Ciotta, sei gentilissima, grazie mille!!
Airin, quando avrò abbastanza tempo mi leggerò la tua ficcy =) intanto vielen dank per il commento ^^
Bene... io posterei xD
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Settimo capitolo: Das Missverständnis (L’equivoco)Romy si sentiva piuttosto tranquilla mentre saliva sul pullman per tornare a casa. Soprattutto perché non lo prendeva con Bill e se lui si fosse accorto della lettera alla fine delle lezioni non avrebbe potuto incrociarla per chiederle spiegazioni.
A parte questo era calma grazie al fatto di aver firmato solo con le iniziali. Nonostante la scenata di Holly, pensava che fosse stata una buona idea.
Ma la mattina seguente a scuola capì come mai la libellula aveva invece ragione.
- Oh, no! Che cosa ho fatto?!?- esclamò all’improvviso entrando in classe con Michelle.
- Cosa? Che succede, Ro?- chiese la bionda sorpresa.
- Michelle, credo di aver combinato un disastro!!!- disse la mora mettendosi le mani nei capelli.
Michi appoggiò il suo zaino e quello di Romy sui loro banchi e fece:
- Ehi, calmati e dimmi che è successo … -
Romy sospirò:
- Hai presente la lettera?-
- Certamente! Perché?-
- Ho firmato mettendo solo le mie iniziali!-
- Davvero? … e qual è il problema? Secondo me hai fatto bene mettendo solo R.T., per correre meno rischi!-
- Veramente ho messo T.R. ed ecco perché ho combinato un casino!-
- T.R.?-
Michelle ci pensò un attimo e in un lampo capì anche lei.
- Oh no, Romy!!!-
- Sono morta, fottuta, stecchita, fatta a fette! E adesso??-
Nemmeno l’amica sapeva cosa fare.
- Non ci resta che sperare che Bill non se ne sia accorto o che non abbia ancora letto la lettera!-
- Sì, figurati … -
Infatti Bill, come le due ragazze temevano, entrò in classe con un’inquietante espressione scandalizzata stampata in viso. Nonostante le parole confortanti del fratello e degli altri componenti della band, l’ansia e l’imbarazzo del cantante non si placavano.
Ma qual’era il motivo di tanta disperazione?
La risposta entrò in aula proprio al suono della campanella.
Taylor Raumschiff.
Romy cominciò a odiarsi per l’errore commesso: mai le sarebbe venuto in mente che firmando con T.R. Bill avrebbe pensato che il mittente della lettera fosse la bisbetica Taylor.
Si sedette al proprio banco con la testa fra le mani, la fedele Michelle accanto preoccupata anche lei.
- Va bene, vado, va bene … - disse Bill avvicinandosi all’antipatica presunta autrice della lettera.
Taylor era seduta sul suo banco con le gambe accavallate, intenta a limarsi le unghie. Il crestato si fermò un attimo a guardarla: il suo sguardo si posò sugli stivali di pelle e sulle gambe snelle avvolte nelle calze a rete, per poi alzarsi sul bacino, sul generoso petto e per fermarsi sui capelli lunghi, ricci e castani scuri. Rabbrividì.
- T-Taylor … Ascolta, ti dovrei dire una-una cosa … -
La ragazza alzò a malapena gli occhi dalle dita, giusto per capire chi le stava parlando.
Romy cominciò a mordersi una matita, pregando che il professore arrivasse in quell’istante.
Ma non arrivò e Bill proseguì:
- So che … che tu provi certe cose … pe-però … Io, cioè … Insomma, non è … -
Non sapeva come formulare la frase e quando si accorse che stava balbettando iniziò a sudare freddo. In più si sentì maggiormente imbarazzato perché i compagni presero a ridacchiare.
- Ehm … Insomma, cioè … Que-quello che voglio dire … -
Taylor, in maniera estremamente arrogante, fece segno a Bill di venire al punto, senza dire una parola.
Romy fissò la “rivale” con rabbia, quasi sul punto di rompere la matita con le mani.
Bill stava per aggiungere qualcosa, ma Robert, pazzo bulletto leccapiedi del chitarrista, fece:
- Ihih, guardate! La checca si è preso una cotta per la peppia e non sa come dirglielo, poverino, ahahahah!-
I maschi seduti dietro di lui risero a ruota, facendo spaventare il povero Bill, sempre più scoraggiato.
- Zitti voi, ragazzi!!- esclamò con un cenno dell’indice Taylor scendendo dal banco. - Sentiamo cosa ha da dirmi la checca in questione … -
Il rumore della matita di Romy che si rompeva fu completamente ignorato, infatti l’attenzione di tutti era sul leader dei TH.
- Vedi … C-ciò che provo per te … non è … Ah, è così difficile … -
Per Bill era una cosa seria. Lui aveva sempre odiato ferire la gente come pensava di stare per fare.
Ma l’improvvisa risatina stridula di Taylor fermò completamente le sue intenzioni di voler continuare a parlare.
- Senti, non voglio avere niente a che fare con te, quindi risparmia il fiato!-
Robert e la sua schiera di ragazzi risero ancora, stavolta con più gusto.
- Ma aspetta!- tentò di dire Bill. - Ho letto la lettera e … -
La riccia sbottò, sorpresa:
- Eh? Quale lettera?-
Il cantante era perplesso. Non gliel’aveva inviata lei?
- Non inventarti storie per incantarmi, verme, tanto non funziona!- aggiunse Taylor, facendolo sentire definitivamente ed effettivamente un verme.
Romy non ce la fece più e si sentì
obbligata a prendere le difese del
suo Bill.
- Scusa, chi sarebbe il verme?!?- esclamò alzandosi sbattendo le mani sul banco.
A passo spedito raggiunse rapidamente Taylor sotto gli occhi stupiti della classe e soprattutto di Bill.
- Ullallà, è arrivata l’ochetta!- sbottò l’altra superando il cantante per andare incontro a Romy.
Quest’ultima ribatté:
- Ha parlato … Guarda, la voce di un’oca, in confronto alla tua, è musica per le mie orecchie!!-
Tutti, tranne i TH, Romy, Taylor e Michelle, alzarono un boato di sorpresa.
Taylor si ricordò improvvisamente di cosa era capace Romy, di quanto fosse furba e di quanto potesse essere facile per lei metterla in ridicolo. Si morse il labbro inferiore nervosamente, non sapendo sul momento cosa rispondere.
Bill, ancora sconvolto, le chiese:
- Aspetta, quindi non sei stata tu a scrivermi una lettera?-
- Certo che no!- fece lei in modo arrogante. -E perché avrei dovuto??-
- Beh, ho visto le tue iniziali e ho pensato che … -
- Ah, ma piantala!!-
- Taylor, smettila! Non vedi che lo fai star male?- esclamò Romy fissando il cantante con poco nascosta preoccupazione.
E in effetti, anche se era sollevato dal fatto che quella peppia non gli andava affatto dietro, Bill ci era rimasto male per la sua reazione poco carina e Romy faceva bene a preoccuparsi per lui.
- Senti, io non so nemmeno perché ti sei intromessa, né chi te ne ha dato il permesso, quindi taci!!-
Romy non sopportò un secondo di più l’arroganza di Taylor e sentì la rabbia invaderla.
Si avvicinò e disse:
- Primo. Sono una fan dei Tokio Hotel e difenderli da una vipera come te mi sembra il minimo per ringraziarli di esistere … -
Secondo boato da parte della classe, mentre Bill e la band sorrisero lusingati.
- Secondo. Bill non ha il diritto di essere preso in giro per una cosa che ritiene importante, quindi devi smetterla di rispondergli male … -
“Vai così, Romy, vai così!” pensò Michelle.
- E terzo … -
A Taylor si accese una lampadina.
Se qualcuno aveva veramente mandato una lettera a Bill e il mittente aveva le sue stesse iniziali, l’unica che avrebbe potuto essere era colei che aveva davanti. In fondo era l’unica a provare una speciale devozione per il cantante.
Decise di sfruttare la situazione.
- … Terzo cosa?? Meglio se stai zitta, piccola sciocca, altrimenti ci guadagni poco!-
Romy stava per aggiungere qualcosa, ma il professore entrò in aula e quando vide le due ragazze in piedi con atteggiamenti poco amichevoli ordinò:
- Treiben e Raumschiff, ai vostri posti!-
Prima di allontanarsi, però, Taylor mormorò diabolicamente:
- Anzi, ci perderai soltanto!-
Romy la ignorò e tornò al suo banco, lasciando Bill meravigliato.
L’ultima campanella suonò, liberando Romy da quell’atmosfera pesante tipica dell’ora di matematica.
- Michelle, scusa se non ti aspetto, ma devo tornare a casa presto perché mia mamma deve uscire e non può badare a lungo a mia sorella!-
- Stai tranquilla, capisco benissimo. Ha solo 8 mesi, è così piccola … Vai pure, ci vediamo presto!-
Bill vide la ragazza correre via e fece una smorfia di disappunto.
Mentre scendeva le scale insieme agli altri membri del gruppo non riusciva a togliersi dalla testa la discussione avuta la mattina con Taylor e soprattutto l’intervento di Romy.
“Tutti erano lì che ridevano, Taylor mi fissava con quell’espressione orribile … e Romy ha preso le mie difese …”
Già da quella mattina in cui era stato con lei in infermeria Bill pensava che Romy fosse veramente una persona speciale per cui forse provava qualcosa di speciale. Ma siccome credeva che fosse solo una vaga impressione poco importante, fingeva di considerarla solo un’amica e lasciava stare. E raramente si ricordava che in realtà Romy era qualcosa di più grande per lui, anche se non se ne rendeva perfettamente conto.
Però, dopo che lei lo aveva difeso con Taylor, non poté più rimanere indifferente.
“Non posso starmene zitto … Devo dirle qualcosa!”
- Tom, vi raggiungo tra qualche minuto … -
Detto questo si lanciò giù per l’ultima rampa di scale alla ricerca di Romy.
- Dove sei … Dove sei … - sussurrava tra sé.
Appena fuori dall’edificio riuscì a vederla sul marciapiede di fronte.
- ROMY!!!-
Ma lei camminava svelta verso la fermata del pullman senza sentirlo.
Bill cominciò a correre come un fulmine, senza speranza che qualcuno potesse fermarlo. Non avrebbe avuto pace se non la avesse raggiunta e l’avesse ringraziata come si deve.
“Glielo devo dire … Glielo devo dire …”
… ich lauf durch die Strassen …
… durch die Wüsten …
… bis zu dir …
Attraversò la trafficatissima strada e corse come un matto finché non le fu dietro.
- Romy!!-
Finalmente lei si girò e sorpresa di trovarsi il cantante davanti si immobilizzò.
- Bill? Che c’è?? Hai un fiatone … -
Lui sentì gli angoli della bocca allargarsi automaticamente in un soddisfatto sorriso.
- Volevo … Sì, volevo ringraziarti … per quello che hai fatto stamattina … Grazie mille!-
Lei arrossì di colpo e abbassando lo sguardo rispose:
- Di niente, figurati … E hai corso così tanto solamente per dirmelo?-
Bill ammutolì.
“L’ho fatto davvero?”
Era sul serio arrivato al punto di correre fino allo sfinimento in mezzo al traffico col rischio di essere investito … per un semplice grazie?
- Sì … Ci tenevo … - fece lui arrossendo un pochino.
- Beh, comunque prego. Non potevo permettere a Taylor di prenderti in giro!-
Lui annuì felice, estremamente riconoscente.
- Ora devo andare, però … Ci vediamo la prossima settimana. Buona domenica!-
Con un sorriso la ragazza salì sul pullman appena arrivato, mentre Bill la salutava con la mano.
Il crestato sorrise e pensò che senza di lei non sarebbe uscito vivo da quell’istituto, quel giorno.
- Grazie, Romy … -
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N.B.
Talvolta, in corsivo, metto alcune frasi di "Kampf der Liebe", la canzone che mi ha ispirata maggiormente per questa ff... se volete metto la traduzione in spoiler ogni volta che troverete una citazione... =D