Buon Compleanno

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VALEnataSbagliata
view post Posted on 26/9/2008, 13:27




Wahahahahahahahahahaha

Oddio non so se farti prima i complimenti per la simpatia o per come hai scritto...
Facciamo tutte e due le cose insieme và!

Spero che continuerai presto^^
 
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dangerMARTY;
view post Posted on 30/1/2009, 21:32




Beeeeella!
Anche se per distributori, all'inizio, ho capito quelli della Durex :D

 
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Sarahtokiohotel88
view post Posted on 30/1/2009, 23:17




bella sasi non vedo l'ora che continui!!!
 
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valevalethebest
view post Posted on 31/1/2009, 12:54




Mado stupenda
 
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*_ivy_kaulitz_*93
view post Posted on 31/1/2009, 21:43




me una nuova lettrice!!
è stupenda!!! postaaaa!!
 
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Mackylovelove
view post Posted on 6/2/2009, 14:53




nuova lettrice anke me....molto bella sasy...
 
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Sasith90
view post Posted on 4/10/2009, 00:06




Lo so, è passata una vita, ma ce l'ho fatta :fiore:
Ecco il nuovo capitolo! :-tet:

CAPITOLO 2: I DISTRIBUTORI COMPIONO MIRACOLI



Rimasi li, immobile, a fissare quelle figure maschili a me fin troppo familiari.
Al mio fianco Ilenia era più muta di un sasso nel deserto e squadrava anche lei quella scena surreale.
Quando il mio respiro tornò regolare, diedi una leggera gomitata alla mia amica, che posò i suoi occhi sgranati su di me.
-Ilenia dimmi che è un sogno...
-Cristo Geme ma quale sogno... io ora... ora... - non terminò la frase inspirando a fondo. Entrambe non riuscivamo a capacitarci di una cosa simile. Chi ci sarebbe riuscito?
Ci guardammo per un altro paio di secondi che sembrarono un'eternità.
Tornai a posare lo sguardo sui quattro ragazzi. Anche loro ci fissavano e i miei occhi incontrarono quelli di Bill, alquanto infastidito dalla situazione. Tom invece si era alzato e dondolava compiaciuto sul suo posto, davanti ad un Georg alquanto incuriosito. Gustav invece era rimasto seduto e ci sorrideva in modo confortante. Forse mi ero sbagliata sul suo conto: in quel momento sembrava l'unico realmente amichevole.
Non sapevo come muovermi, cosa dire... avevo quasi paura a respirare.
Tom ci fissò a lungo, per poi iniziare ad avvicinasi con fare sicuro. Alle sue spalle Bill quasi sbuffò e Georg sorrise a quella reazione. Noi restammo ancora immobili. Non sapevamo cosa fare e nemmeno ci andava di fare le bimbe isteriche.
Era come se il mondo si fosse fermato, fosse in bianco e nero, come se l'unico soggetto animato e a colori fosse Tom, che aveva preso a camminare nella nostra direzione, tenendo il suo cappellino e lo sguardo basso.
La morsa che strinse la mia mano mi riportò alla realtà e ricambiai la stretta della mia amica, mentre il mio sguardo seguiva il profilo del chitarrista che ci superava e raggiungeva i distributori.
Ilenia si voltò lentamente a fissarlo, per poi posare il suo sguardo incredulo su di me.
-Sasi cosa... cosa... dobbiamo far qualcosa... - mi bisbigliò.
-Ile cosa possiamo fare? - dissi con un pelo di voce.
-Geme ci sono i Tokio Hotel davanti a noi e Tom sta prendendo gli Oreo... qualcosa dovremmo pur fare!
La guardai di sbieco, incredula delle sue parole.
Cosa pretendeva potessimo fare?!
Bill mi sembrava già fin troppo scocciato dalla situazione e gli altri non mostravano di certo più simpatia o disponibilità... be cosa volevamo aspettarci alle 3 di notte dopo un concerto e un volo cancellato?
-Sorry... - una voce calda e rauca spezzò la catena dei miei pensieri.
Mi voltai attonita, seguendo lo sguardo di Ilenia che si poggiava sull'ingombrante chitarrista chino su se stesso alla nostra sinistra.
Ci guardò un pò interrogativo, poi abbozzò uno dei suoi sorrisi alla "ottengo sempre ciò che voglio perchè sono figo" riprendendo il discorso:
-... do you have only 20 cent for me?
Ok.
Già la situazione era surreale, ci mettiamo anche Tom Kaulitz che rimane davanti il distributore senza 20 centesimi... stavamo per sfiorare il surreale.
Forse in realtà ero caduta battendo violentemente la testa ed ora ero incoscente su un lettino d'ospedale sognando quella situazione... o forse no.
Di una cosa ero sicura: Tom aspettava una nostra risposta.
Ilenia iniziò ad aprir bocca, ripetendo una raffica di "Ja ja ja ja" e rovistando freneticamente nella borsa.
A quella risposta accennata, gli occhi di Tom si spalancarono gioiosi.
-Parlate tedesco?
La mia amica mi gaurdò ed insieme annuimmo.
-Oh grazie a Dio! Sapete... non sono un asso in inglese! -disse cercando di fare il simpatico.
Noi non potemmo che sorridere impacciate, mentre Ilenia prendeva il portamonete di Spongebob che le avevo comprato pochi giorni prima, assicurandomi una vasta gamma di favori in cambio per la prossima settimana.
-Carino... - bisbigliò il rastone, osservando la monetina uscire dall'oggetto giallo canarino e vederlo scomparire nel pugno della ragazza.
Lei alzò lo sguardo e lo fissò con i suoi grandi occhi azzurri, ricambiando il sorriso che continuava a riservarci Tom. Allungò il braccio e fece cadere i 20 centesimi nel palmo aperto del chitarrista, che ammiccando le riservò un caldo "Dankeshon".
Ilenia mi guardò e sussurò mentre il ragazzo ea distratto:
-Oh mio dio, manco ci stesse provando!
-Ah be... può essere... sei una bella cocca mora Geme u.u
Lei cambiò espressione alle mie ultime parole e alzò gli occhi al cielo. Io sghignazzai divertita; Ilenia a mio parere aveva sempre avuto un debole per Tom ma non l'aveva mai voluto ammettere... a differenza mia, che urlava ai quattro venti la sua innata passione per Bill Kaulitz, lei non faceva che prenderlo in giro.
Ma il detto dice: si ama chi si odia.
Quindi in fondo io ci avevo sempre sperato in un loro incontro ed ora eccoli, a nemmeno un metro di distanza.
-Biiill! Non ci sono le M&Ms! Cosa vuoi? - chiese al gemello, che scrollò le braccia esasperato.
-Cosa c'è?- chiese annoiato.
-Eh tanta roba! Sai, parliamo di un distributore di una aereoporto che deve soddisfare diversi gusti... alza il culo e vieni a vedere!- gli urlò con tono ironico.
Il cantante si fece forza e si alzò con pesantezza, ciondolando i suoi 50 chili di bellezza allo stato puro verso di noi.
L'osservavo vacillare verso di noi, quasi con il passo di Tom, solo con un tocco più aggrazziato, più... curato.
Aveva l'aspetto stanco, spossato, quasi si trascinasse a fatica quel mucchio di ossa di cui era costituito che si riparavaa nel morbido tessuto della sua tuta.
Si avvicinò quasi ignorando me ed Ilenia, se non per quel sorriso pre-confezionato che ci rivolse per tre secondi netti, per poi fissare con sguardo più interessato il distributore.
Evidentemente il cibo era più allettante di noi.
Ilenia mi si fece ancora più vicina, quasi avesse paura della nuova presenza, stringendomi il braccio senza staccare gli occhi da Bill.
Io ero ormai entrata in un mondo tutto mio chiamato "anche Bill Kaulitz usa i distributori" e lo fissavo in cerca di un minimo di sorriso, in un accenno simpatico.
Ma nulla. Ovviamente ai suoi occhi non esistevamo.
-Tom, prendo per panino dai... sto morendo di fame ed è l'unica cosa che mi ispiri minimamente... - disse annoiato dopo un'attenta analisi ad ogni prodotto esposto.
Tom annuì silenzioso ed introdusse le monete, pigiando con forza eccessiva i pulsanti dei numeri da selezionare.
Il tonfo degli alimenti riempì il gelo della stanza, mentre Bill fissava il gemello chino a raccoglierli e a porgergli il suo.
Il cantante, preso ciò che gli toccava, girò i tacchi e si allontanò silenziosamente.
Io fissai Ilenia delusa da quel primo incontro, mentre lei era passata a darmi delle dolci carezze sul braccio. Tutte le fans dei Tokio Hotel sognavano una situazione simile ed una volta che la fortunata ero io, questo era il comportamento riservatomi?
Avrei voluto piangere, ma decisi di non farlo, ascoltando quel briciolo di dignità rimastami.
Tom rimase a fissare il pavimento per un paio di secondi pensieroso, mentre noi fissavamo lui immobili.
Improvvisamente si voltò e ci fissò sereno:
-Bè, volete unirvi a noi?
I miei occhi si allargarono, analizzando a fondo le piastrelle del pavimento. Che bei colori!
Ilenia era li che fissava Tom e annuiva con un accenno di testa, trascinandomi per un braccio e seguendo il chitarrista che, sorridendo, si riavviava al suo posto a sedere.
-Ilenia che stai facendo? - le chiesi ansiosa.
-Senti Sara ti rendi conto di cosa sta accadendo? No perchè io no e una di noi due deve farlo!
Cazzo guarda li Georg che manzo...
La fissai con la vista quasi annebbiata, mentre i quattro ragazzi si facevano sempre più vicini.
Il cuore galoppava, il respiro iniziava a mozzarsi, aria calda usciva dalla mia bocca, le mani tremavano... tra poco avrei avuto delle convulsioni per l'agitazione.
Le loro guardie del corpo subito ci si pararono davanti, con lo sguardo truce che diceva "provate ad avvicinarvi e vi renderemo irriconoscibili agli occhi dei vostri conoscenti".
Ma Tom diede loro un colpo con la mano: "Sono con noi, tranquilli...", facendoci accomodare con lui.
Ci sedemmo davanti ai posti davanti i loro, cercando di mantenere una parvenza seria, il che è davvero difficile quando ti trovi davanti i tuoi idoli di una vita.
Guardai di sottecchi loro, che cercavano di far finta che nulla stava avvenendo.
-Ragazzi questo non potremmo farlo...-lo riprese David Jost, che era appena arrivato con dei caffè caldi, che porse ai ragazzi - questi li offre il personale dell'aereoporto nella speranza che non ci siano reclami da parte nostra per il disagio. Illusi.
Poi ci fissò seriamente e posò lo sguardo su Tom.
-Quante volte te l'ho detto?
-Perchè guardi me? Chi te lo dice che non sia stato Bill?- replicò prontamente Tom sentendosi chiamato in causa. Era come se il producers avvesse subito inteso chi ci avesse avvicinato.
Appena sentì il suo nome tirato in causa, il cantante scattò sulla sedia.
-Cosa? IO? Sai benissimo che non è così! Io non sono il tipo da queste cose, non do retta a sconosciuti, non mettete sempre in mezzo me!
Tom si voltò sconcertato.
-Bill stavo scherzando. Era uno scherzo. Mamma mia, non fare la checca isterica stasera. Siamo tutti nervosi, non solo tu.
Bill lo fulminò con lo sguardo, esbuffò al suo posto.
-Ragazzi per favore cerchiamo di mantenere la calma. Non è la prima volta che accade, può succedere a chiunque. Ora aspettiamo in tranquillità, abbiamo anche del caffè! - intervenne Georg prendendo il vassoio portogli da Jost.
Poi alzò lo sguardo verso di noi:
-Ragazze perdonateli, sono nervosi.. volete del caffè?
Entrambe, nemmeno fossimo programmate, squotemmo il capo, ringraziandoli gentilmente.
Sapevamo che il caffè ci si sarebbe fermato sullo stomaco, chi sarebbe riuscito a mangiare in una situazione simile? Penso nessuno.
Non poteva star accadendo. Che poi a noi, che eravamo così anonime alla fine, tranquille.. oddio tranquille non proprio ma nella norma.
Forse qualcuno da lassù ci voleva bene.
Indubbiamente.
-Voi dove eravate dirette?
La voce di Bill quasi perforò i miei timpani per quanto mi colse di sorpresa. Lo guardai e risposi cercando di mantenere la calma:
-Avevamo il volo per Monaco... a quanto ho capito lo stesso vostro.
Ilenia fu assalita da unimprovviso attacco di tosse. Aveva pienamente intuito quanto io stessi mentendo in quel momento ma cos'altro potevo dire? Che eravamo andate li solo nella speranza di incontrare loro?
Certo.
Così in tre secondi i loro bodygard ci avrebbero buttate fuori dall'aereoporto.
-Ah capisco... bè bel disagio anche per voi.. scusatemi per prima...- ammise Bill scostandosi i capelli.
-No ma tranquillo posso capire... bell'imprevisto... speriamo bene.. -cercai di abbozzare.
Lui mi sorrise teneramente, con un'espressione stanca.
-Eh si speriamo... cosa andavate a fare a Monaco? - ci chiese curioso come un bambino di 5 anni.
-Da miei parenti... per fare una vacanza..
Ilenia mi guardò di sottecchi.
Non sapevo come tirarmene fuori in quel momento.
Ok, la balla continuava inesorabile... dove ci avrebbe portato tutta quella messa in scena?
C'avrei pensato dopo.


-CONTINUA-



Commentate pure :-tet:

Edited by Sasith90 - 2/6/2010, 03:02
 
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kleinsimo
view post Posted on 4/10/2009, 09:47




fantastica....sono curiosa di vedere fino a quand tirerete la vostra balla...XDXD
quando mi faccio anche io le ff mentali, la loro reazione è fredda come tu li hai descritti....
*io avrei rifiutato il passaggio di Tom, non si accettano passaggi dagli sconosciuti :DXDXD*
 
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,terry'
view post Posted on 5/10/2009, 16:48




:fiore: sà. ti si scem.
 
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Sasith90
view post Posted on 8/10/2009, 22:08




Vedrete Vedrete :pf:

CITAZIONE (,terry' @ 5/10/2009, 17:48)
:fiore: sà. ti si scem.

Che commento profondo :gustav:
 
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Feduxa Kaulitz
view post Posted on 8/10/2009, 22:42




Halloo!! sono una nuova lettrice!! la tua ff è semplicemente spettacolare!! ma soprattutto è scritta divinamente!!! si sentono tutte le emozioni e riesco ad immaginare perfettamente ogni scena!! complimenti!! continuaaa!!! :kiss:
 
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,terry'
view post Posted on 1/11/2009, 22:47




CITAZIONE (Sasith90 @ 8/10/2009, 22:08)
CITAZIONE (,terry' @ 5/10/2009, 17:48)
:fiore sà. ti si scem.

Che commento profondo :gustav:

è vero scusa!
.. continuala :-tet:
 
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Georgina96
view post Posted on 2/11/2009, 10:37




Ciao sono una nuova lettrice.....Questa ff è davvero fantastica!!!!Posta.....
 
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MellyAutomatisch
view post Posted on 8/11/2009, 13:01




continua.
 
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Sasith90
view post Posted on 13/12/2009, 05:09




MIRACOLO.
Ecco il 3 capitolo :-tet:
Lo pubblico senza averlo riletto e controllato, quindi perdonate eventuali errori grammaticali ma potete ben vedere l'orario.
Ma l'ho finito di scrivere perchè l'avevo promesso ad Ilenia, così potrà leggerlo appena si sveglierà. Quindi.. enjoy <3


CAPITOLO 3: IMPREVISTI



Erano passati ormai 10 minuti da quando eravamo li seduti insieme ai Tokio Hotel.
C’avevano fatto posto, scansando bagagli e borse a mano varie, facendo attenzione ne poggiarli, quasi contenessero bicchieri di cristallo. Solo Tom quasi prendeva a calci le sue valigie, le spostava affannatamente e con noia, spingendole in là con i piedi. L’unica cosa che spostò con cura fu la custodia di una sua chitarra, doveva valere davvero molto, sia economicamente che per quanto riguardava il lato affettivo.
Eravamo sedute li, in mezzo a loro, con Bill alla mia destra ed Ilenia alla mia sinistra che si guardava i piedi, poi passava alle sue mani incrociate, poi al bianco soffitto, come alla ricerca di un pretesto, una scusa, per fuggire da quella situazione così irreale.
Io facevo altrettanto, non riuscivo a guardare in faccia Bill, nonostante lui stesse tranquillamente sfogliando una rivista annoiato. Era come se sentissi la la metà del mio corpo che lo affiancava paralizzata, congelata, inerme. Cioè di base avevo immaginato quel momento nel migliore dei miei sogni, pensavo che in quella situazione sarei saltata addosso a Bill Kaulitz, sarei stata più aggressiva, eppure ero li, che boccheggiavo.
Mi sentivo così stupida. Ok, stavamo facendo la figura delle persone mature, calme, che non si fanno prendere dal panico vedendoli e che addirittura erano riuscite a sedersi al loro fianco, cosa apocalittica se ci pensiamo. Eppure eravamo li. Ma potevo farmi scappare quell’occasione? Potevo? No.
-E allora… come mai qui proprio questa sera?- trovai il coraggio di chiedere al cantante.
Ok, si lo so, era una domanda stupida, priva di senso concreto, buttata li per rompere quel silenzio imbarazzante che sarebbe servito solo per una bella foto. La band aveva avuto l’ennessima apparizione live in un programma televisivo della città, per promuovere il nuovo singolo, ma doveva essersi trattenuta un giorno in più se erano li in quel momento.
Bill si voltò sorridente, come a volermi ringraziare di averlo salvato dalla noia mortale di quelle pagine di carta con qualche immagine colorata messa per rendere più allegra la rivista:
-Be avevamo l’intervista… non so se lo sai…
-Figurati se lei non lo sapeva… - rispose tra se e se Ilenia, guardandosi le doppie punte noncurante.
Io impallidii. Bill la guardò un attimo interdetto, con quella classica espressione che ha quando lo lasciano senza parole durante un discorso, con la bocca semi aperta e la mascella chiusa, i denti bianchi immobili e in bella vista.
Poi tornò a guardare me e continuò il suo discorso:
-… e poi, visto che Berlino ci piace molto, abbiamo deciso di restare un giorno in più.
-“Abbiamo”.. TU hai deciso di restare un giorno in più per comprare quella borsa Armani che volevi tanto!- intervenne prontamente Tom che si era alzato evidentemente sentendosi escluso, visto che al fianco di Ilenia si era sistemato Georg, che guardava le foto scattate durante i loro viaggi, e Gustav parlottava al telefono con un’identità sconosciuta.
Bill spalancò la bocca indignato, fissando il fratello:
-Vogliamo parlare dei tuoi boxer Dolce&Gabbana? Mi pare tu non ci sia rimasto male quando te li ho riportati in albergo!
-Invidioso delle misure?-lo sfidò.
-Non direi Tom. Ho molto altro che non hai. Poi sei bravo solo a parole tu… - rispose prontamente Bill alzandosi.
Mi alzai anche io, senza un effettivo motivo, come se sapessi di doverlo fare… o forse solo per emulare quello che faceva il ragazzo.
Sentii un suono strozzato in gola a Tom, che strinse i pugni e fissò il fratello un po’ alterato. Georg si alzò prontamente, come intuendo qualcosa. Il chitarrista restava comunque un tipino orgoglioso, non penso fosse di suo gradimento essere preso in giro davanti delle ragazze.
-Tom senti, la tua chitarra rischia di cadere, sistemala per bene!
Il ragazzo dai vestiti larghi lanciò un’ultima occhiata al gemello, per poi allontanarsi sbuffando.
Io fissai Ilenia che lo seguiva con lo sguardo mentre le passava davanti, voltandosi e riservandole un sorriso timido che lei ricambiò a sua volta con lo stesso “imbarazzo”. Poi sorrise tra se e se, tornando a giocare con i suoi capelli come una bimba felice per il suo primo regalo di Natale.
Bill si mise le mani sui fianchi e sbuffò in aria, poi fissò il soffitto e passò a me. Ma appena aprì bocca lo interruppe Gustav:
-Ragazzi nulla da fara, per stasera si torna in albergo e domani ci riportan qui… prendete tutto, ci aspettano giu in uscita.
Detto questo, ognuno di loro prese i bagagli e si diresse con passo stanco e lento verso le scale mobili.
Ilenia mi guardò, alzandosi di scatto. Cosa avremmo fatto ora NOI?
-E ora Sara? Cosa cazzo facciamo noi? Manco salutano questi cafoni…
Guardai la mia amica. Anche a lei pareva rodere il fatto che quel sogno meraviglioso stesse finendo, in modo così brusco, senza avviso. Eppure, come se mi leggesse nel pensiero, uno di loro si fermò.
-Scusate, so che non sono fatti miei ma… voi ora cosa farete?
Tom doveva proprio averci preso a cuore, anche se non l’avrei mai pensato un ragazzo simile, di quello stampo. A dispetto di tutte le aspettative, quello che più vedevo in quel ruolo non era Bill, che avevo sempre idealizzato come un ragazzo abbastanza sulle sue con gli sconosciuti, ma Georg. Forse gli eravamo simpatiche.
-Eh cosa vuoi facciamo! Ce ne andiamo anche noi, non mi pare un luogo sicuro dove rimanere per due povere ragazze sole…- sbuffò Ilenia prendendo la sua borsa con pesantezza, nemmeno fosse un sacco di patate, e dirigendosi verso di lui. Tom la guardò mentre lo superava a braccia incrociate, scuotendo poi la testa quasi divertito da quell’atteggiamento scostante.
Io raccolsi le mie cose e la inseguii, mentre si accingeva a prendere le scale mobili in silenzio dietro la band. Si ripresentò quel silenzio di tomba, dove a turno i ragazzi davanti a noi si voltavano a fissarci per un paio di secondi, mentre Ilenia mi fissava sconvolta ogni volta che incrociava lo sguardo di Tom.
-Geme ma hai visto?- mi diceva spalancando la bocca come era solita fare, allargando i suoi enormi occhi azzurri.
-Si ho visto.. io l’ho sempre detto, anche quando questa era solo una mia fervida immaginazione..- le ammiccai.
-Si vabbè tu stai male… comunque ora che cazzo facciamo? Questi se ne vanno con David e gli altri…patate li, e ci mollano qui!
Sorrisi a quel suo classico modo di parlare buffo e le risposi con serenità: - Mai sentito parlare del taxi?
-Si vabbè la fai sempre facile te.. io però prima voglio autografo e foto ricordo. Cioè se lo diciamo in giro non ci crede nessuno! Cazzo una volta che ho una botta di culo così abbagliante, un minimo devo godercene!- esclamò fiera.
Io scoppiai a ridere e per poco non inciampai sulla fine delle scale mobili.
Ormai eravamo all’uscita, le porte automatiche si aprirono e il caldo tepore dell’aereoporto lasciò il posto al freddo secco berlinese. Mi raggomitolai su me stessa, stringendomi nel mio cappotto e affondando il viso nella calda sciarpa.
Ovviamente un’auto era già pronta ai piedi del marciapiede, in attesa solo della band che già passava le proprie valige alla sicurezza per sistemarle nel bagagliaio.
-Bè allora… - esordì Tom un po’ impacciato, dondolandosi su se stesso.
-Io direi che possiamo concludere con una bella foto e siamo tutti felici! – rispose prontamente la mia amica, sorridendo e cacciando la macchinetta fotografica dalla propria borsa.
-Si direi che saremmo pari…- ricambiò il sorriso Tom mettendosi in posa.
Solo noi eravamo rimasti al gelo, lo staff, con Gustav e Georg, erano già dentro un’auto; una seconda stava aspettando solo i gemelli, con un bodyguard che teneva lo sportello prontamente aperto in attesa.
Improvvisamente, prima che Ilenia potesse cliccare sul pulsante per lo scatto, un urletto sprezzante ruppe quel tranquillo e sereno momento.
-Oh! Du bist Tom! Tom Kaulitz!
Tre fan, già pronte con le proprie fotocamere in mano, erano apparse dal nulla, avvicinandosi con fare eccitato.
Il chitarrista le guardò allarmato, poggiando una mano sulla spalla di Ilenia, e lo stesso Bill, al mio fianco, indietreggiò verso l’auto.
Le tre ragazzine infatti placarono la loro corsa nell’attimo in cui i loro occhi incontrarono i nostri e si accorsero della nostra presenza. Una di loro guardò la mano di Tom e la sua espressione cambiò radicalmente, quasi sul punto di dar inizio ad una crisi di pianto.
Fu un attimo.
Nello stesso momento in cui vidi le loro fotocamere accendersi, vidi la testolina di jost uscire dall’auto, vedere la scena sconvolto ed urlare:
-Via Via!
Tom spinse con violenza Ilenia nell’auto, mentre io sentii la fragile mano di Bill stringersi intorno al mio braccio e trascinarmi via.
In due netti secondi mi ritrovai dentro l’auto nra che accellerava a tutto gas.
Non capii nulla nei primi momenti, cercavo lo sguardo di Ilenia in cerca di conforto ma quando lo trovai notai che era disorientato tanto quanto il mio.
-Cosa cazzo ci fanno queste due qui dentro?! – sentii urlare il manager.
-Avevamo altra scelta?!- rispose a tono Tom.
-Si lasciarle li cristo santo! –ribattè Jost.
-Senti David stavolta ha ragione mio fratello… lasciarle li per cosa? Farle prendere a pugni dalle fan o dar modo loro di fare un photoshoot a queste due ragazze con tanto di intervista per la prima rivista scandalistica? Non ho proprio voglia di finire nell’enesima bufera! Non penso abbiano scattato nulla…-intervenne Bill, la cui presa era ancora ferrea sul mio braccio.
-Se lo dite voi… ma vedete di sbarazzarvene subito. Sapete che io vi permetto molto ma.. i piani alti non penso la pensino come me.. e questo potrebbe essere un problema.. – concluse Jost dal sedile posteriore, voltandosi per tornare a seguire con gli occhi la strada davanti a noi.
-Scusateci.. ma non avevamo altra scelta.. – ci disse Bill.
Eppure io ancora ero nel mondo dei sogni. Era successo tutto troppo in fretta, non ero pronta, tantomeno penso lo fosse Ilenia.
Eppure eravamo li, in una Mercedes nera con i vetri oscurati, di quelle proprio usate dalle celebrità più splendenti.
Ma eravamo chiuse nella stessa auto con i gemelli Kaulitz seduti tra noi verso una destinazione a noi ignota.

-CONTINUA-



Spero sia stato di vostro gradimento :fiore:

Edited by Sasith90 - 2/6/2010, 03:03
 
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