman, quando è arrivato Bill con un fiatone assurdo. Poi mi ha detto che ci teneva a ringraziarmi per averlo difeso e di aver corso fino da me per dirmelo!-
- Oh cielo, ma è stato dolcissimo!!-
- Lo so … -
La ragazza abbracciò il cuscino rosso che teneva sul letto vicino a lei e sospirò con aria sognante.
La libellula, appoggiata sulla testiera del letto, fece:
- Non ti sei ancora decisa a dirgli che la lettera gliel’hai scritta tu?-
Lei scosse la testa.
- Per il momento lasciamo le cose come stanno. Adesso voglio godermi l’amicizia di Bill, meglio posticipare una probabile delusione … -
- E chi ti dice che sarà una delusione?-
- Ti prego, non cominciare pure tu! Già Michelle continua a dirmi che qualche possibilità ce l’ho … Ma io non voglio illudermi, non voglio rovinare il bello dell’essere innamorata con un rifiuto da parte sua … -
- Insomma, vuoi goderti il momento? Preferiresti rimanere in disparte ad amarlo da lontano?-
Romy annuì.
- Forse è meglio così. Preferisco continuare a sognare e pensare che non mi amerà mai come lo amo io. Voglio fare la pessimista … Almeno il pessimismo non delude.-
Allora Holly capì che in fondo tutto ciò che voleva Romy era soltanto essere felice.
Però, guardando la sua faccia, Holly non era convinta che in quel momento Romy si sentisse proprio così.
Ad interrompere la conversazione ci fu l’improvviso vagito della piccola Selenia.
Romy si alzò dal letto e si avvicinò alla culla:
- Ehi sorellina, che succede??-
La bimba aveva perso il ciuccio, che era finito quasi vicino ai piedini.
- Ecco qua, piccola!- disse la ragazza sorridendo e ridandoglielo.
Vedendo il sorriso malinconico e forzato che Romy fece alla sorella, Holly non poté fare a meno di pensare una cosa.
“Chissà, magari scoprirà che il solo modo per essere felice è stare con Bill …”

A Taylor non dispiaceva fare shopping da sola. Passava interi pomeriggi nelle migliori boutique della città senza aver bisogno della compagnia di un’amica o semplicemente di qualcuno che la aiutasse a portare le borse piene di articoli firmati.
Stava uscendo dall’ennesimo ed affollato negozio di marca sistemandosi i RayBan luccicanti, quando dall’altra parte della strada vide Robert e il suo gruppo di ragazzi entrare in un pub. Non perse un attimo e senza aspettare il verde attraversò e li seguì.
Appena entrata arricciò il naso. Non le era mai piaciuto l’odore dell’alcol. Preferiva di gran lunga il fumo. Infatti si accese una sigaretta e con passo malizioso camminò fino al tavolo rotondo occupato dai suoi compagni di classe.
- Ehi, Raumschiff! Questo è l’ultimo posto in cui mi sarei aspettato di incontrarti!!- fece Robert guardandola dall’alto in basso.
Lei espirò una nuvola di fumo:
- Taglia corto, oggi non sono qui per pigliarvi per il culo, ma per proporvi un accordo … -
Tra quelli che dovevano essere tra i quattro e i sette ragazzi ci furono fischi di ammirazione e boati di sorpresa.
- Il primo sono io, pupa!- esclamò un biondino facendo ridere gli altri.
- Piantala, Steven! - lo rimproverò Robert. - Siamo tutt’orecchi … -
Taylor sorrise diabolica e si sedette sul tavolo accavallando le gambe.
- Si tratta della checca e dell’ochetta, ragazzi. Voglio vendicarmi!-
Robert appoggiò i piedi sul bordo del tavolo e disse:
- Continua, mi piace l’idea. Ragazzi, ascoltate!-
Distolti gli occhi dalle curve della ragazza, l’attenzione si concentrò sul suo piano.
Alla fine Robert e Taylor si strinsero la mano e giurarono che Bill e Romy avrebbero digerito una vendetta amara.

- Bill?-
Tom era stupito di vedere il fratello sveglio nel pieno della notte, tanto che si chiese come mai si era svegliato anche lui stesso.

… Schwarz ist der Tag …
… Ich halt mich wach …
… Rot ist der Kampf der Liebe …



Ah già, aveva sete.
- Sei sveglio anche tu?- domandò al cantante, che per dormire aveva lisciato i capelli.
Bill annuì con un sospiro. Nella scarsa luce proveniente dalla finestra si riusciva a scorgere la sua espressione dubbiosa.
- Vado a bere … - sentenziò il treccinato alzandosi.
Tom si trascinò lungo l’eterno corridoio fino all’enorme cucina, spalancò il frigo e si chiese:
“Come comincio?”
Voleva chiedere al gemello come mai quell’aria strana, ma voleva farlo con il maggior tatto possibile. Afferrò la bottiglia e bevve appoggiandosi alla porta del frigo chiuso. Dopo qualche sorso iniziò a mordicchiare il collo della bottiglia riflettendo a come cominciare la conversazione con Bill. Alla fine decise di provare a fare il filosofo, per quello che pensava di riuscire.
Si portò l’acqua in camera e quando arrivò, Bill era ancora seduto sul suo letto a gambe incrociate, il gomito appoggiato su un ginocchio e lo sguardo pensieroso rivolto alla finestra.
Tom fece, sedendosi di fronte a lui:
- Cos’ha il cielo di tanto interessante? Capisco se ci siano delle stelle da ammirare, ma stanotte è completamente nero.-
- Appunto.- sussurrò Bill. - Completamente nero. Come i miei pensieri in questo momento. Non una stella ad illuminarmi le idee!-
Dopo quella frase il chitarrista capì che la parola d’ordine era “confusione mentale”.
- E che genere di stella ti serve per schiarirti le idee?-
- Me ne serve soltanto una … -
- Fammi indovinare: Romy?-
Bill sbuffò e si sdraiò con un tonfo della testa sul cuscino.
- Ok, è Romy … - disse il chitarrista spostandosi sul suo letto. - Di che si tratta esattamente?-
- Devo vederla.-
Tom si girò a pancia in giù:
- Uh, il fratellino è innamorato!-
- Aspetta, aspetta … - fece il cantante. - Non parlare ancora di amore, solo quando domani la vedrò capirò bene che cosa provo.-
Il treccinato sorrise. La situazione lo lasciava tra il divertito e l’intenerito. Un po’ più la seconda.
- E mi manca … - aggiunse Bill fissando il soffitto.
- E’ in gamba, vero?-
- Caspita, Tom, che domande fai??- esclamò il cantante. - Ieri mi ha salvato da una tremenda figuraccia!-
L’ex rasta annuì:
- Già. E’ l’unica che riesce a tener testa a Taylor. E’ fenomenale! Sa difenderti bene, eh?-
- Sì. E’ decisa, determinata … ma contemporaneamente è … -
- … timida e gentile.-
Bill si girò verso Tom e si sorrisero. Adoravano finirsi le frasi.
Il cantante proseguì:
- Un’altra cosa che mi piace di lei è che … -
- … è seria e solare allo stesso tempo.-
Bill si mise a braccia conserte e sorrise scuotendo la testa, sempre guardando Tom.
- E’ un po’ simile a me … - disse il chitarrista girandosi a pancia in su. - Come io e te ci completiamo, tu e Romy vi completate.-
Il gemello si fece serissimo:
- Tom, nessuno mi completerà mai come te. Lo sai.-
- Può darsi … - rispose l’altro. - Ma Romy è un caso particolare, no?-
Il fratello sorrise senza rispondere, notando che fuori dalla finestra era comparsa una stella.
- Vivitela!- continuò Tom.
Bill si rigirò verso di lui e sottovoce disse:
- Grazie, fratellone … -
 
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AirinVein
view post Posted on 17/10/2010, 09:56




oddio che vuole fare Taylor???? paura paura paura paura.....
Bill innamorato!!!*_*

continua continua continua!
 
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ELIOTbynight
view post Posted on 19/10/2010, 17:23




Continuooo ^^
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Nono capitolo: die Sicherheit auf einen Blick (la certezza in uno sguardo)
*

- Facciamo presto Flammar, tra dieci minuti suona la campana!-
- Romy … dieci minuti sono quattro delle nostre ore! L’hai dimenticato?-
- Giusto, hai ragione! Perdonami, ma ultimamente non ci sto con la testa!-
- Lo so io dov’è la sua testa, ihihih!- fece Holly.
- Ssssh! Non possiamo farci scoprire!-
Romy, Holly e Flo erano appostati dietro un cassonetto della spazzatura, in uno dei tanti vicoli della città degli Umanoidi. Il leader, come l’erede già sapeva, aveva intercettato uno degli umanoidi Convertiti che conosceva il luogo dove si nascondeva Litio. Nella stessa conversazione ascoltata di nascosto da Flammar si era scoperto che quel vicolo era uno dei posti concordati dai Convertiti per scambiarsi informazioni. E così i tre erano finiti lì, in mezzo a vecchi bulloni e parti del corpo fuori uso.
- Holly, come mai questo posto è pieno di orecchie, dita e altri arti meccanici?-
- Che discarica, eh? Sai, come voi umani vi fratturate le ossa agli umanoidi si rompono i circuiti. Capita sempre più spesso, negli ultimi tempi. Le parti del corpo possono perdere subito il funzionamento oppure cominciano a muoversi da sole senza controllo. Questi sono sintomi di un particolare ingranaggio che non funziona più ed è da cambiare. I pezzi rotti costituiscono proprio la maggior parte della spazzatura umanoide, come vedi!-
Romy annuì comprendendo la situazione.
Ad un certo punto si udirono delle voci provenienti da sinistra.
- Ragazze, arriva qualcuno!- sussurrò il leader accovacciandosi di più.
Immediatamente Holly e Romy si fecero piccole piccole accanto ai bidoni. Sarebbe stato difficile scoprirli.
- Gunther, hai intenzione di farmi aspettare ancora per molto??- esclamò scocciato uno degli umanoidi che stavano arrivando.
- Vorrei vedere te con una gamba quasi fuori uso!- rispose l’altro.
Flammar osò sbirciare da dietro un bidone di spazzatura e riconobbe tra i due il Convertito che aveva identificato.
- E’ lui … Si chiama Jon ed è il più alto dei due … - mormorò Flo.
Romy focalizzò l’attenzione dapprima su Jon, poi osservò anche l’altro robot e notò che all’altezza del ginocchio destro c’era un grosso buco da cui si potevano vedere i circuiti assottigliati.
- Accipicchia, fa impressione!- disse sottovoce l’erede.
Holly commentò a sua volta:
- Lo so. I fili si sono tirati e rischiano di spezzarsi da un momento all’altro!-
I due Convertiti si guardarono intorno e Jon disse:
- Non credo che troveremo vecchie gambe destre funzionanti qui. Siamo nel quartiere più agiato della città, qui gli umanoidi possono permettersi un corpo da favola!-
- Già!- commentò l’umanoide ferito. - Ma non importa, dopo due settimane mi sono più che abituato, anche se starei decisamente meglio con una gamba nuova … -
- Hai ragione, Litio è il più tirchio che abbia mai conosciuto! Dice “Tranquilli, miei fidati robot, quando ne avrete bisogno avrete tutti i pezzi di ricambio che volete!”. Come se avesse almeno una volta mantenuto le sue promesse!-
- Lo penso anch’io, Jon. L’unica promessa che può mantenere è quella di farci fuori se passiamo dalla parte dei buoni! Bah!!-
Romy ebbe i brividi. La situazione era davvero drammatica, anche dal punto di vista dei Convertiti.
- Che poi non si lamenti se non facciamo bene il nostro lavoro! Hai sentito cosa è successo ai tre fratelli Hunger?-
- Certo, ne parlano tutti in città. Non sapevo nemmeno che Flammar avesse già eletto la sua erede! Chissà Litio come avrà appreso la notizia … Ma non l’avrà presa bene, vero?-
- Martin, uno dei suoi assistenti più fidati, mi ha detto che è infuriato come mai lo era stato!-
Holly bisbigliò tra sé:
- Aspetta di trovartela di fronte, Litio! Romy è un fenomeno strepitoso!-
La ragazza sorrise divertita, poi vide che i due umanoidi si avvicinarono ai bidoni dietro cui era nascosta con Flo e Holly. Quasi smise di respirare dal terrore.
- Ma adesso basta chiacchiere, Gunther. Ti ho portato qui perché devo parlarti dei prossimi attacchi.-
- Spara, compare!-
La libellula, il leader e l’erede aguzzarono le orecchie.
- Dieci di noi saranno alla fabbrica di cuori domani sera alle 19. Dobbiamo rubare i cuori migliori. Litio vuole aumentarci di numero.-
Romy deglutì. Sapeva a cosa si riferivano. Ricordò quando chiese a Holly come facevano gli Umanoidi ad avere un cuore e la libellula le rispose che di nascosto andavano nel mondo umano e rubavano i cuori della gente morta, così grazie a questa fabbrica impiantavano i cuori nei robot, creando la versione robotica della persona che precedentemente possedeva il cuore.
- Ho capito. Devo avvisare gli altri?-
- Dì loro di presentarsi stanotte al confine nord. Io e altri Convertiti privilegiati sceglieremo gli scagnozzi più abili. Litio non ci sarà … -
- Ma perché Litio non si fa mai vivo?? Per le questioni pratiche non c‘è mai!-
- Queste sono faccende top secret. E adesso vai, non c’è un minuto da perdere!-
Dapprima Gunther esitò, ma poi sbuffò e si allontanò zoppicando. Jon rimase in piedi vicino ai bidoni, tenendo Flammar e le ragazze col fiato sospeso. Alla fine cominciò a correre nella direzione opposta, girandosi più volte.
Appena vide che girò a destra alla fine del vicolo, Romy si alzò.
- Seguiamolo! Dobbiamo scoprire dove è diretto!!-
Holly le svolazzò subito dietro.
- Ro, sei impazzita? Se ti becca sei morta! Litio non avrà pietà!-
- Non mi interessa, ormai mi so trasformare benissimo e non ho paura!-
- Vai con lei, Holly, non può rimanere sola … - consigliò Flo. - Io, intanto, andrò alla fabbrica di cuori e avvertirò gli operai di sospendere il lavoro domani. Andate e state attente!-
La libellula obbedì e seguì Jon insieme a Romy.
- Dov’è andato?- chiese appena raggiunse la ragazza alla fine del vicolo.
- E’ entrato in quella ferramenta … - rispose Romy indicando un negozio dall’altra parte della strada.
Con nonchalance per non dare nell’occhio sbirciarono dietro alla vetrina. Jon disse qualcosa al commesso, che lo fece andare dietro al bancone e lo guidò nel retro.
- E’ un Convertito anche lui, secondo me.- fece Romy.
La piccola amica disse, cominciando già ad emettere vapore:
- Ci conviene andarcene. Questa zona non è tra le più tranquille … Dirò a Flammar quello che abbiamo visto.-
- D’accordo. A presto, Holly!-
Detto questo Romy scomparve lasciando posto ad uno sbuffo di vapore.

- Odio il lunedì!- ripeté Romy per l’ennesima volta fissando il 5 di geostoria appena firmato dalla prof sul libretto.
- Io te l’avevo detto, ieri, che oggi ci sarebbe stata l’interrogazione. Ma tu avevi altre cavolate a cui pensare, vero?!-
- Come puoi chiamarle cavolate, Michi?? Si tratta de … -
“Si tratta degli Umanoidi, che rischiano di essere tutti distrutti a causa di un malvagio tiranno!”
- Si tratta … di Bill … e Bill non è certo una cavolata!!-
- Non ho detto questo.-
La campanella suonò annunciando l’inizio della seconda ora.
- A proposito, la tua cara cresta è in ritardo anche oggi!-
- Non me lo ricordare … - fece Romy girandosi ansiosa verso la porta.
Sperava con tutto il cuore che Bill fosse per l’ennesima volta in ritardo e che entrasse alla seconda unità oraria come al solito.
“Ti prego, entra … Voglio vederti spuntare da quella porta, adesso!”
Quasi ad esaudire il suo desiderio, appena la professoressa mise la mano sulla maniglia, se la sentì strappare via dalla persona che stava aprendo la porta da fuori.
- Kaulitz! Ancora in ritardo??-
Romy fece un saltello sulla sedia e percepì una strana … cosa all’altezza del cuore.
- Professoressa, le giuro che non capiterà più! O almeno non così spesso … -
Bill entrò in classe e si guardò subito attorno.
“Dov’è? Devo assolutamente veder …”
Contatto.
I loro occhi si incrociarono.
E fu una tempesta di scintille, luci, dolci rumori e sensazioni diverse.
Un vortice di piaceri e dolori.

… du tust mir gut …
… du tust mir weh …
… ich bin im Kampf der Liebe …



Il nocciola si mescolava allo smeraldo, l’indecisione con la certezza.
Tutto fu chiaro.
… Era amore.
Già, peccato che erano troppo occupati a pensare a loro stessi per considerare l’eventualità che l’altro o l’altra potesse ricambiare quei sentimenti.
Bill sorrise.
- Ciao, Romy!-
- Ciao, Bill … Ancora in ritardo, eh?-
- Eh, che ci vuoi fare? Stamattina la sveglia non ha fatto il suo dovere!-
Romy ridacchiò e si alzò afferrando lo zaino.
- Ragazzi, il prof di inglese ci aspetta sopra!- esclamò uno dei due rappresentanti di classe.
Michelle, seguendo il resto della classe verso l’uscita dell’aula, fece l’occhiolino all‘amica rimasta indietro con Bill.
- Sai, ultimamente ho mille pensieri in testa … - disse Bill avviandosi. - Non riesco proprio ad immaginare chi potrebbe essere l’autrice della lettera che ho ricevuto!-
Lei roteò gli occhi e distolse lo sguardo dal cantante, facendo finta di niente.
- Sono curiosissimo perché mi ha scritto delle cose davvero … - scosse la testa meravigliato solo a pensarci. - Mi stavo commuovendo, lo sai? Persino Tom si è astenuto dal prendermi in giro, anche lui ha capito che è una cosa seria!-
Romy sussultò. Le cose che aveva scritto a Bill gli erano piaciute! Si limitò a sorridere discretamente, senza farsi notare troppo.
- Voglio scoprire presto chi è!- esclamò Bill radioso.
Romy osservò:
- Dev’essere una ragazza davvero molto innamorata … -
Prima di iniziare a salire Bill si fermò ai piedi del primo scalino, con gli occhi bassi.
Romy se ne accorse, a metà rampa si girò e domandò:
- Cosa c’è?-
- … Per caso sei tu?-
Lei si irrigidì e non seppe cosa rispondere.
“Glielo dico … o no?”
Dopo qualche attimo Bill ridacchiò e fece:
- Non puoi essere tu, scusami. L’autrice ha il nome che comincia per T. Non me l’hai scritta tu quella lettera, vero?-
Romy era nel panico. Un triste e disperato panico. Sentì la tentazione di rivelargli tutto, ma senza un motivo particolare esitò e la bocca le si chiuse in modo ermetico. Eppure voleva parlare, sapeva che mantenere quel segreto non era giusto. Purtroppo, però, non poteva stare lì a pensarci ancora per molto, perché Bill aspettava una risposta con un sorrisino tenero stampato in faccia.
- Certo … che no!!- rispose lei infine facendo una risatina forzata.
Si girò e riprese a salire le scale, preoccupatissima. Intanto il cantante la seguì sospirando.
“Non può essere lei … Purtroppo non lo è.”
 
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AirinVein
view post Posted on 19/10/2010, 18:43




perchè Romy non gli ha detto che è stata lei?????? Continua!!!!!!!!!!!!!!!!
 
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ELIOTbynight
view post Posted on 23/10/2010, 16:51




Eh, perchè non si sente sicura e ha paura...
Proseguo =)
_____________

Decimo capitolo: die Erpressung (il ricatto)
*

L’atmosfera era fortunatamente tranquilla in quel momento nei giardini pubblici. I robottini giocavano e correvano di qua e di là spensierati, sembravano ignari della brutta situazione in cui stavano vivendo.
In realtà lo sapevano eccome. E Romy se ne rese conto presto quando, mentre stava chiacchierando con Holly seduta su un muretto, le si avvicinò una piccola umanoide.
- Ciao!- esclamò lei con le mani dietro la schiena.
L’erede era sorpresa di trovarsi improvvisamente davanti una bimba così piccola e allo stesso tempo così audace.
Sorridendo, rispose:
- Ciao, piccolina! Ti stai divertendo?-
- Sì, vicino allo scivolo ci sono tutti i miei amici … - disse la bambina girandosi e indicando gli amichetti in questione. - Tu sei Romy, l’erede di Flammar … giusto?-
- Esatto, sono io!- fece la ragazza.
- Volevo ringraziarti per aver spaventato i tre fratelli Hunger. Sono tre cattivi che un po’ di tempo fa hanno distrutto la mia casa … -
Romy si spaventò.
- Hanno addirittura distrutto la vostra casa?? Che infami!! E adesso tu e la tua famiglia dove vivete?-
- Siamo ospiti di un amico di mio papà … Ma stiamo bene. Ero contentissima quando sei riuscita a far paura a quei tre cattivoni!!-
- Sei molto gentile, ma non credo di aver fatto loro paura. Forse sono scappati per avvertire Litio che adesso ci sono anch’io in circolazione!-
La piccola umanoide si avvicinò a Romy e la abbracciò.
- Sei la nostra unica speranza … Per favore Romy, non voglio più sentire quei brutti rumori la notte, non voglio più vedere i miei amici piangere perché i loro genitori sono stati portati via … Non voglio che vengano portati via anche i miei genitori … ti prego … -
Romy si commosse e strinse forte la bimba. Non avrebbe tollerato di più tutta quella sofferenza.
- Stai tranquilla, piccola … Questa brutta guerra finirà. E’ una promessa.-
La bambina si staccò, sorrise e tornò a giocare coi suoi amichetti.
Osservandola, Romy chiese a Holly:
- E’ normale che io abbia l’impressione di averla già vista pur incontrandola per la prima volta?-
La libellula annuì.
- E’ Ionela, la bambina che qualche settimana fa è morta a causa di mafia nei dintorni della tua città … Hanno usato presto il suo cuore, a quanto pare!-
- Hai ragione, la notizia era su tutti i telegiornali!! … Che impressione!-
Romy ripensò a quanto detto dalla piccola Ionela. Dietro quei visi sorridenti da bambini innocenti, quei piccoli umanoidi nascondevano la grande paura di rimanere soli. E se i bambini stavano così, Romy poteva immaginarsi tutti gli altri umanoidi quanto potessero soffrire!
- Holly, non ce la faccio più … Io vado da Flammar.-
L’erede scese dal muretto e camminò a passo veloce verso la strada principale.
Holly la seguì e disse preoccupata:
- Che intenzioni hai?-
- … Devo trovare Litio. Subito!-

Bill stava uscendo dalla panetteria vicino ai giardini pubblici con un’invitante e calda brioche al cioccolato in bocca, quando Robert e la sua banda lo videro da lontano.
- Eccolo, è lui. Si riconosce benissimo anche senza cresta, con cappuccio e occhiali neri. Ormai quella checca è inconfondibile, ihihih!- fece Steven prima di sputare a terra.
Robert si scrocchiò le dita:
- Ragazzi, Raumschiff è stata chiara. Quello di oggi è solo un avvertimento.-
Gli altri cinque ragazzi annuirono e si staccarono dal muro, attendendo istruzioni dal boss.
- Andiamoci piano, per ora … e se vedete il fratello in giro, non esitate ad avvisarmi!-
La banda non perse altro tempo. A poche centinaia di metri c’era il condominio dove Bill e il fratello vivevano. A fianco a loro vivevano Georg e Gustav; al piano superiore, l’ultimo, c’era lo studio di registrazione con una sala prove.
Il cantante aveva tutta l’intenzione di rientrare velocemente prima che qualcuno lo riconoscesse, ma il gruppo di Robert lo precedette in men che non si dica, arrivando al portone prima di lui.
Riconobbe subito da lontano i suoi compagni di scuola e si impiantò sul marciapiede con l’ultimo boccone di brioche ancora in bocca.
“Che qualcuno mi dica che non sono qui per me …” pensò disperatamente.
- Cosa ti succede, Kaulitz? Ti è andato il boccone di traverso??- esclamò Robert avvicinandosi.
Bill inghiottì rischiando di strozzarsi e gli venne spontaneo fare qualche passettino indietro.
Un ragazzo col codino lo provocò:
- Non avrai paura, checca!?-
A mezzo metro dalla schiena di Bill c’era il semaforo; alla sua destra uno stretto marciapiede che portava al retro del palazzo. Ci lanciò una rapida occhiata, meditando di scappare da quella parte.
- Co-cosa volete da me??- fece tentando di nascondere la sua preoccupazione.
- Calmati, calmati. Mica mordiamo, eheheh!- disse Robert.
A vedere quello sguardo malvagiamente divertito, Bill cominciò seriamente ad avere paura. Senza pensarci un secondo di più iniziò a correre.
Un altro componente della banda urlò:
- Torna qui, Kaulitz!-
Venne presto seguito da tutto il gruppo e corse come un dannato fino al portoncino sul retro.
“Accidenti, le chiavi! Dove sono?”
Il tempo di sentire l’atteso freddo metallico delle chiavi nella tasca della felpa che il cantante sentì i passi concitati dei ragazzi dietro di sé e si immobilizzò preso dal panico.
Calò un breve e teso silenzio, poi Bill si girò lentamente e mormorò:
- Ditemi … che cosa volete da me … -
Robert avanzò fino ad arrivargli ad un palmo di naso.
- Apri bene quelle orecchie, superstar … Domani mattina fatti trovare in classe in orario o sarà peggio per te!!-
- Perché?- osò chiedere Bill.
- Porta la tua insulsa letterina romantica … e non ti azzardare a chiederti il motivo, o ti ritrovi appeso al lampadario dell‘armadio delle scope dove fanno avanti e indietro i bidelli!-
Il cantante annuì precipitosamente, sperando di convincerli.
- Mi raccomando, Kaulitz … Puntuale, domani!-
Bill appoggiò la schiena al portoncino, fissando terrorizzato la banda andarsene.
“Come mai vogliono la mia lettera?” si domandò preoccupato.

- Romy, tu sei matta! Hai ascoltato la conversazione di Jon e Gunther, se Litio è spietato già con i suoi seguaci, non oso immaginare cosa potrebbe fare a te!-
L’erede si girò verso Holly con espressione adirata.
- Non ne posso più!! Non ce la faccio a vedere gli Umanoidi soffrire! Devo metter fine a tutto questo adesso! Humanoid!-
In poco tempo Romy si trasformò in umanoide, sotto gli occhi rassegnati del leader e di Holly.
- Tu non sai a cosa stai andando incontro, Romy!- provò a dirle ancora la libellula.
- Holly, ti prego … - fece la ragazza con tono amaro. - So quello che faccio.-
La piccola amica sospirò, mentre Flammar camminò verso la finestra e guardò fuori.
- Se proprio insisti … Vai pure. Ma Holly verrà con te.-
- D’accordo, Flo.-
Romy uscì dal palazzo seguita silenziosamente dalla libellula e in poco tempo raggiunsero il negozio di ferramenta dove sospettavano ci fossero dei Convertiti.
- Va bene, Romy. Ma se succede qualcosa non dare la colpa a me!- fece Holly un po’ innervosita.
L’erede rispose:
- Figurati, so benissimo che la responsabilità è tutta mia! Speriamo solo che qui riusciamo a trovare degli indizi utili per il ritrovamento di Litio … -
Romy entrò col cuore in gola. Non c’era nessuno dietro al banco. La ragazza si guardò intorno, poi decise di entrare nella porta del retro. Intanto Holly si appoggiò alla spalla dell’erede, preoccupata e tacita.
Con gran sorpresa notarono che non c’era nessuno nemmeno nel retro.
- Dev’esserci un trucco … da qualche parte … - pensò ad alta voce Romy.
La libellula si alzò in volo e si appoggiò per terra su una specie di anello.
- Guarda qua! Forse è una botola … -
Romy si abbassò e tentò di sollevare un eventuale coperchio, senza riuscirci. Passò una mano sul pavimento e scoprì che sotto uno spesso strato di polvere c’era effettivamente una botola.
- E’ evidente che non possiamo aprirla così … Ci sarà qualcosa come una chiave, non so … -
Proprio in quel momento si sentì il campanello della porta d’entrata. Stava arrivando qualcuno!
- Accidenti, Holly, dobbiamo andarcene!!-
- Premi il cerchio che hai sull’ombelico, sbrigati!-
Romy eseguì, senza neanche chiedere a che cosa servisse.
- Perfetto!- sussurrò Holly volando verso la porta e tendendo l’orecchio per ascoltare. - Appiattisciti contro il muro e non muoverti … -
- Cosa??-
Subito il commesso entrò nel retro e stranamente prese una scatola di chiodi facendo finta che Romy e Holly non ci fossero.
Appena uscì, Romy chiese spiegazioni alla libellula con lo sguardo.
- E’ andata bene … Sei invisibile!-
- Invisibile?? Davvero??-
- La tua pelle è diventata meglio di uno specchio … Io, però, sono in grado di vederti. Sai, ho degli occhi speciali!-
- … Fantastico!-
- Dai, usciamo da quella finestra!- disse Holly indicando la finestra al fondo della stanza. - E‘ pericoloso rimanere qui, potrebbero scoprirci.-
- Va bene, torneremo in un momento più tranquillo!-

Georg leccò un altro pezzo di pizza e si preparò a lanciarlo verso i suoi compagni.
- Allora, chi è il prossimo??-
- Non certo io!- fece Bill alzandosi. - Io me ne vado di là … Mi è passato l’appetito … -
Dapprima gli altri tre alzarono le spalle e continuarono a ridere per conto loro, ma in realtà a Tom non era passata inosservata l’espressione ansiosa del fratello, nascosta poco bene da un sorrisetto forzato.
- Qualcosa non mi convince … Se non vi dispiace voglio parlare un momento con Bill … -
Il bassista e il batterista alzarono le sopracciglia, sorpresi. Ma non chiesero spiegazioni.
Il treccinato andò in camera sua e del gemello, sicuro di trovarlo lì.
Chiese, prima di aprire la porta:
- Bill? Va tutto bene?-
Immediatamente Tom si rese conto che era una domanda stupida e che non poteva andare tutto bene se Bill si era alzato da tavola senza toccare cibo.
Aprì la porta. Bill era in piedi vicino alla finestra e guardava fuori.
- Bill … Cos’hai?-
Il cantante si girò verso il fratello e sospirò. Poi afferrò la lettera appoggiata sul davanzale, quella lettera che tanto lo aveva fatto emozionare. Se la rigirò tra le mani pensieroso, sotto gli occhi studiosi di Tom.
Quest’ultimo domandò, dopo qualche attimo:
- Hai capito di chi è?-
L’altro scosse lentamente la testa.
- Sono preoccupato per qualcos’altro … - disse. - Oggi Robert e i suoi sono venuti da me sotto casa e mi hanno minacciato dicendomi di portar loro la lettera domani mattina a scuola … -
- E hai intenzione di accontentarli?-
- Non lo so. Ci tengo davvero tanto a questa lettera … Chiunque me l’abbia scritta non voglio perderla.-
- Ma perché la vogliono?-
- Già … Bella domanda!-
 
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AirinVein
view post Posted on 24/10/2010, 12:02




io fossi in Bill non la porterei la lettera!!!
Spero in Romy !!
continua continua continua!!
 
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ELIOTbynight
view post Posted on 28/10/2010, 16:15




Eliot aggiorna ;) E in questo chappy vi mando fuori di testa!!
Se solo ci fossero più lettori... T__T
_____________

Undicesimo capitolo: Liebe und Sorgen (amore e preoccupazioni)
*

Romy era seduta sulle scale, con lo sguardo oltre la ringhiera da cui si poteva vedere chi entrava a scuola. A fianco a lei, sulla spalla, stava appoggiata Holly.
- Flammar non ce la fa da solo. Ieri sera ha avuto una crisi di panico … -
- Davvero?- domandò preoccupata la ragazza girandosi verso la piccola amica.
- Sì. Se ne stava seduto sulla sua poltrona con la testa tra le mani e le ginocchia al petto. Tremava, singhiozzava, a volte piangeva. Quando si è ripreso, dopo circa un’ora, mi ha detto che la guerra gli sta causando molto stress e teme di non riuscire a reggere. Sai, lui ha una salute molto fragile … -
- Ma Flammar non può abbandonare il suo popolo. Non può lasciare tutto nelle mie mani! Sono ancora troppo inesperta, non sono ancora pronta ad affrontare una cosa così grande come la guerra. Ci ho riflettuto … In effetti ha ragione Flo. Non bisogna correre troppo. Ho ancora molto da imparare.-
- Spero vivamente che tutto questo finisca presto … Senza di te non ce la faremo mai, Romy … Tu non abbandonerai gli Umanoidi, vero?-
- Per niente al mondo, Holly. Sarò sempre dalla vostra parte.-
Romy tornò a fissare le scale, sospirando. E in quel momento ringraziò Holly per il pregio di riuscire a cambiare argomento velocemente.
- Secondo me, però, c’è qualcos’altro che ti tormenta … Problemi con Bill?-
- Ho una brutta sensazione.- rispose. - Non vedo l’ora di vederlo salire, ho l’impressione che stia per succedergli qualcosa di spiacevole … -

Bill arrivò puntuale. Alle 8 era davanti alla scuola e sentendo il suono della campanella aumentò il passo verso il portone. Ma si sentì improvvisamente tirare da dietro per la borsa a tracolla.
- Frena il passo, Kaulitz!- fece Robert senza mollarlo. - L’hai portata?-
Il cantante si girò colto di sorpresa. Frugò nelle tasche e prese la lettera.
- Perfetto … Adesso consegnamela, se non vuoi che sia costretto a mandarti in classe con un occhio più nero di quanto lo è già!-
I “discepoli” di Robert, stavolta solo in tre, risero a crepapelle per quella tremenda battuta.
Bill capì con qualche secondo di ritardo che si riferiva al trucco e fece una smorfia di disgusto.
- Ehi … - inaspettatamente Robert lo afferrò per il colletto della giacca. - Cos’hai da guardare in quel modo?-
Bill, che quella mattina si era alzato con un po‘ di coraggio in più, disse ironicamente:
- Huhuhuuu, il bulletto si sente provocato! Povero me, guarda che chiamo mio fratello, sai??-
Per tutta risposta il crestato venne violentemente sbattuto sulla metà del portone chiuso, Robert che lo teneva per il colletto con tutte e due le mani. Dopo un attimo di panico si riprese e sentì l’altro gridargli in faccia:
- Cuciti la bocca, checca!-
- Credi che non l’abbia capito?- fece Bill senza intimorirsi troppo. - Anche Tom stesso si è accorto che gli lecchi il culo!!-
- Piantala di fare il gradasso e consegnami subito la lettera!!-
- Ok, ok. La pianto … -
Robert lo lasciò e prese di mano la lettera che Bill aveva ancora in mano, la intascò e fece per allontanarsi sputando a terra.
- E poi sarei io il gradasso!- replicò Bill girandosi per entrare a scuola.
Robert perse la pazienza e camminò velocemente di nuovo verso il cantante.
- Brutto figlio di … -
- Calma, Robert, calma. Per ora basta così!-
Bill si bloccò stupito. Non riuscì a credere alle sue orecchie e ancor di più a credere che quella persona potesse essere coinvolta in quella situazione.
Si girò, ma Robert e la sua banda erano già spariti, insieme alla voce che aveva stupito Bill.
“Taylor?”

Nell’intervallo Bill si affacciò alla finestra e cominciò a pensare. Pensava alla brutta situazione in cui era coinvolto, si chiedeva cosa potesse servire la sua lettera a Robert e soprattutto cosa c’entrava Taylor. Tutte quelle preoccupazioni insieme gli mettevano angoscia e non ebbe più voglia di parlare con nessuno.
Romy lo osservava dispiaciuta appoggiata allo stipite della porta, senza avere il coraggio di andare lì e domandargli cos’aveva.
Tom entrò in classe di ritorno dal suo giretto al bar e annunciò soddisfatto:
- Ragazzi, la prossima è un’ora buca!! Garantita dall’operatrice del piano!-
I compagni rimasti in aula esultarono, mentre Romy si limitò a sorridere. Il treccinato notò la reazione della ragazza, si appoggiò al muro vicino a lei e fece un cenno di saluto.
- Oh, ciao Tom … - ricambiò lei.
- E’ tutto a posto?-
Romy annuì, poi dopo qualche attimo di esitazione fece:
- Sai dirmi che cos’ha Bill? Non mi piace vederlo in quello stato … -
L’altro ridacchiò:
- Perché andare a chiederglielo se lo so già?-
- Siete così telepatici … - disse Romy sorridendo.
- E’ il tipico sesto senso da gemelli!- fece Tom orgoglioso.
Il chitarrista osservò per qualche momento lo sguardo dispiaciuto di Romy, poi domandò:
- Se sei così curiosa, perché non glielo chiedi tu?-
Lei lo guardò perplessa. Tom continuò:
- Chissà, magari sei proprio tu l’unica persona che potrebbe tirare su il morale di mio fratello!-
Divertito, Tom si allontanò sotto gli occhi sorpresi di Romy.
“Io?”
Intanto il cantante era sempre più sconfortato.
“E adesso cosa faccio? Affronto Robert o continuo a fare quello che vuole? Ho paura che con la lettera nelle sue mani possa combinare qualcosa di spiacevole … Beh, meno male che ho pensato a scrivermene una copia, così posso rileggerla quante volte voglio!”
Con un sospiro appoggiò il mento sulla mano destra e il gomito sul davanzale.
Sopra di lui stava Holly, intenta ad osservarlo. Romy se ne accorse e le fece segno di avvicinarsi.
- Quando sei arrivata?- sussurrò la ragazza appena la libellula fu sulla sua spalla.
- Tesoro, avrai confuso i palpiti del tuo cuore impazzito per Bill con la sensazione di calore che senti quando arrivo!-
- Sì, può darsi!- rispose Romy compiaciuta dall’idea.
- Sai, non piace neanche a me vederlo così preoccupato … Perché non segui il consiglio di Tom e non vai da lui?-
- Cosa ti fa pensare che la situazione con me migliori?-
- Ma quanto sei pessimista! Che ti succede oggi??-
- Sarà l’assenza di Michelle … Riesce sempre a tirarmi su di morale!-
- E ti direbbe anche di andare da Bill e chiedergli che ha!-
- Holly, dai … -
- Dai cosa?? Coraggio, fagli tornare il sorriso!-
Un ennesimo sguardo all’aria ansiosa di Bill e Romy finalmente cedette.
- E va bene ... ma tu non vieni!-
Holly scomparve, mentre la ragazza camminava ancora un po’ incerta verso la finestra. Era proprio dietro di lui quando la campana di fine ricreazione suonò. D’impulso a Bill venne da girarsi e vide Romy.
- Ehilà … tutto bene?-
- Tu, piuttosto, come stai?- disse Romy appoggiandosi a fianco a lui.
Il cantante alzò gli occhi al cielo:
- Problemi, problemi, problemi … Un po’ di tutti i generi … -
- Capisco. Anche io sono in una situazione critica … Hai trovato l’autrice della lettera?-
Bill scosse tristemente la testa.
Romy provò una tale compassione che il desiderio di dirgli la verità iniziò di nuovo a farsi sentire. E anche forte.
“Ma se glielo dico cosa succederà? E se Taylor si fa viva? Accidenti, che faccio??”
- Romy?-
- … Sì?-
Lui teneva la testa bassa, fissando il cortile della scuola. Lei tenne gli occhi fissi su di lui, aspettandosi di tutto.
- Prima che succedano altri guai … Voglio dirti una cosa … -
La ragazza tacque e rimase in attesa. Ma fu un’attesa moralmente lunga e pesante, anche se durò pochi secondi.
- Romy, io … io ti amo!-
A quel punto Bill si voltò verso di lei con espressione seria. In realtà gli occhi esprimevano tante altre cose, fuorché serietà.
Romy incrociò ancora una volta quei dolcissimi occhi. Tutto ciò che percepì fu il sordo e ritmico battito del suo cuore che aumentava.
Ora lo sapeva. Bill la amava. E questo avrebbe potuto risolvere tantissime complicazioni. Sapeva che Bill era coinvolto in una brutta faccenda e sapeva anche che solo lei poteva risolvere i suoi problemi.
Ma in quel momento non pensò a Taylor, non pensò alla lettera, non pensò nemmeno a Michelle che le avrebbe sicuramente rifilato un bel “te l’avevo detto” e non pensò neanche agli Umanoidi.
Pensò a quell’abbraccio in infermeria che le fece capire i suoi sentimenti, pensò a quando Bill le chiese se era davvero lei l’autrice della lettera e lei aveva risposto di no, pensò a quando lo aveva difeso dall’acidità di Taylor e pensò a quando, dopo la scuola, Bill la rincorse col fiatone solamente per ringraziarla.
Mai avrebbe immaginato che quei momenti apparentemente banali sarebbero stati speciali anche per lui.
- Romy … Semmai scoprirò chi è l’autrice della lettera le dirò queste parole … “Ti ringrazio di cuore, ciò che hai scritto mi ha fatto davvero piacere. Ma ti prego di perdonarmi, perché io amo un’altra ragazza. E’ l’unica che, oltre a mio fratello, è in grado di completarmi. Si chiama Romy Treiben e la amo con tutto me stesso.”-
Bill non riusciva a distogliere lo sguardo da lei. Non era mai stato tanto innamorato e non lo sarebbe mai stato in quel modo in tutta la sua vita, probabilmente.
Romy stava per dirgli qualcosa, stava per cedere, stava per dirgli tutta la verità … quando Bill si sentì afferrare per una spalla e venne sbalzato improvvisamente indietro.
- La resa dei conti!- esclamò Robert trascinandolo contro la lavagna.
Tom si alzò e si precipitò ad aiutare il fratello, ma due compari di Robert lo immobilizzarono contro la sedia. Anche Georg e Gustav, che provarono a fare la stessa cosa, vennero trattenuti ai loro posti.
- Cosa hai intenzione di fare?!?- esclamò il chitarrista infuriato.
- Robert farà esattamente ciò che gli dirò io … - fece Taylor sedendosi maliziosamente sulla cattedra vuota.
Romy pensò, stringendo i pugni:
“Strega … Torcetegli un capello e vi pentirete di essere nati!”
 
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AirinVein
view post Posted on 30/10/2010, 12:48




ecco...e ora che succede ??? ma romy lo dice o no a bill di aver scritto la lettera..semplificherebbe le cose (forse)


finalmente Bill si è dichiarato !!
 
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ELIOTbynight
view post Posted on 2/11/2010, 16:09




Hehe... uno dei miei capitoli preferiti questo! Il motivo si può capire...
Ah, oggi la ff compie un anno esatto *-* Auguri Kampf!!
Ho cominciato a scriverla la sera del 2 novembre scorso, ispirata da un sogno che avevo fatto qualche notte precedente... Cosa avevo sognato? Il prologo <3
Beh, andiamo avanti... e con questo capitolo giuro che vi mando fuori di testa!!!
Se solo ci fosse qualcuno in più che leggesse T_T
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Dodicesimo capitolo ein Kampf um zusammen zu sein (una battaglia per stare insieme)
*

Romy cercò di non perdere la calma e di non fare mosse azzardate. Con Taylor non si sapeva mai cosa poteva succedere, soprattutto tenendo Bill in pugno tramite Robert. Rimase in piedi vicino alla finestra senza muoversi.
- Allora … - fece Raumschiff mettendosi comoda sulla cattedra. - Cosa stai aspettando, Treiben? Non vieni a togliere dai guai la tua checca preferita?-
Bill intervenne subito, esclamando:
- Lascia perdere, Romy, non ne vale la pena! Posso cavarmela benis … -
Improvvisamente al cantante mancò il fiato dal dolore. Robert gli aveva rapidamente rifilato una ginocchiata sulla pancia, troncandogli la frase.
Romy vide la sua espressione addolorata e sentì gli occhi gonfiarsi, come se stesse per piangere. Ma si trattenne e rivolse un’occhiata rabbiosa a Taylor.
- Bravissimo, Rob … - disse quest’ultima sporgendosi verso di lui.
Robert e Taylor si scambiarono un rumoroso bacio esageratamente bagnato e tutta la classe alzò un boato di disgusto. Anche Bill e Romy si girarono dall’altra parte per non vedere quella roba. Ad esprimere un commento da parte di tutti fu Tom, ancora bloccato per le braccia.
- Che terribile slinguazzata!-
Taylor is staccò e guardò il chitarrista con cattiveria. Arrogantemente gli fece:
- Ringrazia che oggi non sono qui per te, Kaulitz, altrimenti potresti esserci tu al posto mio o di Robert, la prossima volta!-
- BLEAH!- gridarono Tom e Robert scandalizzati.
- Tornando a noi … e a questa … -
Sotto gli occhi stupefatti e spaventati di Romy, Taylor tirò fuori la lettera e se la sventolò come fosse un ventaglio.
- Credo che con quel minimo di cervello che ti rimane tu abbia già capito cosa intendo fare con questa bella letterina romantica, vero?- continuò.
Romy rimase ferma in preda al panico, senza sapere cosa fare.
“Sapevo che c’era Taylor di mezzo! Povero Bill … Che guai ha dovuto passare per colpa mia?? Sono stata davvero un’idiota!”
Bill, immobile contro la lavagna sempre trattenuto da Robert, cercò una risposta nell’espressione di Romy.
- Ro … Che cosa sta dicendo?-
- Le cose sono due, Treiben!- esclamò Taylor. - O accetti di tacere ogni volta che avrai a che fare con me … o questa lettera farà una brutta fine!-
A quel punto, in cui tutto sembrava andare veramente male, proprio per questo motivo Romy si rese conto che non poteva andare peggio. Al contrario, da lì in poi poteva solo andare meglio.
E c’era un modo ben preciso per risolvere la situazione.
- … E se decido di confessare?-
Alta tensione nell’aula. Taylor tacque allibita, mentre Romy fece alcuni passi in avanti.
Guardando il crestato disse, dispiaciuta:
- Bill, è stata tutta colpa mia. Avrei dovuto dirtelo subito … L’ho scritta io la lettera!-
Raumschiff fece una smorfia di spavento, intanto Bill strabuzzò gli occhi stupito.
- Ora che Bill sa la verità puoi farne quello che vuoi, della lettera!- fece Romy a Taylor convinta.
L’altra chiuse gli occhi a fessura e sibilò:
- Sei una bambina … che crede di essere abbastanza cresciuta da poter parlare con i grandi … -
Romy rassicurò Bill con lo sguardo, come per dirgli “andrà tutto bene”. Intanto Taylor scese dalla cattedra e picchiò i tacchi sul pavimento avvicinandosi a Romy con espressione malvagia.
- Chi ti credi di essere, Treiben? Pensi forse che non mi sarei aspettata la tua reazione?-
Ad un cenno di Taylor, Robert afferrò Bill per il colletto della maglia e lo sbatté selvaggiamente contro la lavagna. Avendo battuto forte la testa il crestato si portò una mano alla nuca, gemendo di dolore.
Romy sentì subito le lacrime inumidirle gli occhi. Non ce la faceva a vedere Bill soffrire, soprattutto per colpa sua.
“Solo io posso salvarlo … Non preoccuparti, amore mio, ti porterò via da qui!”
Taylor fece la lettera a pezzi, ormai non ne aveva più bisogno, e disse, perfida:
- Robert è prontissimo, sai? Se non vuoi che il tuo Kaulitz non si faccia male ulteriormente, le prossime volte che avrai a che fare con me dovrai tacere e farti umiliare … Ci siamo capite?-
Romy stava cercando un momento propizio per distrarre Robert e liberare Bill, quando un violento rumore ruppe l’atmosfera tesa che si era appena creata.
Tom si era scrollato di torno i due amici di Robert che lo trattenevano, fece cadere la sedia ai loro piedi per evitare di essere preso di nuovo causando quell’enorme fracasso e in men che non si dica fu davanti a Taylor.
- A prescindere dal fatto che Romy sarà umiliata da te o meno, con tutto il rispetto per lei … -
- … Non fa nulla, Tom!- esclamò lei entusiasta del suo intervento.
Sotto la faccia inorridita di Raumschiff, il treccinato proseguì:
- In ogni caso nessuno deve osare toccare mio fratello con un dito.-
Detto questo fece spostare Taylor con una leggera spinta e si diresse verso Robert scrocchiandosi le dita. Quando gli fu di fronte, Robert mollò la presa dalla maglia di Bill lasciandolo andare e fissò Tom terrorizzato.
- Tutto chiaro?-
Ringraziato il cielo di essere libero, il cantante fece per andare verso Romy, ma Taylor lo afferrò per i capelli.
- Oh no, con te non ho ancora finito, bastardo!!-
- Ahio, mi fai maleeeee!- si lamentò Bill.
Romy cercò di togliere le mani di Taylor dalla cresta di Bill, urlando:
- Lascialo, lascialo andare!!!-
Approfittando di quell’attimo di distrazione Robert fece per tirare un pugno a Tom, che venne prontamente schivato e rimandato indietro. Tra il bullo e il chitarrista scoppiò una violenta lite, a cui si unirono altri ragazzi che volevano difendere Robert. Così anche Georg e Gustav andarono ad aiutare Tom, aumentando il caos che stava nascendo nella classe.
- Fermi! Rob!!! Rob, stai bene?!?- strillò Taylor cercando di vederlo dietro agli altri.
In mezzo a tutta quella confusione Romy prese per mano Bill e lo trascinò fuori dall’aula.
- Vieni, andiamocene via!-
Finalmente, svelti come schegge, i due uscirono da quella stanza infernale.
- Ehi, quei due idioti se ne sono andati!!- gridò Raumschiff in tutta quella cagnara.
Fortunatamente, prima che qualcuno potesse farsi male sul serio, entrò il professore di supplenza che fece accomodare tutti ai loro posti.
Si erano appena seduti tutti e tre vicini, quando Georg e Gustav videro Tom tirare fuori il cellulare dalla tasca e leggere un sms.
“Grazie ragazzi! Vi dobbiamo un favore!!”

Affaticati per la lunga corsa per le scale, i due ragazzi si appoggiarono stravolti alle colonne vicino all’atrio. Dietro di loro c’era il cortile e davanti avevano il portone d’ingresso della scuola.
- Cribbio, non ci mollava più!- disse Romy esasperata.
Bill intascò il telefonino, avendo appena finito di inviare il messaggio.
- Se non ci fosse stato Tom credo che avrei già un occhio nero!- rise lui.
- E’ vero!- fece la ragazza sollevata. - Ma comunque sia stai bene? Quando ti ho visto scontrare la testa contro la lavagna sbattuto in quel modo … -
Romy non riuscì a finire la frase, Bill si era improvvisamente avvicinato e le diede un rapido bacino sulla guancia.
Di colpo Romy ricordò il sogno.
… Identico.
Stessa dinamica, stessa fluidità dei movimenti, persino la stessa guancia, stessa espressione dolce da parte di lui e stessa reazione da parte di lei: senza parole.
Bill si appoggiò al muro di fianco e cominciò ad osservarla, sorridendo.
- Ho temuto … il peggio … - proseguì lei non appena si riprese.
Il crestato scosse la testa e disse:
- Grazie infinite, Romy. E’ la seconda volta che mi difendi. Non lo dimenticherò mai e te ne sarò per sempre grato.-
Romy provò a pensare per un momento a cosa sarebbe potuto succedere se Tom non fosse intervenuto. Già si immaginava il suo Bill svenuto che veniva portato via in barella, pieno di lividi e ferite …
Sentendosi anche un po’ patetica per aver esagerato con l’immaginazione, provò comunque paura e d’impulso si strinse forte a Bill.
- Non mi devi ringraziare … E’ stata colpa mia se ti sei trovato in questo brutto guaio!-
Stringendola di più, l’altro rispose:
- No, che dici? La colpa non è certo tua. E poi ho finalmente scoperto chi è l’autrice della lettera … -
Romy si staccò e abbassò gli occhi, imbarazzatissima.
Bill cercò il suo sguardo e con dolcezza le chiese:
- Romy … sei davvero tu che mi hai scritto quella lettera?-
La ragazza annuì, arrossendo di colpo.
- E perché hai firmato con T.R.? … Un momento, T.R. … -
- … sta per “Treiben Romy”. Capisci ora perché ho combinato un pasticcio?-
Bill finalmente capì. Guardò Romy sorpreso ed impressionato.
- Mi potrai mai perdonare per tutti i guai che ti ho causato?- fece lei tirando su leggermente la testa.
Lui sorrise e le rispose, avvicinandosi e afferrandole il mento con due dita:
- Mi farei picchiare da Robert altre cento volte … per te.-
E con lo sguardo perso di una tipica ragazza innamorata, Romy si avvicinò a sua volta e i due si scambiarono un dolce ed appassionato bacio.
La loro mente si cancellò, la pressione che avevano sulle spalle dovuta a tutti i problemi passati si dissolse e all’unisono mandarono mentalmente tutto al diavolo.
Tutto ciò che contava era il fatto che finalmente Bill e Romy potevano stare insieme ed entrambi si convinsero che quell’amore avrebbe dato loro la forza di affrontare ogni cosa.
Erano abbracciati, Bill la teneva fra le braccia come per proteggerla, come per ricambiare tutto ciò che Romy aveva fatto per lui. Intanto lei gli accarezzava il viso con il dorso della mano.
Quando si staccarono, e per staccarsi si intende un centimetro che separava i loro nasi, Romy sussurrò:
- Ti amo tanto, Bill … -
- Mi hai rubato le parole di bocca, Ro!- rispose lui sottovoce.
Sorridendo, Romy mise la testa nel petto di Bill, appoggiando una mano appena sotto il collo. Il cantante chiuse gli occhi e la cullò teneramente, sospirando felice.
- Come tu mi hai difeso, io ti difenderò, Romy … Lo prometto.-
- Sì, Bill. Anch’io te lo prometto.-

… Wir schliessen unsern Pakt …
… Ich kämpf für dich und du für mich …
… für immer …


 
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AirinVein
view post Posted on 2/11/2010, 20:25




awwwwww *_* dolcissima la parte amorosa tra Bill e Romy...
che bastardi Taylor e Robert......

auguroni per il primo anno d'età !!!!!!

continuerà vero ?? certo....
 
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95 replies since 29/9/2010, 15:09   787 views
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