Buon Compleanno

« Older   Newer »
  Share  
,terry'
view post Posted on 13/12/2009, 11:22




CITAZIONE
-Geme ma hai visto?- mi diceva spalancando la bocca come era solita fare, allargando i suoi enormi occhi azzurri.

ROFL. scema.
vabè sei amore comunque eh sà, ma rimani un'idiota. :-tet:

Edited by ,terry' - 26/12/2009, 20:28
 
Top
Sasith90
view post Posted on 22/12/2009, 19:36




Ed ecco il nuovo capitolo :-tet:
E come sempre l'ho postato di getto :-tet:

CAPITOLO 4: UN ADDIO?



La città sfrecciava fuori da quei finestrini oscurati, l’auto si muoveva silenziosa per le strade deserte.
Ti capitava di vedere qui e là qualche compagnia che aveva bevuto una birra di troppo e si divertivan in lotte a palle di neve o qualche barbone che ciondolava qua e la alla ricerca di un posto caldo dove trovar ripare dal gelido inverno berlinese. Difatti non si trattava di quel freddo europeo al quale eravamo abituate, quello quasi umido che ti arriccia i capelli, ma uno di quelli che ti penetra lentamente nelle ossa, che ti debilita e ti fa camminare con il viso immerso in una sciarpa di lana.
Il paesaggio era innevato e riportava alla mente il Natale. Già, sarebbe stato Natale a breve e quell’anno io ed Ilenia l’avremmo trascorso insieme proprio li, in Germania.
Ma mai, proprio mai, avremmo pensato sarebbe finita così, in quella macchina, quella sera, con loro. Mi guardavo intorno, tastavo i sedili di pelle sotto i miei polpastrelli, analizzavo lo sguardo curioso dell’autista che ci guardava alquanto divertito dalla strana situazione, l’orologio sul display della radio spenta, il profilo di Bill al mio fianco quasi statuario… quasi come avessi paura di svegliarmi da un momento all’altro. Poi mi volta per guardare quello che era il mio unico punto fermo in quella situazione, ovvero Ilenia. La fissai per un po’, era li che fissava il paesaggio fuori dal finestrino; poi, quasi come se avesse sentito il mio appello silenzioso e disperato di aiuto, di voltò per incrociare così il mio sguardo.
Sgranò gli occhi, anche lei forse in ricerca di aiuto, allungando la mano per cercare la mia. Io l’afferrai e la strinsi, mentre i gemelli, seduti esattamente tra noi, guardarono quel gesto interdetti.
-Cavolo facciamo proprio paura… sì che Bill è struccato… - scherzò Tom.
Bill gli diede una gomitata nel fianco, sorridendo di sghembo e aggiungendo:
-Ragazze tranquille, quando arriveremo a destinazione vi chiameremo un taxi e tutto sarà finito…
Ilenia mi sorrise e rispose, come parlando tra se e se:
-Parla come se la situazione ci dispiacesse!
Io le sorrisi, stringendole la mano emozionata. Cioè in quel momento ero spalla spalla con Bill, il mio braccio sfiorava il suo petto, come quello di Ilenia sfiorava quello di Tom, ed eravamo chiuse in un’auto con quelli che erano tra i nostri idoli di sempre. Queste cose non accadono nemmeno nei film, cosa che se l’avessi raccontato a qualcuno non ci avrebbe mai creduto.
-Perché dici così? – le sorrise Tom malizioso, avvicinando quasi il suo viso a quello della ragazza, come mi aspettavo avrebbe fatto: Ilenia gliel’aveva servita su un piatto d’argento. Ilenia lo fissò un po’ intimidita e poi rispose:
-Bè di base anche noi siamo vostre fan, anche se non possiamo essere paragonate a quelle ragazzine isteriche di poco fa… sarai stato anche tu fan di qualche musicista… immaginati quindi una situazione del genere…
Tom fece finta di pensarci seriamente e poi rispose sorridendo:
-Be io ne avrei approfittato…
-Toooom.. – lo riprese il fratello di cui, nonostante si ostinasse a portare gli occhiali da sole, si notavano le sopracciglia aggrottate.
-Ragazzi qui c’è poco da scherzare. – intervenne freddamente Jost, impegnato da un po’ di tempo in un giro interminabile di chiamate a messaggi – Spero sinceramente quelle ragazze non abbiano scattato foto compromettenti! Dobbiamo solo ringraziare il signore che non ci fossero paparazzi in giro, altrimenti sarebbe successa una catastrofe. Ricordate chi siete…
-Non lo dimentichiamo mai David, sappiamo di non potercelo permettere… - rispose subito Tom, guardando in direzione del manager, mentre Bill fissava immobile il vuoto davanti a se.
Sentivo un clima freddo, gelido, come se la temperatura in auto fosse scesa e, forse sarà stata un’impressione, ma vidi il pugno di Bill stringersi in una morsa soffocante.
-Ma io non penso.. non ho visto flash o cellulari… o forse i cellulari si ma non penso abbiano fatto in tempo…- farfugliò Ilenia.
-Me lo auguro davvero, anche per voi ragazze…- rispose l’uomo – Siamo arrivati per fortuna…
Mi voltai e notai che l’auto stava rallentando davanti l’ingresso di un lussuosissimo ed illuminato hotel, proprio nel loro stile, che evidentemente aveva aperto la portineria solo per loro vista l’ora tarda.
-Eccoci qui… - rispose Bill allungandosi quasi su di me, e aprendomi la portiera. Io ero rimasta li immobile, mentre il suo profumo mi entrava nei polmoni.
La porta anteriore dell’automobile si aprì e mi affrettai a scendere dall’auto. David fece lo stesso e raggiunse gli altri che ci raggiungevano con l’altra auto.
Bill, Tom ed Ilenia uscirono ed io corsi al fianco della mia amica, abbracciandole il bacino con il braccio, in preda ad un quasi attacco di panico. Non volevo tutto finisse.
David tornò da noi con gli altri e ci avvisò che il taxi sarebbe arrivato a minuti; intanto, per non rischiare la paparazzata sventata qualche minuto prima, ci invitarono ad entrare nella hall ed attendere li.
La band fu molto carina e decise di rimanere ad aspettare con noi, nonostante i continui incitamenti del management nell’andare immediatamente nelle loro camere.
-Così avete sventato lo scoop! – sorrise Georg sorseggiando il suo caffè.
-Dai avrebbe portato ulteriore pubblicità!- scherzo Gustav.
-E la morte delle nostre nuove amiche… che bel regalo di Natale! – gli diede una pacca Tom tornando con le nostre bibite calde.
-Di chi è la cioccolata calda? – chiese il chitarrista porgendo la tazzina.
-Chi cazzo ha il coraggio di bere cioccolata calda or..- chiese Ilenia ma la interruppi prima che potesse concludere la domanda.
-E’ mia!
Lei si voltò sconvolta:
-Sara ma sei una fogna! Sono ormai le 5 del mattino e ti prendi una cioccolata calda?! Senza parole.
Tutti sorrisero, mentre io arrossii violentemente.
-Povera su… d’altronde anche io l’ho presa, il bar aveva poco da offrire… -aggiunse Bill prendendo la sua.
La mia amica ci fissò interdetta; sapevo cosa stava pensando e difatti aggiunse:
-Solo voi, SOLO VOI due potevate fare una cosa del genere. Ero sicura sareste andati molto d’accordo se mai vi foste incontrati! Ah, il destino… l’anima gemella…
Sospirò Ilenia, portandomi alla memoria la sua teoria secondo cui io e Bill eravamo anime gemelle perdute.
Io allora la fissai sorridendo, incrociando il suo sguardo che si illuminò capendo in anticipo quello che stavo per dire e implorando pietà con lo sguardo. Pietà che non ebbe.
-Vabbe Ilenia anche tu ti sei trovata bene con il fratello come avevo previsto io…
Lei arrossì, guardandomi con uno sguardo che diceva solo: “Ti odio”.
Ed ecco che improvvisamente le luci del nostro taxi illuminarono la stanza.
Una morsa mi attanagliò lo stomaco, stava finendo tutto. Quella serata così assurda, così inverosimile, era giunta al termine. E di certo non volevo.
Ilenia mi fissò mentre ci alzavamo, mi prese per mano e mi quasi trascinò da quel sogno.
Eravamo davanti le porte automatiche, che si aprivano e chiudevano dal momento che noi non ci decidevamo né ad uscire né a restare nella stanza.
-Beh… che dire… - prese la parola Bill - .. buon ritorno a casa e… buon natale!
No. Era davvero il momento del saluto ed io ero li a fissarlo con uno sguardo ebete. Perché era così dannatamente perfetto?
-Mamma che scandalo siamo… le mandiamo via così senza un regalo di natale… - sorrise Gustav, lasciandomi alquanto sorpresa. Parlava.
-Io un regalo in mente l’avevo ma mi sa che si è fatto tardi… non abbiamo tempo di “scartarlo” per bene… - ammiccò Tom ad Ilenia, che si girò verso di me sconvolta.
-Ma guarda non ci teniamo a scartare nessun regalo qui… - sorrise scettica la mia amica.
-Beh possiamo ancora fottere un souvenir all’albergo e spacciarlo per nostro… - suggerì Georg.
Bill quasi ci pensò seriamente e poi sorrise sadico, ma pensò abbandonò subito l’idea e tornò a guardarmi.
-Be un’idea non l’avete? Una cosa fattibile per rendere memorabile la serata – ridacchiò da solo alla sua battuta.
Io ci pensai seriamente su e poi mi venne un’idea. Stupida si, ma comunque una cosa che mi avrebbe resa felice più di ogni altra cosa.
-Ecco. Degli auguri. Anche se mandati con un messaggino anonimo. Sarebbero il regalo di Natale più bello che tu possa farmi…
Non so come trovai il coraggio di dire una cosa simile. Però sarebbe stato il TOP, come dicevam sempre io e Ilenia. Avere un messaggio nel tuo cellulare sapendo che è ti è stato mandato dalla tua star del cuore, da un tuo idolo… sarebbe la sensazione più bella del mondo.
Il cantante mi guardò sorpreso e già iniziavo ad aver paura che la mia proposta fosse stata troppo esagerata e presuntuosa.
Poi invece si voltò e si diresse verso il bancone della receptions, porgendosi in avanti e prendendo una penna ed un pezzo di carta.
-Avanti, spara il numero… - disse usando la schiena di Tom come scrittoio.
Io iniziai a balbettare il mio numero di telefono, ancora incredula.
-Ehi! Segnati anche quello della mora! – sottolineò Tom, piegato in due.
Sentii la mia amica deglutire, stringendomi la mano. Quando i numeri furono segnati, si voltarono tutti sorridenti per salutarci, con una stretta di mano.
-Allora… ci si sente presto… -sorrise Bill.
-Si… -risposi sorridendo.
-Addio... anzi no... non credo sia un addio... meglio un... "arrivederci"... - sorrise.
-Si arrivederci...
Guardai Ilenia, ci voltammo e attraversammo quella porta.
Il cuore in gola, il respiro accellerato. Il suono della portiera del taxi che si chiudeva fu peggio di un rumore assordante, che ti lacera l’animo.
Guardai Ilenia e, come se fossimo programmate per eseguire le stesse azioni, urlammo all’unisono, abbracciandoci e piangendo.
-Beh! Cos’è questo baccano a quest’ora?! – si lamentò il conducente.
-Si ci scusi… è che abbiamo vissuto un’esperianza abbastanza emozionante… - sospirai asciugando le lacrime.
-Direi… -annuì la mia amica fregandomi il fazzoletto.
-Be.. dove vi porto?- ci chiese spazientito e arreso l’uomo.
Dettare il nome della via di casa nostra fu molto più dura di quanto immaginavo.
Eravamo tornate alla realtà. Avevamo detto addio a quel sogno.
O almeno così credevamo.


-CONTINUA-



Edited by Sasith90 - 2/6/2010, 03:03
 
Top
,terry'
view post Posted on 22/12/2009, 20:03




quanto ti posso odiare? ♥
CITAZIONE
-Mamma che scandalo siamo… le mandiamo via così senza un regalo di natale… - sorrise Gustav, lasciandomi alquanto sorpresa. Parlava

RIDO.
 
Top
SKv89
view post Posted on 25/12/2009, 14:47




E' Stupenda!!!!!!!!!!

AH oh mio dio! cioè a pensarci bene non so cosa farei se incontrassi I TH in aereoporto!
Cavoli!
Una cosa la so. Avrei il cuore a mille.... ^^

Be continua presto
by Nuova lettrice... KIKI ^^
 
Top
Sasith90
view post Posted on 2/6/2010, 03:12




Si.
Lo so.
E' passato quasi mezz'anno dall'ultima volta che ho scritto un capitolo.
Però sono del tipo che ne scrive quando può e quando ha l'ispirazione XD
Stasera ci siamo XD
Non mi vien sonno e ho deciso che era tempo u.u
Spero vi piaccia :play:

CAPITOLO 5: NON PIANGERE



Ero distesa sul letto.
Guardavo il soffitto come in coma, quasi incosciente, inerme.
Era così bianco. Spesso mi chiedevo perchè non avessimo cercato un'appartamento un pò più colorato.
Forse perchè avevam preferito il buon gusto all'evidenziatore, eppure quasi me ne pentivo in quel momento.
Sentivo il fresco delle lenzuola sotto la mia pelle.
Fuori nevicava copiosamente, faceva davvero freddo, di quel freddo che ti entra direttamente nelle ossa, ed una piccola stufa aveva il compito di riscaldare la camera, senza riuscirvi pienamente.
-Sasi ho preparato della cioccolata... Sasi...
Alzai lo sguardo e trovai Ilenia ferma sulla soglia della nostra camera, con in mano una tazza fumante, che mi guardava avvilita.
-Grazie... - risposi tornando a fissare il soffitto.
La sentii sospirare ed avvicinarsi lentamente.
-Sara io capisco che stai male ma ormai è passata una settimana dal Natale e...
-Lo so Ilenia, lo so. Niente messaggio. Lo so benissimo, è la terza volta che me lo ripeti. Ma lo sai, sono testarda e capricciosa, e ora ci sto male...- dissi tirandomi su con i gomiti.
-Ma gemina anche io ci son rimasta male, cosa credi? Pensavo che almeno noi saremmo riuscite a... a... distinguerci... ma vabbè li capisco pure, ai loro occhi siamo solo fans...
Ilenia mi guardò, ma quasi con occhi spenti, tristi. Anche lei doveva esserci rimasta male ma lo manifestava di meno.
Mi mise una mano sulla spalla, scuotendomi un pò.
Già.
Era passata una settimana.
Sette giorni interminabili.
Dove ogni minima vibrazione dei nostri cellulari era diventata paranoia, una corsa sperando che i mittenti di quei messaggi ricevuti fossero persone del tutto fuori dal comune.
Eppure eran sempre gli stessi: mamma, papà, amici, pubblicità.
Ma non loro.
Quella sera, tornate a casa, avevam chiuso la porta d'entrata alle nostre spalle, senza smettere di piangere, facendolo in silenzio.
Quella notte i nostri singhiozzi erano gli unici a tenerci compagnia.
Non riuscivo a dormire bene, i ricordi di quei momenti passati con quelle stesse persone che per una vita hai visto su uno schermo, ascoltatene le voci tramite un cd, con cui hai condiviso attimi che non fossero concerti o comunque eventi che per loro erano solo lavoro, e che per una volta ti avevan dedicato le loro attenzioni, quelle sincere... bè, si entrava in un tunnel senza fine.
Era come se avessero succhiato via la mia solarità, il mio sorriso, la mia vita quotidiana.
Mi lasciai cadere nuovamente sul letto, e la mia amica poggiò la tazzina sul comodino, stendendosi al mio fianco, prendendomi per mano ed iniziando anche lei a fissare quel soffitto.
-Ilenia, loro erano li con noi.
-Lo so.
-Io ancora non posso crederci.
-Nemmeno io.
-Secondo te perchè l'hanno fatto?
Ilenia si voltò a fissarmi:
-Cosa intendi?
-Perchè ci hanno trattate così? Perchè poi darci false speranze?
-Ma Sara l'avran fatto perchè comunque non potevano liquidarci così... io c'ho creduto con tutto il cuore ma...
Calò il silenzio.
Entrambe forse eravamo stanche di riprendere quel discorso.
Una settimana forse era bastata.
-Bèh.. io vado in bagno. Ho trattenuto la pipì troppo a lungo per ammirare un triste soffitto facendomi castelli inesistenti nella mia mente!- dissi alzandomi di scatto.
Adesso poteva bastare.
-E la tua cioccolata?- mi chiese mettendosi a sedere sul bordo del letto, fissando la tazza ormai fresca.
-Bevila tu, non mi va... - dissi uscendo.
-Ma Sara mi fa ingrassare! Tutto sui fianchi! - iniziò a blaterare suo solito e decisi che era meglio lasciarla sola con i suoi problemi esistenziali.
Mi chiusi in bagno, accendendo lo stereo.
Basta silenzio.
La tavoletta era gelida e mi diede uno scossone.
Mi strinsi le mani e mi venne in mente che era proprio vero quello che si diceva: il bagno è il posto dove vengon prese le decisioni più importanti.
E io dovevo farla finita.
Dovevo ritenermi fin troppofortunata già per quello che era accaduto.
Ilenia era intanto tornata in cucina, borbottando tra se e se "e io la butto, di certo non la bevo, cioè no Ilenia è tutto culo, carboidrati, no no troppo lardume", quasi attendendo un parere positivo dalla tazza ai suoi mugulii.
-Sasi ti è squillato il cellulare!- mi avvisò subito dopo.
-Sarà la ricarica! Vedi un pò! - le urlai anzandomi.
Lo stereo era a volume abbastanza alto e non riuscivo a sentirla per bene.
-Cosa hai detto Ilenia?
-Ho detto che non è la Tim, è un numero strano! Anche il mio mi sa che ha squillato...
Un numero strano.
Forse nemmeno pensava a quello che urlava mentre si avvicinava in bagno.
Spalancai la porta, ritrovandomela davanti e togliendole il cellulare dalle mani.
-Ilenia...
-APRILO.
Il contenuto del messaggio era breve e conciso.
"Auguri di cuore a tutti noi. p.s. stasera Hotel Ritz alle 20? Cena ordinaria per farci perdonare. Scriveteci l'indirizzo e manderemo qualcuno a prendervi."
La mia mano iniziò a tremare.
Non potevo crederci.
No.
Avanti.
Chi avrebbe potuto?
-Ilenia no.- le sussurrai mentre mi abbracciava felice.
-Sara! Ma che diciii! Cosa no?! - mi chiese staccandomi per guardarmi negli occhi.
-Non può succedere a me.. a noi... - le dissi.
Mi sentivo sollevata.
Felice.
Ilenia mi sorrise:
-Non piangere...


Parallelamente, in un'altra realtà...


-E' una proposta inaudita.
Tuonò l'uomo sulla trentina superata, tamburellando nervoso con le dita.
-Ma glielo dobbiamo, e ormai è successo quello che è successo... meglio tenercele buone come amiche no? Andiamo sono solo ragazzine!
L'uomo fissò i due ragazzi seduti davanti a lui, ci pensò un attimo e rispose:
-Non hai tutti i torti... alla fine, come dici tu, sono solo fans... ma andateci cauti. Sapete come sono gli altri ma io mi fido di voi...
L'uomo raccolse le sue poche cose e lasciò la stanza.
-Credi davvero in quello che hai detto?
-Bill tu ci credi?
-No.
Bene, nemmeno io. Ma qualcosa dovevo pur inventarmi per ingraziarmi il suo consenso. Se aspettavo te stavam freschi...- sorrise il chitarrista.
-Cosa vorresti dire?- gli chiese il fratello mentre gli dava una spinta alzandosi.
-Tu piuttosto... Non dirmi che credi davvero a quella storia del "colpo di fulmine" che vai raccontando a tutti i giornali?
Il cantante ci pensò un attimo e poi sorrise:
-Può darsi. E poi parli tu? Non eri tu quello che si è ingraziato il consenso? Non mi sembri così indifferente alla cosa...
Il fratello sorrise.
-Bèh, potrebbe essere divertente...
-Tom...
-Non fare il santarellino della situazione ora!
Bill sorrise aprendo la porta:
-Veramente stavo per dirti di essere puntale, ma se la prendi sul personale...
Ed andò via ridendo, senza aspettare la risposta del fratello.
L'aspettava una lunga preparazione.
Sull'agenda aveva segnato una gradita cenetta per quella sera...

-CONTINUA-

 
Top
,terry'
view post Posted on 2/6/2010, 13:04




CITAZIONE
"e io la butto, di certo non la bevo, cioè no Ilenia è tutto culo, carboidrati, no no troppo lardume", quasi attendendo un parere positivo dalla tazza ai suoi mugulii.

Io a questo punto penso di essere morta x'D. Comunque no, sei pazza!
 
Top
Sasith90
view post Posted on 2/6/2010, 17:43




Sei tu.
A presto il seguito :kiss:
 
Top
billfurimmer95
view post Posted on 2/6/2010, 22:43




postaaa^_^
 
Top
Sasith90
view post Posted on 3/6/2010, 02:38




Nemmeno io credevo che avrei scritto questo capitolo così in fretta, eppure mi stò proprio gasando in questo periodo XD
Bè che dire:
Enjoy! :pon:

6 CAPITOLO: QUESTO E' UN SUICIDIO



Mi tremavano le mani.
Ero agitata.
Aprii di furia l'armadio, con i capelli bagnati che ancora gocciolavan sulla mia pelle.
-Sara per l'amor di dio copriti o ti prenderai un malanno!
Ilenia entrò in camera, già pronta e con la piastra in mano.
-Lo sapevo che dovevo farmi per prima la doccia!- esclamai iniziando ad analizzare i vari vestiti a mia disposizione.
-Sai benissimo che io ci metto una vita a prepararmi... preferisci tardare?
Mi disse inserendo la spina velocemente. Forse non ero l'unica ad essere nervosa.
-Ilenia per favore non mettertici anche tu che già qui ci sono i miei abiti a farmi perdere la pazienza!
-Geme calmati! Sembra che hai un aneurisma!
Si avvicinò a me, mettendomi le mani sulle spalle.
-Ora dobbiamo calmarci. Tutte e due. Ricordi? Dobbiamo sembrare persone serie...
-Si ma ma ma non posso riuscirci con la perfezione seduta davanti a me!- balbettai.
Le gambe mi tremavano, la saliva svaniva in un lampo al sol pensiero, il respiro accellerava.
Non poteva star succedendo.
A me.
No.
-Sara, abbiamo aspettato tanto. Vogliamo rovinare tutto? Io no, e tu? - mi chiede fissandomi nel profondo con i suoi grandi occhi azzurri.
-No... - risposi abbassando lo sguardo.
-Bene!- esclamò dandomi una pacca sulla nuca- Allora vestiti super carina, stasera Bill deve cadere ai tuoi piedi!
La guardai tornare alla sua piastra, e sorrisi tra me e me: ero fortunata nello star condividendo tutto quello con lei.
Mi voltai verso l'armadio: se lui sarebbe stato la perfezione, dovevo esserlo anche io.
Uscimmo di casa appena sentimmo il taxi suonare sotto la nostra finestra: Ilenia aveva tanto insistito ad andare così, diceva che faceva più raffinato che vedere arrivare due donne al volante, e forse ci avrebbero dato loro stessi uno strappo al ritorno.
Non ci volle molto ad arrivare ma in compenso la corsa ci costò più del previsto.
Le tensione iniziava a farsi sentire.
Ilenia mi prese per mano:
-Direi che possiamo entrare... qui fuori non ci aspetta nessuno, proviamo dentro!
Prima di entrare controllai il nostro riflesso sulla vetrata d'entrata: Ilenia aveva indossato un vestito blu scuro, che le scendeva morbido sui fianchi, risaltando il chiarore dei suoi occhi, mentre io avevo optato per un vestito rosso, che mi faceva sembrare un bambolina più del normale abbinato al cerchietto che avevo in testa.
In portineri ci chiesero subito chi fossimo, dovevan essere abituati alle fans che cercavano di trovare i loro idoli.
-Siamo qui per vedere i Tokio Hotel... cioè speriamo ci siano, sà ci hanno invitato...- tentò di articolare Ilenia.
-Certo. Ci crediamo tutti. Sai quante ragazzine come voi vengon qui tirate a lucido, sperando di poter passare inosservate? - la zittì una donna non troppo matura, sulla trentina, che la guardava interdetta, scrutandoci dalla testa ai piedi.
In quel momento vedemmo arrivare un uomo vestito formalmente che ci chiese i nostri nomi e, una volta ricevuta risposta, ci chiese di seguirlo.
Ovviamente non battemmo ciglio ed ubbidimmo in silenzio.
Strinsi forte la mano della mia amica, eravamo agitate, sentivo la sua sudare nella mia.
L'uomo ci fece accomodare in un salone molto luminoso grazie ai grandi lampadari in cristallo che dondolavan dal soffitto, con moquette rossa velluto e con diverse piante a decorare l'ambiente.
C'era un buon profumo nell'aria e notai un lungo buffet in fondo alla sala.
Avanzammo lentamente, mentre Ilenia si addentrava nell'ambiente a lunghi passi.
-Eccole!- sentii improvvisamente bisbigliare.
Ci voltammo e trovammo un intero tavolo riservatoci, con la band al completo seduta.
Sentivo i loro occhi addossi che ci osservavano, volevo sparire.
-Sara. Tette e culo in fuori, pancia in dentro. E soprattutto passo deciso. - mi bisbigliò la mia amica stringendomi la mano.
Puntai lo sguardo verso Bill, fissandolo negli occhi.
Volevo mi guardasse.
Cavolo, quella sera c'avevo messo ben due ore per prepararmi, doveva vedermi splendere.
Non avrei avuto altre occasioni.
Affondai il tacco destro nella morbida moquette, sentivo i capelli scivolarmi sulle spalle, fissando quegli occhi scuri e profondi, tinti di innocenza.
Vidi Bill alzarsi lentamente, tanto quanto avanzavamo, mentre Tom lo fissava quasi perplesso.
Dovevo essere perfetta.
Il chitarrista si alzò prontamente quando ormai eravamo arrivate al tavolo.
-Benvenute... - ci salutò Bill con pacatezza.
-Siamo felici abbiate accittato il nostro invito. Diciamo che l'abbiam fatto per farci perdonare il ritardo...-sorrise.
Tom si avvicinò:
-Lì c'è un buffet dove potete prendere qualunque cosa volete... abbiamo pensato a qualcosa di non troppo "impegnativo" diciamo... - ci sorrise.
Poi si avvicinò ad una sedia e la spostò:
-Se intanto volete accomodarvi...- disse fissando Ilenia.
Quasi la sentii deglutire e lasciare con difficoltà la mia mano.
Si voltò un secondo, guardandomi con un'espressione piena di panico ma allo stesso tempo compiaciuta, accomodantosi e sistemandosi i capelli.
Ecco.
Ora mi sentivo spaesata.
Tornai a fissare Bill e, inaspettatamente incrociai il suo sguardo.
Lo vidi muoversi, quasi come volesse avvicinarsi.
Stavo ormai sperando seguisse le azioni del fratello ma poi sentii qualcuno tossire alle mie spalle.
Georg si era alzato e aveva provveduto lui a fare il gentiluomo.
Mi sedetti e lo ringraziai imbarazzata, ma mai quanto lo vidi sedersi al mio fianco e, voltandomi, incrociai lo sguardo di Ilenia seduta affianco a Gustav.
Analizzando il tavolo capii che i gemelli si sarebbero seduti davanti a noi.
Bill stava per tornare a sedersi quando Tom, rimasto in piedi dietro Ilenia lo fermò:
-Eh! Fermo Bill, che fai?
Bill lo giardò interdetto.
-Ma hai detto tu di sederci...
-Si perchè la parte galante c'è sempre...
-Giusto. Io ho fame.
A quell'ultima affermazione io e la mia amica ci girammo in simultanea.
Gustav aveva parlato.
Bill si alzò sbuffando ed arreso, seguito da Georg che lo guardava divertito, mentre Tom, che sorrideva compiaciuto, iniziò ad avvicinarsi al bancone.
Io mi voltai repentinamente a fissare Ilenia.
-Ilenia non ce la faccio.
-No senti Sara porca puttana calmati. Pensa che ti cola il trucco se piangi.
Mi disse usando le sue mani come un ventaglio.
-Su avanti, venite anche voi! - ci invitò Gustav passando dietro le nostre sedie, sorridendo amichevolmente.
Ilenia si alzò sistemando le pieghe del vestito.
-Geme questo è un suicidio... - le dissi.
Stavam rischiando il tutto per tutto, e sapevo già in cuor mio che avremmo perso.
-Cosa?
-Non voglio illudermi dinuovo...
La mia amica mi tirò su con la forza, stringendo la mia mano:
-Non lo sarà. Farò in modo che non lo sarà.

-CONTINUA-




Forse è un pò cortino ma avevo voglia di scriverlo... spero vi sia piaciuto comunque ^^
 
Top
KimyRave_
view post Posted on 3/6/2010, 13:15




ma è bellissima mamma mia continua presto..
 
Top
,terry'
view post Posted on 3/6/2010, 13:29




x'DDD mi fai prendere male! ♥
 
Top
billfurimmer95
view post Posted on 4/6/2010, 14:52




Postaaa
 
Top
Sasith90
view post Posted on 10/6/2010, 01:41




Posterò presto, promesso <3
 
Top
KimyRave_
view post Posted on 10/6/2010, 02:25




ecco brava
 
Top
Miss-Ila-Kaulitz
view post Posted on 10/6/2010, 11:19




Ciao! Me nuova lettrice^^
Ho letto questa ff tutta d'un fiato è bellissima *-*
Posta presto!!!
 
Top
51 replies since 17/8/2008, 22:36   1073 views
  Share